Taglio del nastro

Inaugurata la Casa di comunità di Lentate: "Basta proclami, ci vuole concretezza"

In via Garibaldi il nuovo presidio della sanità di prossimità: oltre al punto prelievi ci sono ambulatori infermieristici e specialistici.

Inaugurata la Casa di comunità di Lentate: "Basta proclami, ci vuole concretezza"
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Un punto di riferimento per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, un luogo facilmente accessibile da parte dei pazienti, che vi potranno trovare equipe composte da medici di Medicina generale, assistente sociale, infermiere, diabetologo e pneumologo, oltre al punto prelievi. E' stata inaugurata oggi, giovedì 26 ottobre 2023, in via Garibaldi 37, la Casa di comunità a cui afferiscono, oltre a Lentate, i Comuni di Barlassina e delle Alte Groane (Cogliate, Lazzate, Misinto e Ceriano Laghetto), alla presenza di amministratori locali e regionali, ma anche di medici, infermieri, farmacisti, associazioni, sindacati e cittadini.

Nell'ex mutua la Casa di comunità

L’ex mutua ospita quindi uno dei presidi della sanità di prossimità, previsti dalla nuova riforma sanitaria regionale, per offrire un servizio socio-sanitario alla comunità lentatese e a quelle dei paesi limitrofi, come ha sottolineato Marco Trivelli, direttore generale dell'Asst Brianza, a cui l'Amministrazione ha messo a disposizione una porzione dell’immobile in via Garibaldi, attraverso un contratto di comodato gratuito:

"Questa è un'altra tappa del percorso che sta portando all'apertura di una serie di presidi che offrono servizi sanitari di prossimità. Questa Casa di comunità è stata consegnata come da previsioni del sindaco Laura Ferrari, che ci ha concesso questa sede, e incarna un nuovo modo di concepire la sanità, che non appartiene solo ai professionisti, ma anche Enti locali, le associazioni. Questo luogo funzionerà e crescerà grazie a tutti".

Una delle 200 Case di comunità della Regione

Quella di Lentate è una delle quasi 200 Case di comunità che sorgeranno in tutta la Lombardia, delle quali 17 nella Provincia di Monza e Brianza. E' la seconda struttura del distretto di Seregno, dopo quella di Giussano e quella seregnese che è prevista nel 2024.

Front office, punto unico di accesso e punto prelievi

La parola è poi passata a Guido Grignaffini, direttore sociosanitario dell'Asst Brianza, che ha illustrato come è stata suddivisa la struttura, al momento usufruibile solo al primo piano, dato che il grosso intervento di ristrutturazione, reso possibile grazie a 1.500.000 euro del Pnrr, inizierà l'anno prossimo, cercando di non interferire con i servizi che vengono erogati:

"Già a partire da domani la Casa di comunità entrerà in funzione - ha assicurato - All'ingresso c'è il front office con personale amministrativo che fornirà informazioni e sarà disponibile per prenotazioni, accettazione, scelta e revoca del medico. Il punto unico di accesso, con medico di famiglia e assistente sociale, è rivolto invece alle persone fragili, a cui serve un accompagnamento o che hanno bisogno di un'assistenza particolare. Cinque giorni su sette, da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 9.30, sarà aperto il punto prelievi, a cui si potrà accedere senza prenotazione ma con l'impegnativa del medico".

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Ambulatorio infermieristico e specialistico

Ma nella Casa di comunità si può trovare anche un ambulatorio infermieristico con infermieri di comunità, disposti ad andare a domicilio, che forniranno prestazioni infermieristiche ed educazione sanitaria al paziente o al caregiver. Gli ambulatori specialistici, invece, per il momento ospitano la diabetologa Agnese Mottadelli e la pneumologa Roberta Cattaneo, che effettueranno visite su prescrizione del medico. Mantenuto il servizio di consultorio, per consulenze ginecologiche e consigli alle neomamme, e in programma la creazione di spazi destinati ai Medici di medicina generale.

Il sindaco: "Sempre vicini ai problemi dei cittadini"

"Quando io e il vicesindaco Marco Boffi ci siamo incontrati a gennaio con Grignaffini abbiamo deciso che il 26 ottobre avremmo inaugurato la Casa di comunità e così è stato - ha dichiarato il sindaco - E' un progetto che potenzialmente può migliorare la medicina di prossimità, ma quando si parla di sanità bisogna sempre usare termini prudenziali e non toni trionfalistici. Ho trovato in Asst e nella Regione dei partner seri e da parte nostra ci sarà sempre la massima attenzione ai problemi dei cittadini, saremo delle sentinelle".

Ferrari non ha nascosto le sue perplessità:

"Anche io, quando abbiamo iniziato a parlare di Casa di comunità, ho condiviso i dubbi e i timori di molti cittadini - ha ammesso - Ma con molta umiltà dico che questo è solo un punto di partenza, il fatto di aver trovato interlocutori seri e presenti mi ha dato fiducia".

Romani: "Il modello sanitario lombardo è vincente"

Alla cerimonia, oltre alla Giunta e ai consiglieri di maggioranza e minoranza, erano presenti anche il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani (Fratelli d'Italia), i consiglieri regionali Fabrizio Figini (Forza Italia), Alessandro Corbetta, (Lega) e Gigi Ponti (Pd) e Jacopo Dozio (Lombardia Ideale). Ma anche il sindaco di Lazzate, Andrea Monti, e l'assessore ai Servizi sociali di Barlassina, Daniela Morisi. Proprio il presidente Romani ha preso la parola:

"Questa Casa di comunità servirà un bacino di 52mila abitanti, facendo da cinghia di trasmissione tra cittadino e ospedale. E' l'ennesima dimostrazione che il modello sanitario lombardo è vincente e grazie ai 3,3 miliardi di euro che il Governo ha destinato alla sanità con la manovra finanziaria daremo servizi ancora migliori".

Il sindaco: "Basta proclami, ci vuole concretezza"

"Ci stiamo riempiendo la bocca di belle parole e di proclami, ma quando si parla di sanità ci vuole concretezza, i cittadini vogliono avere risposte - è intervenuto il sindaco - Per questo ho voluto che ci fosse qui qualcuno a portare una testimonianza di come la Casa di comunità lo ha aiutato".

E quindi ha invitato il lentatese Giorgio Casiraghi, papà di un 18enne disabile, a raccontare la sua esperienza:

"La Casa di comunità di Giussano ci ha cambiato la vita - ha detto - Ho trovato tanta disponibilità e umanità. Mio figlio non voleva andare negli ospedali e mi hanno mandato personale a casa per fargli delle iniezioni. Mi hanno aiutato a sbrigare alcune pratiche, mi hanno dato un grande supporto".

La benedizione del parroco, il taglio del nastro e il tour nei locali della Casa di comunità

Dopo la benedizione del parroco, don Marcello Grassi, e il taglio del nastro, Roberta Brenna, direttore di distretto, ha accompagnato i presenti nei locali della Casa di comunità, illustrando i servizi offerti.

 

 

 

 

 

 

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