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La Polizia torna alla Omero dopo i vandalismi

La Questura ha voluto omaggiare i bambini con gadget come testimoni di legalità

La Polizia torna alla Omero dopo i vandalismi
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La Polizia di Stato è tornata alla scuola Omero di Monza dopo il secondo vile atto di vandalismo di cui è stata vittima e ha voluto farlo per distribuire gadget agli studenti "testimoni di legalità".

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La Polizia di Stato alla Omero

Stamattina, giovedì 2 marzo 2023, alcuni poliziotti della Questura di Monza e Brianza sono tornati nella scuola Omero di San Rocco a Monza su decisione del Questore Marco Odorisio che  ha scelto di dare risalto all'impegno dell'istituto nel contrastare con la forza dell'esempio la follia dei vandali.

E così sono tornati a scuola per donare ai bambini zainetti e cappellini della Polizia di Stato che, di fronte a questi gesti vandalici, "si ergono a simboli e testimoni di legalità, dando l’esempio a tutta la città di Monza".

Il questore era già stato alla Omero il 15 febbraio scorso per rispondere gli interrogativi dei piccoli studenti e li aveva ringraziati per aver scritto una lettera in cui prendevano le distanze da chi si introduceva a scuola per commettere vandalismi, non comprendendone il motivo: “Siete voi che con il vostro senso civico e spirito cristico l’antidoto all’episodio violento che avete subito”, aveva detto Odorisio.

La scuola era già nota Questura per il suo impegno nel far conoscere ai bambini il concetto di legalità, aiutandoli a farlo proprio come valore. A tal proposito lo scorso ottobre, due classi prime, erano state premiate dai poliziotti per aver vinto il concorso "PretenDiamo Legalità”  con il loro progetto “La legalità vista con i nostri occhi".

Due atti di vandalismo a scuola

Quello di sabato 26 febbraio era il secondo atto vandalico che la scuola di San Rocco aveva subito da gennaio. Il 29 gennaio 2023 ignoti avevano fatto irruzione all’interno del plesso scolastico distruggendo il materiale didattico e imbrattando la palestra e le aule. Un episodio che aveva turbato particolarmente i bambini i quali, con l’aiuto delle insegnanti, avevano scritto una lettera indirizzata alle cariche istituzionali della città, nella quale si domandavano il perché di tale gesto.

Sabato scorso l’allarme della scuola è però suonato di nuovo, il dirigente scolastico, gli insegnanti e il personale dell’istituto si sono trovati davanti agli occhi uno scenario di devastazione. Un’altra volta il materiale didattico, i banchi, i lavoretti dei bambini e la stessa targa consegnata in occasione del concorso vinto, erano gettati in terra e le aule imbrattate con la vernice. Nonostante ciò non si sono fatti scoraggiare e, dopo un primo momento di sgomento, si sono messi immediatamente all’opera per pulire la scuola e far sì che fosse pronta per la campanella del lunedì mattina.

"Un gesto che nella sua spontaneità racchiude un significato profondo, quello di non abbassare la testa, di ripartire e garantire ai più piccoli il diritto allo studio in un contesto che permetta loro di apprendere i valori più profondi. Ecco perché siamo voluti tornare a scuola", ha motivato il Questore.

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