Arcore

La lezione del migrante e poeta innamorato della pace

Il vicepresidente dell’Assise Cheickh Tidiane Gaye ha lanciato un appello a tutti i sindaci d'Italia: "Piantate un ulivo per promuovere l'educazione e la pace nelle nostre città""

La lezione del migrante e poeta innamorato della pace
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Cheikh Tidiane Gaye è una delle voci più autorevoli e note della letteratura migrante in Italia. A tal punto che nei giorni scorsi ha deciso di inviare personalmente una richiesta a più di 500 sindaci italiani chiedendo a loro che venga piantato l’ulivo della pace nei loro comuni. "Restiamo umani, sensibilizziamo, educhiamo, promuoviamo la pace nelle scuole e tramite le nostre azioni politiche per il governo delle nostre città": è questa l’iniziativa lanciata nei giorni scorsi dal vicepresidente del Consiglio comunale di Arcore Gaye che ha già riscosso molto successo.

"Sul tema della pace ci vuole un cambio di passo"

"Vi è sempre più forte la necessità di un cambio di passo e di un impegno più incisivo nella lotta contro le guerre: la situazione della politica internazionale in Palestina, Israele, in Russia e in Ucraina, dovrebbe insegnare che la Pace va coltivata - ha sottolineato Gaye - In qualità di poeta e scrittore, sento fortemente la necessità di un’azione sempre più decisa, più forte per fare fronte a queste guerre e contribuire a un futuro più sereno e sicuro per noi e le future generazioni. Non possiamo farlo restando nello stesso modo di sempre, dobbiamo attingere dall’umano il meglio, ricercare nuove sensibilità, impiegare tutta l’intelligenza, ampliare la nostra conoscenza. La posa dell’albero può essere l’inizio di un percorso che rafforzi in tutti la conoscenza delle condizioni necessarie perché la pace regni tra tutte le genti, in ogni angolo della terra. Possiamo diventare semi di pace per germogliare un’umanità di alberi di pace e favorire una convivenza basata sulla libertà, la solidarietà, l’amore tra i popoli. È ormai da anni che promuovo queste idee e vorrei questa volta suggerire i politici locali a portare avanti questa idea".

Gaye è stato il primo africano a tradurre in italiano i versi di Senghor

Ultimamente Gaye è stato nominato membro ordinario dell’accademia europea delle Scienze e Arti di Salisburgo, membro dell’Ipb (International Peace Bureau) a Berlino ed è il fondatore del premio Internazionale di poesia Leopold Sedar Senghor. Per quanto riguarda quest’ultimo concorso il termine per presentare la propria opera sarà il prossimo 30 aprile mentre la premiazione è fissata per il 7 settembre in Villa Borromeo. Da sempre Gaye promuove il dialogo interculturale e interreligioso.

"Il mio scopo è quello di promuovere la cultura della pace, della solidarietà e dell’amore tra i popoli tramite la scrittura poetica - ha continuato Gaye - Far conoscere la visione e diffondere le opere del grande poeta Léopold Sédar Senghor". Sabato scorso ha presentato la decima edizione della Giornata Mondiale della poesia intitolata «Poetare per la pace» in Sala del Camino.

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