Oggi anche la firma di un Protocollo per la legalità

La Sala Conferenze della Provincia intitolata ai magistrati Falcone e Borsellino

Una doppia occasione per ribadire il profondo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata: firmato anche il Protocollo d’Intesa per la Legalità

La Sala Conferenze della Provincia intitolata ai magistrati Falcone e Borsellino
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Oggi, giovedì 13 aprile, la Sala Conferenze della Provincia a Monza ha ospitato il suo ultimo evento prima di cambiare per sempre denominazione: si sono infatti susseguiti prima la firma del Protocollo d’Intesa per la Legalità, poi l’apposizione della targa dedicata ai magistrati Falcone e Borsellino, le cui vite furono stroncate dalla mafia siciliana nelle stragi di Capaci e Via D’Amelio del 1992.

La Sala Conferenze della Provincia intitolata ai magistrati Falcone e Borsellino

Co-firmatari del Protocollo d’Intesa sono state le sezioni territoriali dei sindacati CGIL, CISL e UIL e delle associazioni AVVISO PUBBLICO, BRIANZASICURA e LIBERA. Ospiti della giornata sono stati inoltre il Centro di Promozione della Legalità, la Guardia di Finanza e la Prefettura del territorio di Monza e della Brianza, testimoni dell’impegno della Provincia e di tutta la Brianza nella lotta alla criminalità organizzata, nonché attori in prima linea nel perseguimento della legalità.

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Nel 2021 il primo Protocollo 

Questo protocollo - fa sapere l'Amministrazione provinciale - si instaura sul percorso già tracciato dal Protocollo d’Intesa siglato a giugno 2021 fra la Prefettura e l’Associazione Bancaria per la prevenzione della criminalità, nonché dei diversi accordi fra Prefettura e OO.SS. territoriali che perseguono la legalità, regolarità e sicurezza sul lavoro, soprattutto pensando alle grandi opere di costruzione e cantieristica (ad esempio i progetti finanziati dal PNRR).

La Provincia, dal canto suo, già a luglio 2020 aveva promosso il Patto BRIANZA Re-start, dove si indica anche la prioritaria esigenza di rafforzare la tutela dell’economia legale, e a ottobre 2022 aveva siglato un accordo con il Comando Provinciale della Guarda di Finanza volto a rafforzare le azioni a tutela della legalità, con un’attenzione speciale alle sue funzioni di stazione appaltante, predisposizione di documenti di gara e organizzazione di concorsi e procedure selettive.

Un territorio da tenere sotto controllo 

Alla base c’è la consapevolezza che il nostro territorio non possa dirsi escluso dall’influenza della criminalità organizzata. Come evidenziato nella relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento su attività e risultati della Direzione Investigativa Antimafia a fine 2021, nella Brianza sono presenti almeno cinque punti di appoggio della ‘ndrangheta, oltre a gruppi diversificati di criminalità organizzata di origine straniera. La nostra Provincia conta inoltre una quantità consistente di beni confiscati alla criminalità organizzata, che sarebbe opportuno riconsegnare alla società attraverso progetti sinergici fra le amministrazioni locali e gli stakeholder del territorio.

Progetti e buone pratiche condivise per contrastare la criminalità 

Con questo Protocollo, dunque, la Provincia, insieme ai sindacati e alle associazioni firmatarie, si impegna a promuovere e intraprendere azioni di contrasto alla criminalità organizzata, agevolando il confronto fra le diverse esperienze territoriali, favorendo lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di progettualità condivise fra i Comuni dell’area provinciale, con particolare attenzione ai beni confiscati. Lo scopo è anche quello di rafforzare la tutela e il contrasto a ogni forma di sfruttamento lavorativo e ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nelle materie di competenza provinciale, a partire dagli appalti pubblici.

"La Provincia deve farsi luogo partecipativo a contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata, promuovendo la cultura della legalità con tutti i mezzi a sua disposizione - ha sottolineato il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza, Luca Santambrogio. In un territorio le cui radici affondano nel lavoro e nell’operatività degli individui, i principi della legalità e della libera e leale concorrenza devono farsi principi fondanti, e la Provincia intende rinnovare il proprio impegno in tal senso, impegno che deve però essere diffuso fra tutte le parti sociali. Promuovere una conoscenza diffusa e progetti di collaborazione sinergici su questo tema aumentano grandemente la capacità del territorio di proteggersi dal rischio di infiltrazioni mafiose e affini. A ribadire questa comunanza d’intenti, abbiamo voluto coronare questa giornata con l’intitolazione della Sala Conferenze del nostro ente ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la cui memoria risuonerà più spesso nei nostri corridoi, simbolo di una battaglia che unisce l’Italia da nord a sud, da est a ovest”.

I sindacati "Continueremo il nostro impegno per una Brianza libera dalle mafie"

 Per CGIL, CISL e UIL territoriali: 

“La firma di questo Protocollo riconosce un'alleanza sociale contro le mafie che va oltre il perimetro istituzionale ed entra nella società. La presenza mafiosa nell'economia legale danneggia i lavoratori anche nel nostro territorio: dove c'è la criminalità organizzata ci sono più ingiustizie e sono maggiori la precarietà e l'insicurezza; così come l'illegalità nel campo dei diritti del lavoro tende ad attrarre il malaffare. Per questi motivi le organizzazioni sindacali agiscono, insieme alle istituzioni, per una cultura della legalità e contro le mafie. Sappiamo come la Brianza sia una delle province con maggior radicamento mafioso, della 'ndrangheta in particolare, e quanto sia pertanto necessario agire insieme per aumentare la conoscenza, la consapevolezza e il contrasto in tutti gli ambiti della società, a partire dal rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Anche dal punto di vista sindacale continueremo il nostro impegno per una Brianza libera dalle mafie”.

Le associazioni "Un primo passo decisivo"

“I due atti di oggi – segnala Roberto Beretta, presidente dell’associazione Brianza SiCura odv – rappresentano un’importante, istituzionale presa di coscienza della pervasività della ‘ndrangheta nella nostra Provincia (siamo secondi in Lombardia, Regione dichiarata di insediamento tradizionale delle mafie, alla pari con quelle del Sud). Può essere un primo passo decisivo, soprattutto se sarà seguito da un fattivo impegno di informazione dell’opinione pubblica, ancora troppo inconsapevole del fenomeno, e di misure concrete per impedire ulteriori colonizzazioni nell’economia e nella politica”.

Valerio D’Ippolito, referente di Libera Monza e Brianza, commenta: “Libera ritiene il protocollo di oggi un primo e positivo passo verso una attiva collaborazione tra istituzioni e società civile per contrastare le presenza nel nostro territorio della criminalità organizzata, sempre più pervasiva. È l'inizio di un positivo cammino comune che si rende necessario anche alla luce delle recenti modiche al codice degli appalti che fanno temere un aumento dei rischi di corruzione ed infiltrazione della criminalità organizzata, soprattutto sui lavori legati ai finanziamenti del PNRR”.

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