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"La Famigliare" è pronta a riaprire i battenti ma chiede aiuto agli arcoresi

La storica cooperativa di Cascina del Bruno è al centro di un ambizioso progetto firmato da Auser, Casa di Margherita, Comitato Cernobyl e comitato di Frazione

"La Famigliare" è pronta  a riaprire i battenti ma chiede aiuto agli arcoresi
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Si scrive "Fare Sociale", si legge un progetto bellissimo e al tempo stesso molto ambizioso che potrebbe far rinascere la storica cooperativa "La Famigliare" di Arcore,  che si trova all'interno della frazione di Cascina del Bruno, guidata da Federico Perego, chiusa da un paio di anni.

Ma per rendere concreto quello che al momento è solo un sogno ci vogliono non solo fondi per ristrutturare lo stabile di via Del Bruno (si parla di almeno 50mila euro) ma, soprattutto, un forte coinvolgimento di tutta la cittadinanza che deve dimostrare la voglia di riportare in vita un luogo simbolo della frazione e, più in generale, di tutta Arcore.

L'appello lanciato alla città

E’ questo l’appello che venerdì pomeriggio è stato lanciato direttamente dagli ideatori della proposta: il Comitato di quartiere di Cascina del Bruno (Albino Penati), Auser (Brunella Bruni), Casa di Margherita (Paola Bosetti) e Comitato Cernobyl (Milena Tisiot). Presente alla conferenza stampa organizzata ieri, venerdì 10 maggio 2024 nell’antica chiesetta di Cascina del Bruno anche il consigliere comunale di minoranza ed ex candidato sindaco Paola Palma che si è data subito da fare per cercare di ridare vita ad un luogo storico della frazione.

"Fare Sociale"

"Noi, insieme a Casa di Margherita e Comitato Cernobyl abbiamo voglia di far rinascere all’interno della frazione un sito che non è più operativo ma cha rappresenta un luogo simbolo - ha sottolineato Brunella Bruni presidente Auser Arcore - Lo stabile, ricordiamo, oltre una sessantina di anni fa, venne concesso dal Ministero ad un cittadino arcorese che morì nella guerra in Abissinia. L’idea è di fare del sociale, cioè dare l’opportunità non solo ai residenti della frazione ma a tutti gli arcoresi di riprendere quelle attività di aggregazione che non ci sono più in città. Purtroppo tante attività, con la pandemia, hanno subito una battuta d’arresto, come per esempio Casa di Margherita che si trovava nei locali della scuola elementare di Bernate.  Ma ora vogliamo creare una nuova aggregazione che possa coinvolgere tutti, dagli zero ai 99 anni. Sarebbe davvero bello riuscire ad organizzare attività sia per i piccoli che per gli anziani. Per esempio i volontari potrebbero offrire servizi per la popolazione più anziana come fare la spesa, comprare i medicinali o essere accompagnati in qualche posto mentre Casa di Margherita, al tempo stesso, proporre attività per i piccoli".

Vogliamo far stare insieme le famiglie e farle stare bene

Durante la conferenza stampa Paola Bosetti, presidente del sodalizio Casa di Margherita ha portato la sua esperienza.

"Noi abbiamo iniziato la nostra attività (spazio gioco e spazio bebè) una ventina di anni fa- ha sottolineato Bosetti - Il nostro intento è quella di poter continuare il lavoro portato avanti in questi anni con le famiglie e i loro figli piccoli. Ci piacerebbe, però, allargare il nostro sguardo partendo dal concetto della cura, che è sempre stata in carico alle mamme, alle donne. Il lavoro di cura è pesante a livello psicologico. Per questo è importante creare una rete di famiglie che si supportano a vicenda".

 

L'assemblea pubblica di sabato prossimo 18 maggio

"Sarebbe bello far ripartire la frazione con un progetto di ampio respiro per tutta la città - ha aggiunto Palma - e che coinvolga il volontariato. Insomma un luogo che sia fonte di guadagno a livello di socialità. Però per fare ciò ci vogliono fondi per far partire i lavori di ristrutturazione dello stabile. Abbiamo già inviato molte lettere alle aziende arcoresi ma contiamo anche sulle donazioni degli arcoresi».
«Se la collettività dimostra un vero interesse a questo progetto noi proseguiamo nel nostro intento - ha aggiunto Bruni - Se, però, questa operazione non dovesse fare presa sulla cittadinanza allora siamo pronti  a fermarci. A noi non interessa ristrutturare e abbellire uno stabile se poi non c’è la passione, la voglia e l’impegno di mettersi in gioco per creare questo connubio che secondo noi serve alla città".

Nei giorni scorsi alcuni volontari, quasi tutti residenti a Cascina del Bruno, guidati dall’infaticabile presidente del comitato di frazione Albino Penati, hanno già iniziato i lavori di pulizia dei locali della cooperativa. Ora la palla passa all’assemblea pubblica organizzata per sabato 18 maggio, alle ore 10.30, nei locali della Cooperativa (sarà presente anche il sindaco Maurizio Bono) che avrà il compito di spiegare nei dettagli il progetto e di dare delucidazioni per chi vorrà donare per questo scopo.

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