La Procura chiede l'archiviazione dall'accusa di maltrattamenti per Emanuela Maccarani
L'accusa ipotizzata contro l'allenatrice delle Farfalle della ritmica era quella di aver adottato almeno dal 2020 "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità"
La Procura di Monza ha chiesto l'archiviazione dall'accusa di maltrattamenti per l'allenatrice Emanuela Maccarani e Olga Tishina, rispettivamente direttrice tecnica e assistente delle "Farfalle" della ginnastica ritmica, vincitrici del bronzo alle Olimpiadi di Parigi.
Il caso scoppiato dopo le denunce di alcune ginnaste
Il caso era scoppiato nel 2022 dopo le denunce di alcune ginnaste che avevano puntato il dito in particolare contro la Maccarani, ex direttrice tecnica dell’Accademia federale di Desio della Federginnastica. L'accusa ipotizzata contro le allenatrici delle Farfalle della ginnastica ritmica era quella di aver adottato almeno dal 2020 "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità".
Racconti di umiliazioni pubbliche
L’inchiesta era nata dalle dichiarazioni di due ex Farfalle, Nina Corradini e Anna Basta. Da loro erano emersi racconti di umiliazioni pubbliche che avevano portato alla sospensione di Maccarani dall'incarico di direttrice tecnica della Nazionale di ritmica, di cui però aveva mantenuto il ruolo di allenatrice.
La richiesta di archiviazione
Ora toccherà al giudice per le indagini preliminari decidere se accettare o no la richiesta di archiviazione. Il processo sportivo si era tenuto a settembre dello scorso anno e si era concluso con un'ammonizione per Maccarani e l'assoluzione per Tishina. In quel caso la Procura federale sportiva aveva ritenuto che non ci fossero "prove di un comportamento intenzionale o eccessivamente vessatorio nei confronti delle ginnaste" né "accanimento per ottenere una medaglia in più”.