"La Madonna di Fatima mi ha fatto guarire da un male"
Suor Fabiola Villa, 88 anni, religiosa delle suore di Brentana, 35 anni fa guarì da una pancreatite cronica durante un pellegrinaggio a Fatima
- Prima un forte dolore, quasi da non permetterle di respirare e da farla svenire, accusato durante la messa, al momento della consacrazione del pane e del vino. Subito dopo una potente energia che ha avvolto il suo corpo e di colpo, come con un interruttore, il male che se n’è andato via per sempre, lasciando spazio alla guarigione miracolosa.
Sono passati 35 anni esatti da quel miracolo
Sono passati ben 35 anni da quel 26 aprile del 1988 quando Suor Fabiola Villa, religiosa della congregazione delle suore del Sacro Cuore di Gesù di Brentana, ricevette un miracolo per intercessione della Madonna di Fatima.
L’anziana, nata e cresciuta a Verderio (maggiore di tre figli, rimase senza papà fin dalla tenerà età ed entrò in convento a 18 anni) tra qualche giorno soffierà 89 candeline e vive presso il ricovero per religiose Centro Madre Laura di Sulbiate. L’abbiamo incontrata nei giorni scorsi per rivivere insieme a lei quella grazia ricevuta direttamente da Dio. Ci ha accolto vendendoci incontro accompagnata dal suo inseparabile deambulatore a causa delle gambe malferme e da quel sorriso, mischiato a qualche lacrima, pieno di vita e di serenità di chi è consapevole di avere ricevuto una grazia, una nuova vita.
La sua testimonianza
"Ricordo ancora quei mesi tribolati, la malattia durata ben 14 anni, una pancreatite cronica, che mi lasciava, giorno dopo giorno, ben poche speranze di guarigione e il mio totale abbandono nella volontà del Signore - ha raccontato la religiosa - Prima di recarmi a Fatima avevo seguito una terapia depurativa per il fegato che mi costringeva a bere tantissima acqua. Purtroppo febbre e dolori aumentavano sempre di più a tal punto che trascorrevo la maggior parte del tempo a letto. Anche i medici, con molta delicatezza, mi fecero capire che l’aspettativa di vita era ridotta causa dell’assenza di enzimi pancreatici attivatori dei processi digestivi che stavano causando la distruzione del pancreas. Insomma il quadro clinico era disperato. I dolori mi venivano attutiti con un farmaco, il Trasylor, che mi veniva iniettato direttamente nella giugulare. Dovevo fare ben sei iniezioni al giorno. Avevo 53 anni, credevo di poter dare ancora molto alle persone che incontravo ma capivo che me ne sarei andata via presto anche se la mia devozione mariana è rimasta sempre forte".
Una vita come insegnante all'asilo di Aicurzio
In quei mesi, prima della guarigione miracolosa, Suor Fabiola svolgeva il suo servizio nell’asilo parrocchiale di Aicurzio come maestra (in precedenza era stata a Pozzuolo Martesana e poi a Trezzo). Un giorno incontrò l’arcorese Carlo Brambilla, titolare di una agenzia viaggi specializzata nell’organizzazione di pellegrinaggi nei luoghi della fede.
"Mi disse che aveva in programma un pellegrinaggio a Fatima e mi invitò ad aggregarmi al gruppo - ha continuato la suora - Ovviamente le mie condizioni di salute non mi permettevano uno spostamento così faticoso. Anche il medico che mi seguiva Stefano Curuvilla (oggi l’82enne è tornato a vivere in India, il suo Paese natale, ndr) si oppose. Ma sentivo dentro di me il desiderio forte di pregare ai piedi della statua della Madonna di Fatima. La provvidenza mi aiutò a convincere il medico a concedermi il via libera. Purtroppo quando arrivammo a Linate ci fu il primo intoppo: l’aereo sarebbe decollato con due ore di ritardo a causa di uno sciopero. A quel punto ne approfittai per andare a meditare e pregare nella cappella dell’aeroporto. Davanti al crocifisso dissi a Gesù che su quella croce c’ero anche io".
Il mattino seguente, era il 26 aprile del 1988, la religiosa, visibilmente debilitata a causa della malattia, si recò al Santuario della Vergine per pregare ed assistere alla messa.
La guarigione miracolosa
"Durante la celebrazione eucaristica, al momento della consacrazione, sono stata colpita da un dolore fortissimo, mi sembrava di morire - ha continuato la suora - Subito dopo ho sentito il dolore scomparire, totalmente. Ero come confusa, perplessa, non mi veniva neanche da gridare: ad un tratto, senza apparente motivo, quel male che mi ha accompagnata per 14 anni non c’era più, sparito. Poi quella sera, a tavola, dopo aver mangiato tutte le pietanze senza più limitazioni mi sono rivolta alle mie compagne e ho iniziato a spiegare loro cosa era accaduto al mattino durante la messa. Loro incredule hanno ribattuto: suora, non dica niente, non dica niente, le raccomando. Poi in silenzio, tutte e quattro abbiamo iniziato a mangiare e lì ho capito che qualcosa di miracoloso era davvero accaduto. La Madonna di Fatima mi aveva guarita. Da allora non ho avuto più nulla e, sempre tramite Carlo Brambilla, sono poi stata chiamata da Monsignor Guerra che ha dichiarato e certificato il mio stato di grazia. Sono tornata più volte a Fatima a ringraziare Maria e a raccontare alle persone della mia guarigione e di come il Signore si serve dei poveri come me, di come Dio guarisce il corpo ma soprattutto il cuore, di come ci indica una strada di gioia. Il miracolo è soprattutto credere in lui, anche quando le avversità della vita ci spingono lontano da Cristo".