La metro a Monza ritarda di due anni: Salvini risponde a Romeo
Il ritardo della M5 è motivato anche dalla necessità di adeguare i costi per l'aumento dei materiali
Ritarderà di almeno due anni rispetto alle tempistiche previste il prolungamento a Monza della Metro 5. Il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha risposto alla sollecitazione del senatore monzese della Lega Massimiliano Romeo.
Ritardo di due anni sulla Metro 5
Non sarà più il 31 dicembre 2022 ma il 31 dicembre 2024 la tempistica prevista nella Convenzione per la sottoscrizione dell'Obbligazione Giuridicamente Vincolante. Il Comune di Milano il 15 novembre 2022 ha infatti formulato istanza di proroga di due anni rispetto ai tempi fissati nella Convenzione per la sottoscrizione dell'Ogv.
"Tale richiesta è stata determinata da una serie di criticità emerse durante la redazione del progetto definitivo e che hanno comportato inevitabili ritardi - ha spiegato il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini - come la definizione con Agenzia del Demanio e Prefettura, Regione Lombardia e Provincia di Monza Brianza della posizione dell’asta terminale del prolungamento all’interno dell’area del Polo Istituzionale di Monza; la Regione ha organizzato diversi tavoli tecnici sia per la definizione di tale posizione che per la previsione di parcheggi di interscambio e di un’area di stazionamento delle linee di trasporto pubblico".
C'è stata poi - come si legge ancora nella nota del Ministero - la verifica delle conformità urbanistiche da parte degli enti territorialmente interessati e le verifiche necessarie a definire l’iter procedurale più rapido per l’approvazione delle varianti urbanistiche. Non solo.
Il problema della stazione in Villa Reale e i costi
"La non esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale derivante dalla scelta di collocare la stazione Parco - Villa Reale all’interno del Parco di Monza, considerato area naturale protetta - ha argomentato ancora Salvini - Il Comune di Milano ha anche evidenziato che dette criticità hanno determinato l’adeguamento e l'aggiornamento del progetto definitivo per l’avvio della procedura Paur (in capo alla Regione Lombardia) che si dovrebbe concludere entro il mese di luglio 2023 con una conferenza di servizi decisoria sul progetto dell’infrastruttura. Inoltre, considerato il notevole aumento dei prezzi dei materiali, il Comune sta procedendo all’adeguamento del valore economico dell’intervento e all'individuazione delle ulteriori risorse necessarie".
Il rischio di un maggiore costo dell'opera era stato paventato anche dal Comitato San Fruttuoso che in settimana aveva chiesto delucidazioni sulle tempistiche della metro lilla (temendo proprio i forti ritardi) e mandando una lettera aperta al sindaco Paolo Pilotto chiedendo di impegnarsi per la realizzazione dell'opera.
L'opera con 10 stazioni in tutto
Un'opera considerata strategica anche per il Ministero che scrive: "Con le sue 10 stazioni e i circa 13 chilometri di percorso, quasi interamente in sotterraneo all’interno dei Comuni di Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Monza, la M5 lilla è un'opera che porterà enormi benefici agli spostamenti quotidiani dei monzesi e brianzoli, anche in termini di risparmio sul carburante e di riduzione dell'inquinamento".
Il prolungamento di M5 ha 1 miliardo e 300 milioni già stanziati e prevede le fermate monzesi di viale Campania, via Marsala (angolo via Goldoni), stazione Fs, piazza Trento e Trieste, Parco e Villa Reale, Ospedale San Gerardo (piazza della Resistenza) e polo istituzionale in via Grigna.
Le richieste di Romeo
Il monzese Romeo aveva chiesto al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti rassicurazioni sulla priorità della metro 5: "Diviene fondamentale sottolineare l'importanza strategica della realizzazione del prolungamento della metropolitana M5 al comune di Monza, dalla quale, si stima, potranno essere serviti circa 210.000 passeggeri al giorno, con circa 30.000 vetture private in meno sulle strade - ha detto Romeo - I fondi sono stati stanziati ma dopo la Convenzione, firmata il 12 novembre 2019, si è assistito ad una serie di rallentamenti e ritardi che mettono a serio rischio la realizzazione dell'opera. Non si hanno notizie certe circa l'esito della procedura di consultazione finalizzata alla redazione dello Studio di impatto ambientale ed emissione di provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), eppure il Comune capofila ha preso l'impegno di assumere, anche mediante il soggetto attuatore, l'obbligazione giuridicamente vincolante inerente all'intervento in questione, entro il 31 dicembre 2022, pena la revoca del contributo statale".
Massimiliano Romeo