Inaugurato il MuDi, il Museo Diffuso che mette in relazione i beni culturali di Lentate
Presentato nella suggestiva cornice dell'oratorio di Santo Stefano il progetto che mette a sistema le bellezze del territorio.
E' stato inaugurato questa mattina, sabato 11 maggio 2024, il MuDi, il Museo Diffuso Lentate.Brianza, che mette in relazione i beni culturali di Lentate sul Seveso. Al momento ne fanno parte l'ex Museo civico in via Aureggi, che ha preso il nome di Spazio Egidio Isacco, l'oratorio di Santo Stefano, l'oratorio di Mocchirolo e la collezione satellite del Salone del Mobile allestita nell'Artwood Academy di Camnago.
Inaugurato il Museo Diffuso
Nella suggestiva cornice dell'oratorio di Santo Stefano in piazza San Vito il sindaco Laura Ferrari ha fatto gli onori di casa:
"Ringrazio le associazioni, la Giunta, i consiglieri comunali, la dipendente dell'Ufficio cultura Giusy Gennaro, il presidente di Apa Confartigianato Imprese Milano-Monza e Brianza, Giovanni Mantegazza, il vicepresidente di BrianzAcque Gilberto Celletti, la famiglia di Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, che ci ha omaggiato con una produzione di famiglia, e ovviamente gli Enti Provincia e Regione che hanno patrocinato l'evento riconoscendone l'importanza dal punto di vista culturale".
MuDi: un sistema che mette in relazione le bellezze del territorio
Il primo cittadino ha quindi ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita del MuDi:
"Abbiamo scelto un acronimo smart e intuitivo che indica questo sistema museale che mette in rete i beni culturali della città. Il nome ha una connotazione geografica, Lentate.Brianza, per legare questo progetto al Comune e al territorio brianzolo. Un progetto a cui stiamo pensando dal nostro primo mandato, nato da un'idea dell'assessore alla Cultura Matteo Turconi Sormani, e che in questi mesi siamo riuscito a concretizzare, intraprendendo un percorso complesso ma entusiasmante con la direttrice Francesca Guerisoli e le due conservatrici".
In rete i beni materiali e immateriali di Lentate
La parola è quindi passata a Turconi Sormani, che ha approfondito il concetto di Museo Diffuso:
"E' un Museo che non ha una collocazione statica, ma mette a sistema tutti i beni culturali, che possono essere materiali, come edifici e il paesaggio, o immateriali, che non si possono afferrare o vedere, ma hanno radici profonde nelle tradizioni e nella cultura locale, come il falò di Sant'Antonio. Si tratta di un progetto ambizioso, con grandi obiettivi, che richiede di osare".
Uno dei primi passi compiuti dall'Amministrazione comunale è stato l'organizzazione di due convegni con studiosi del territorio, che hanno portato alla realizzazione di due quaderni storici.
Lo speciale annullo filatelico con Poste Italiane per celebrare il Museo Diffuso
Per celebrare la nascita del MuDi sono stati invitati anche rappresentanti di Poste Italiane, che hanno creato un apposito timbro con il simbolo del Museo Diffuso da apporre sulle cartoline raffiguranti l'oratorio di Santo Stefano.
"Se in passato i francobolli e la filatelia permettevano di comunicare e mantenere delle connessioni, attualmente sono strumenti di comunicazione che permettono di esaltare eventi significativi o eccellenze culturali - ha spiegato Anna Talamanco di Poste Italiane - Il timbro celebrativo realizzato appositamente per il MuDi sarà depositato per 60 giorni all'ufficio postale di Desio, poi passerà al Museo centrale di Roma, dove rimarrà esposto per sempre".
Francesca Guerisoli: "Puntiamo molto sulla relazione"
La direttrice del MuDi ha quindi ribadito l'importanza della relazione e del mettere in relazione i luoghi più significativi del territorio:
"Al momento il MuDi è composto da quattro elementi, ma l'idea è di aggiungerne altri, sia pubblici che privati, perché la cultura è qualcosa che va al di là della proprietà di un bene".
Altri due appuntamenti nel corso dell'anno
E proprio per valorizzare il patrimonio esistente e mettere in relazione le parti che lo compongono si è pensato ad altri due eventi, come anticipato dal sindaco:
"Il 18 luglio organizzeremo una serata con cena benefica e la partecipazione di un artista, il cui ricavato andrà alla Caritas locale, perché attraverso la cultura si può anche fare solidarietà. Per la festa di Lentate di ottobre stiamo pensando a un altro grande evento".
L'esibizione della violinista Arianna Muraca
Cultura è anche musica e quindi è stato dato spazio alla giovanissima violinista di Birago Arianna Muraca, reduce da una tournée in Cina che l'ha portato a esibirsi in tantissimi concerti. Il suo sogno è quello di continuare a coltivare questa passione e di portare il violino, che suona da quando aveva sei anni, in giro per il mondo.
La performance di Francesco Lauretta
Le sue esecuzioni hanno introdotto alla performance "Vitae" dell'artista visivo Francesco Lauretta, un'azione collettiva che ha portato i presenti a confrontarsi con la propria esistenza individuale: chi se la sentiva ha infatti potuto mettersi in gioco e farsi rappresentare dall'artista da sdraiato, come se fosse morto.