In pochi anni più che triplicate le aggressioni al personale sanitario della Asst Brianza
Nel 2024 gli episodi segnalati sono stati 15 all’ospedale di Carate Brianza, 31 a Desio, 40 a Vimercate
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In netto aumento le aggressioni (verbali e fisiche) al personale sanitario dell'Asst Brianza.
In pochi anni più che triplicate le aggressioni al personale sanitario della Asst Brianza
Se nel 2021 erano 35 gli episodi segnalati, relativi all'area di Desio e ai Comuni di riferimento, nel 2022 sono stati 84, nel 2023 115, mentre al 31 ottobre 2024 ne erano stati registrati 125, con un incremento di circa il 10 per cento in un solo anno. Per quel che riguarda i vari presidi, nel 2024 2 casi sono relativi alla direzione aziendale, 5 all'ambito territoriale di Desio, 9 per l'ambito territoriale di Carate, 13 per quello di Monza, 15 aggressioni al personale sanitario si sono verificate all'ospedale di Carate, 31 all'ospedale di Desio, 40 al nosocomio di Vimercate. Passando, poi, a considerare l'ambito in cui gli episodi si sono verificati, nell'area di degenza ne sono stati registrati 36 nel 2023, 31 nel 2024; sono passati da 34 a 29 anche al Pronto soccorso, si è invece registrato un leggero aumento in ambulatorio, da 10 a 11 nel 2024, mentre in un anno le aggressioni sono triplicate nelle aree comuni, passate da 1 a 3.
Un fenomeno quindi in crescita. Analizzando la statistica che riguarda il territorio in senso più ampio, con le diverse strutture, netto incremento al Servizio per le dipendenze, da 6 casi del 2023 si è passati a 21 nel 2024, vale a dire più che triplicate le aggressioni segnalate dal personale; in aumento anche negli ambulatori territoriali, da 5 a 8, raddoppiate al Servizio psichiatrico territoriale, da 2 a 4, da 1 a 3 nelle Rsa e nelle residenze protette.
L’identità dell’aggressore
Sono per lo più verbali le aggressioni al personale sanitario: da 82 sono arrivate a 91 nell’ultimo anno, mentre i casi di violenza fisica sono saliti da 28 a 34, contro la proprietà erano stati 5 nel 2023, nessuno nel 2024. Ma chi è l'aggressore? Nella maggior parte dei casi è lo stesso paziente.
Se nel 2023 la statistica aveva registrato 69 casi in cui i pazienti avevano aggredito verbalmente o fisicamente i sanitari, i casi nel 2024 sono arrivati a 94, con un incremento di quasi il 50 per cento, leggera decrescita quando si tratta di parente, caregiver o conoscente, con il dato sceso da 32 casi a 29, da 8 a 2 in caso di estranei.
Le vittime dell'azione aggressiva sono per la maggior parte gli infermieri, anche se c'è stato un decremento nell'ultimo anno, con i casi passati da 71 a 60, mentre per i medici da 26 sono saliti a 32, triplicata la statistica in caso di Oss, con un aumento in un anno da 4 a 13 casi. Da 1 a 2 in Radiologia, da 3 a 6 nell'area sociale, da 1 a 5 per gli amministrativi.
Bersaglio soprattutto le donne
Sono soprattutto le donne a essere aggredite, 81 nel 2024 (50 nel 2023), mentre gli uomini sono stati 17 nel 2023, 39 nel 2024. La maggior parte degli aggrediti hanno tra i 30 e i 39 anni (43 rispetto al totale), e tra i 50 e 59 anni (39), 23 tra i 40 e 49 anni, 15 fino a 29 anni. La fascia oraria in cui si registra il maggior numero di aggressioni è la mattina (59 nel 2023, 50 nel 2024), 44 casi nel pomeriggio (42 nel 2023), 23 la sera, 22 nel 2023.
Il direttore generale: «Bisogna denunciare»
«Il tema è attuale e tristemente in aumento sono le aggressioni al personale. Purtroppo quello che emerge è solo la punta di un iceberg, anche perché non tutti i casi finiscono con denunce e in Tribunale».
Così il direttore generale dell'Asst Brianza, Carlo Alberto Tersalvi, ha inquadrato il fenomeno.
C'è massima attenzione, vista anche la recente legge che ha introdotto alcuni punti: sono stati inaspriti gli aspetti repressivi (e questo può fare da deterrente) ed è stata introdotta la procedibilità d'ufficio, ma anche la differibilità dell'azione, vale a dire che non si procede solo nel caso in cui il responsabile viene colto sul fatto.
C'è poi un canale di preventivo su cui l'Asst Brianza sta lavorando. Il tema era stato anche dibattuto tempo fa in un convegno che si era tenuto all’ospedale di Desio.
«Gli episodi sono molti - prosegue Tersalvi - Ci sono state ingiurie, insulti, spinte ai danni di sanitari della nostra Asst; molti operatori non se la sentono di denunciare, anche se oggi la situazione sta cambiando».
La maggior parte degli episodi si è verificata negli ospedali di Desio e Vimercate. «C'è da dire che tutto il personale è molto esposto - ha rimarcato - I casi sono in aumento e anche l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, è molto sensibile rispetto a questo tema». Allo studio ci sono una serie di azioni da mettere in campo e, in ogni caso, un rapporto più diretto con le Forze dell'ordine.
«Noi stiamo facendo attività di formazione per i nostri dipendenti e di informazione attraverso una campagna di sensibilizzazione specifica – ha ricordato Tersalvi – Magari spesso il fenomeno viene sottostimato; c'è chi minimizza, ma da parte nostra abbiamo incoraggiato gli operatori a segnalare e a denunciare i casi alla direzione sanitaria».
A questo proposito «è stata messa a punto una procedura aziendale per le segnalazioni, e stiamo installando il pulsante di emergenza - ha puntualizzato il direttore generale - A Vimercate è già in funzione, stiamo vedendo a Carate e a Desio. Anche la videosorveglianza è all'attenzione. Procederemo in ogni caso secondo le indicazioni che arriveranno dalle politiche regionali».
La vigilanza c'è, «non ha armi, cerca solo di dissuadere - ha specificato - Può fare da deterrente, ma di fatto ha poca operatività. Importante sarà la figura di conciliazione, un infermiere capace din gestire i conflitti. Purtroppo tante volte si tende a sottovalutare il fenomeno. Di fronte a questo quadro noi siamo al lavoro per fare in modo che episodi simili non accadano. Il nostro obiettivo è riuscire a garantire incolumità e serenità agli operatori sanitari bersaglio delle aggressioni».