Senza pace

Vandali in azione, tutti a scuola a sistemare

Un secondo gesto vile a un mese dall'ultima intrusione: sul posto anche il sindaco

Vandali in azione, tutti a scuola a sistemare
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Un altro vile atto di devastazione a un mese dall'ultima intrusione. La scuola Omero di Monza  è finita ancora nel mirino dei vandali, ma stavolta a dare una lezione agli imbrattatori sono stati insegnanti e personale scolastico che hanno passato il weekend a scuola a ripulire per non fare vedere ai bambini lo scempio causato.

Un'altra intrusione dei vandali alla Omero

A ripensarci le insegnanti della scuola primaria Omero di Monza hanno ancora la voce rotta. Sabato 25 febbraio 2023 quando a un mese dall'ultimo gesto di distruzione, è suonato l'allarme a scuola non volevano crederci. E quando giunte sul posto dopo il personale Ata si sono trovati davanti il materiale buttato a terra o imbrattato, i monitor rotti, segno dell'ennesimo passaggio dei vandali è stato un colpo al cuore. I loro bambini già avevano vissuto la distruzione della palestra con profondo dolore, come dir loro che dopo la loro lettera ai vandali in cui chiedevano legalità era risuccesso?
E così si sono messe d'impegno e hanno ripulito tutto, ricevendo anche il plauso del sindaco Paolo Pilotto che non ha mancato di passare di persona sul posto. "Ci ha fatto molto piacere ricevere il sindaco, è stata la dimostrazione che la città di Monza tutta ci era vicina in quel momento - hanno raccontato le insegnanti dell'istituto comprensivo Koinè - Non abbassiamo la testa, la scuola non si tocca. Se loro distruggono, noi ripariamo

Le parole del sindaco Pilotto

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Pilotto, che ha voluto esprimere vicinanza e plauso alla risposta della scuola Omero.
"Un momento di follia e una grande lezione di dedizione e di senso civico. Le ho viste entrambe, la follia e la dedizione, con i miei occhi, tra sabato e domenica, alla scuola elementare Omero. Da un lato la devastazione causata da chi, infiltratosi nella scuola in un tardo pomeriggio, ha deciso di distruggere con le proprie mani materiali didattici, computer e monitor interattivi, rovesciato armadi, imbrattato di vernice pavimenti muri e banchi. La furia della distruzione per la distruzione. Dall'altro, dopo pochissime ore, a partire dalla stessa sera e poi ancora la domenica, superato il sentimento di incredulità e sgomento, la ammirevole dedizione delle maestre, dei maestri, della dirigente scolastica, del personale scolastico, comprese le cuoche, dei dirigenti e dei tecnici comunali. Tutti a rimboccarsi le maniche, a lavorare fianco a fianco con un solo obiettivo: essere pronti ad accogliere i bambini, come ogni lunedì, come tutti i giorni, alle 8.30, con la scuola in ordine, pulita, a posto.

La scuola non si ferma. Le cose buone, quelle che ogni giorno rendono positiva la vita delle persone, prevalgono. E con loro la passione per la propria professione, per il servizio da dare alla città, per l'idea di una comunità viva che si aiuta e risolve insieme i problemi.
Si può essere più forti di chi nella follia di un momento sbagliato fa danni e perde i riferimenti, e rischia di perderli per la propria vita. Si può essere presenti con quella disponibilità ad agire, a rinunciare al proprio tempo, anche quello del riposo, per riparare, costruire, riempire il vuoto.
Una lezione, una disponibilità che vale più di tante parole.
E un invito a chi ha fatto quei danni: pensateci, avvicinatevi a qualcuno a cui volete bene, fate spazio a tutto il positivo che c'è dentro di voi e che magari in questo momento non riuscite a vedere. E fermatevi prima di compromettere la vostra vita".

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