La rotatoria vuol chiudere l’accesso alla discoteca: ricorso al Tar contro il Comune
Il Comune ha addebitato i ritardi nell’esecuzione dell’opera manifestando l’intenzione di escutere la fidejussione prestata nell’accordo del 2016.

E’ finita in Tribunale la vicenda della rotatoria che doveva essere realizzata all’incrocio «killer» tra via Della Valle e via Piemonte a Carate Brianza, in base agli accordi che vennero sottoscritti tra la proprietà e il Comune ormai ben nove anni fa.
La società «Sweet Home», che fa capo alla famiglia dell’imprenditore Egidio Motta e della moglie Cristina Limonta e che è proprietaria del compendio immobiliare che ospita fra l’altro la nota discoteca «Polaris Studios» - dove durante la pandemia Covid venne ospitato uno dei più grandi hub vaccinali della Lombardia - si è rivolta nei giorni scorsi al Tar della Lombardia.
Il Comune di Carate Brianza ha addebitato i ritardi nell'esecuzione del rondò
Il ricorso fa seguito all’ultimo provvedimento di fine gennaio con il quale l’Amministrazione comunale ha addebitato alla proprietà stessa i ritardi nell’esecuzione delle opere e ha richiesto un nuovo progetto entro trenta giorni con il quale «è stata imposta la chiusura dell’accesso carraio su via Della Valle» manifestando l’intenzione, in caso di inadempimento, di escutere la fidejussione prestata a garanzia dell’impegno sottoscritto con l’atto unilaterale nel 2016.
«Per farla breve - spiega l’avvocato Umberto Grella, legale della proprietà che ha formalizzato il ricorso contro il Comune di Carate Brianza - prima ti chiedo la “cortesia” di aiutarmi con un esborso di ben 500 mila euro ad attrezzare una rotatoria che serva al traffico del quartiere e pure al traffico generale di attraversamento in uscita dalla Statale 36 e che migliora anche l’accesso al tuo complesso commerciale, poi cambio le carte in tavola e pretendo che tu realizzi una rotatoria diversa e che tu rinunci agli accessi carrai autorizzati e di cui disponi da sempre e che è indispensabile per il corretto deflusso dell’utenza dal plesso commerciale, ma insisto comunque – con nonchalance - perché tu realizzi comunque la rotatoria che ora costa il triplo … E’ chiaro che questi atti comunali, mal meditati, non corrispondono certo ad un precetto elementare di buona fede nei rapporti intersoggettivi e si qualificano come illegittimi ed illeciti sotto plurimi profili».
L'iter iniziato nel 2016
Nel ricorso l’avvocato Grella ha ricostruito l’intero iter amministrativo iniziato con l’accordo notarile sottoscritto nel 2016 (e approvato all’epoca della Giunta) per la risoluzione di vecchie sanatorie e l’intesa, «senza però obblighi urbanistici» di definire una migliore viabilità della zona e dell’accesso al comparto con la realizzazione di una rotatoria o con la cessione, in alternativa, di un parcheggio attrezzato di circa 7.500 metri quadrati.
Secondo i ricorrenti, solo tre anni più tardi, nel 2019, la Giunta arrivava a chiedere in via definitiva la realizzazione diretta del rondò e della pista ciclabile. In mezzo tre anni di stop delle attività, per l’esplodere della pandemia, con la discoteca trasformata nel frattempo in hub per la campagna di vaccinazione anti-Covid.
Cessata l’emergenza Coronavirus, nella primavera 2022, la società presentò la pratica edilizia (poi integrata) «ottenendo riscontri» dal Comune «lenti e non definitivi», con nuove modifiche che «rendevano quasi impossibile l’esecuzione del progetto» e la richiesta di «un elaborato di opera pubblica con tutti i contenuti del Codice degli appalti» assai però «più complesso e oneroso» oltre a una nuova stima dei costi, in concomitanza con gli eventi della guerra fra Russia e Ucraina, lievitati in misura più che doppia: dai 400 mila euro definiti all’inizio a oltre un milione e 300 mila euro comprese le spese tecniche e accessorie.
La Giunta ha affidato l'incarico per l'assistenza in giudizio
«L’unica soluzione logica possibile è quella che la società ricorrente versi l’importo di 400 mila euro pattuito e venga liberata dal suo impegno, lasciando al Comune l’onere di eseguire le opere in questione, a patto di mantenere fermo il diritto all’accesso carraio da via delle Valle», ha spiegato Grella nel ricorso al Tar depositato il 21 marzo scorso e con la prima udienza già fissata per il prossimo 29 aprile. La Giunta, in settimana, ha però affidato l’incarico per l’assistenza in giudizio all’avvocato Maurizio Boifava impegnando a bilancio la spesa di 5.544 euro.