Arcore

La storia del fornaio finito sott’acqua quaranta volte in trent’anni

Lo sfogo di Andrea Cazzaniga, titolare dello storico fornaio di via Piave

La storia del fornaio finito sott’acqua quaranta volte in trent’anni
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Non è arrabbiato ma sconsolato e al tempo stesso rassegnato. Oramai Andrea Cazzaniga, titolare dello storico fornaio di via Piave, ad Arcore,  fa fatica a tenere a mente le volte che la sua attività commerciale è finita sott’acqua a causa delle piogge torrenziali cadute in città.
"Io e la mia famiglia portiamo avanti questa attività dal 1993 e in più di 30 anni ci siamo allagati una quarantina di volte, pazzesco, numeri che mi fanno venire la pelle d’oca" ha dichiarato il panettiere.

Di nuovo sott'acqua la vigilia di Pasqua

Acqua che anche sabato scorso, vigilia di Pasqua, è entrata nel suo negozio provocando danni importanti a seguito del nubifragio caduto subito dopo cena.

"Solitamente ci sono sempre, in negozio, durante le ore serali e notturne per preparare il pane ma quel sabato non c’ero perchè non dovevo preparare il pane poichè alla domenica eravamo chiusi - ha sottolineato sconsolato Cazzaniga - Fortunatamente mi hanno avvertito del fiume d’acqua e fango che stava entrando in negozio alcuni residenti di largo Arienti. I miei genitori che abitano a Bernate ed io, che invece abito a Casatenovo, ci siamo subito precipitati in negozio per cercare di arginare l’acqua. Era già da un pò di tempo che non capitava ma oramai abbiamo fatto l’abitudine. Dal 1993 ad oggi sarà la 40esima volta che subiamo allagamenti. Con le vasche volano la situazione è migliorata ma, evidentemente, se l’acqua scorre come un fiume nelle vie del centro, c’è ancora tanto da fare. Questa volta, fortunatamente, l’acqua che è entrata in negozio non era molta. Ma non è possibile vivere con il patema d’animo ogni volta che inizia a piovere forte".

Allagamenti anche in centro Arcore

A risentirne è stato anche il centro storico, soprattutto via Umberto I, che ha subito ancora una volta, pur in misura più contenuta che in passato, allagamenti di acqua e fango, come documentato da alcune foto scattate dai residenti (vedi foto sopra) . Mentre nella chiesa parrocchiale si celebrava la Veglia pasquale, nella tarda serata, all’esterno, tra via Piave, via Trento e Trieste e via Umberto I, le strade si sono allagate. La situazione peggiore si è registrata in quello che dovrebbe essere il salotto della città, ovvero la strada che collega la piazza della chiesa con Villa Borromeo, piena di negozi ed esercizi commerciali. Qui scorreva un fiume di acqua marrone che anche nei giorni successivi ha lasciato il suo strascico di fango. I volontari della Protezione civile, operativi fin da subito, hanno sottolineato che le ragioni degli allagamenti potrebbero essere ricollegabili a due sifoni installati nei tombini di via Piave per contrastare gli odori. Gli strumenti, dopo la bomba d’acqua delle 22, avrebbero ostacolato il defluire dell’acqua.

Le vasche volano hanno tenuto bene

Nel frattempo, nei giorni scorsi, molti, sui social si sono presi gioco del nuovo parco dell’acqua e delle vasche di contenimento, ma il sindaco Maurizio Bono ha risposto: "Nessun nuovo laghetto di Arcore, le vasche volano hanno lavorato alla perfezione: sono caduti 30mm d’acqua in 45 minuti, numeri da alluvione. Si è trattato di un nubifragio ma, nonostante ciò la città ha tenuto. Ci teniamo ancora a ringraziare i volontari della Protezione civile per il grande lavoro svolto svolto in maniera silenziosa e gratuita per il bene della città".

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