Triuggio

L'alcol come rimedio per la salute

L'ultima interessante ricerca fatta dallo storico Angelo Cecchetti racconta di come i prodotti da banco di un tempo si potevano avere anche senza ricetta medica.

L'alcol come rimedio per la salute
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L'alcol come rimedio per la salute. L'ultima ricerca condotta dalla storico di Triuggio, Angelo Cecchetti, racconta di quando i prodotti da banco di un un tempo si potevano avere senza ricetta medica.

L'alcol come medicina

Non possiamo fare a meno di ricordare  che un tempo di rimedi (medegozz) ne esistevano più che assai, vedi ad esempio ingoiare una lumaca viva per guarire l'ulcera, medicare una ferita con la pelle della biscia, mangiare aglio contro i vermen (parassiti intestinali),  decotto/infuso di malva come anti infiammatorio ecc. ecc. Allo scopo esistono diversi volumi che descrivono in modo ben esaustivo questi rimedi,  taluni scientificamente validi ed altri basati su credenze/superstizioni ecc. In questo breve discorso si vorrebbe  cercare di  abbozzare  una descrizione dell’uso dell’alcol come medicina, che abbraccia il periodo dopo la seconda guerra mondiale, fino agli anni 1960-1970: uso oggi quasi del tutto scomparso.

Il periodo post bellico

Il periodo post bellico è chiaro in quanto le ristrettezze economiche erano ben evidenti e i danè arrivarono ben dopo. Il popolo brianzolo, attraverso le sue capacità, ha migliorato le proprie condizioni di vita, è cresciuto, e quindi, potendo disporre di qualche soldo in più, si poteva permettere di avvicinarsi a chi stava meglio. Anche in questo caso la popolazione di riferimento è circoscritta al por Crist di «seconda generazione» e, nel nostro caso, possiamo supporre che l'alcol, per il suo «potere calorifico»,  fosse considerato un elemento validissimo quale rimedio, e se uniamo, a questo principio,  le credenze e le nozione tramandate dai nostri avi il risultato è ben presto ottenuto. Quel che ho raccolto da testimonianze e in alcuni casi visto di persona mi permettono di illustrarne alcuni aspetti.

Ai bambini si dava del vino allungato con acqua

Iniziamo col dire che ai bambini piccoli si dava del vino allungato con l'acqua, ne sono testimone diretto..., in quanto «serviva a fare sangue». Allo scopo mi ricordo che quando ero all'asilo, l’attuale sede del Comune, vedendo una suora che in refettorio non beveva che sola acqua le chiesi come facesse avere il sangue visto che non beveva il vino. Alchè, bonariamente e sorridendo, cercò di spiegarmi che non era proprio così...  Mi si dice che talvolta si  usava «pucià ul ciucio» nel vino, ma non so quanto sia attendibile. E' vero invece che ai bambini un po’ stanchi, magrettini si usava, quale ricostituente un bel rusòm (uovo sbattuto/zabaione) con il marsala. Una specie di simil «bombardino». A onor del vero si usava anche mettere il vino e/o il marsala nella rusumata (bianco dell’uovo montato a neve, giallo dell’uovo, zucchero e vino o marsala). Mi hanno pure confidato che lo zabaione col marsala serviva ad agevolare la procreazione. Allo scopo, tra i vari inventori, i piemontesi, grazie al loro San Baylon che poi divenne sambayon e infine zabaione, narrano che un frate francescano Pasquale de Baylon fosse molto noto, grazie a una sua crema all’uovo, che veniva invocato dalle donne subalpine per «risvegliare» i mariti intorpiditi e nel XVI secolo le signore si rivolgevano a lui per richiedere questo afrodisiaco. Da lì al successo fu un attimo… Torniamo a noi, il vino, veniva anche versato anche nelle pastine di brodo «fatto bene», perché al vutava la salut (aiutava la salute).

Grappa

Ora passiamo all’artiglieria pesante: grappa e cognac. La grappa veniva usata per stemperare e sciogliere la sungia (sego/grasso solitamente del maiale che si metteva a stagionare) che sarebbe servita a massaggiare le parti doloranti, anche in questo caso l’alcol «grappigeno» «forniva» un maggior effetto. I più spiziè (farmacisti, nel senso di più «esperti») preferivano la sungia di cavallo molto più forte e quindi più portentosa. Anche qui la componente scientifica, se esiste, non la conosco. Il bicchierino di grappa serviva anche alla preparazione dello stomaco, in quanto stimolava la produzione dei succhi gastrici, prima di degustare della sana e robusta cassoela, anche a fine pasto non mancava il ribaden della grappa. Nel territorio di Cassago Brianza quando arrivava ul bel Giusèpp (personaggio deputato a sistemare slogature, mal di schiena e dolori articolari in genere - aggiusta ossa) di fronte a casi particolarmente gravi, prima di procedere con manovre, bendaggi col bianco dell’uovo, faceva somministrare un bel bicerot de grapa, forse come anestetico/miorilassante…

Cognac

Il cognac, vero pezzo forte dei rimedi, veniva dato unito al latte caldo e zucchero per contrastare tossi, bronchiti, e catarri vari. L’effettivo risultato terapeutico non so quanta valenza avesse potuto avere; visto però che occorreva assumerlo prima di andare a letto a dormire «aiutava» il sonno soprattutto nei bambini. Quando si parla di grappa e cognac, gli unici ammessi (conosciuti) erano grappa Nardini e cognac Vecchia Romagna niente Courvosier o altro. La buona Vecchia Romagna pubblicizzata in televisione da Gino Cervi, il Peppone rivale/amico di Don Camillo. Altro uso del cognac era usato come rimedio al «strimizi», qualora un bambino e/o un adulto prendevano un grosso spavento, occorreva un bicchierino di cognac per ristabilire l’equilibrio psicosomatico … In alcuni cortili di Cassago Brianza, alcune donne anziane, usavano aggiungere il cognac alla tisana di camomilla serale perché aiutava, forse, i sogni onirici.

Il Fernet

In ultimo, ma non per importanza, c’era il Fernet, ma non proprio nelle case di tutti. Anche in questo solo il Fernet Branca. Veniva usato per «impedimenti di stomaco» ed era considerato un amaro medicinale a tutti gli effetti. Ora lascio l’ipotesi di una ricerca, come suggeritomi dall’amico cremnaghese Luigi Perego esperto di storia antica e storia del vino, a qualcuno che abbia passione sul poter fare un’analisi del perché ci fu un aumento di produzione alcolica, non solo di quella citata. Dobbiamo anche ricordare che tali liquori non erano di recente invenzione e dal web estrapolo le seguenti informazioni:

• Il Marsala è un vino liquoroso prodotto in Sicilia già nel 1700.
• Vecchia Romagna è un brandy ideato nel 1820 come distillato di vino prodotto a Bologna, e divenne particolarmente celebre durante gli anni sessanta e settanta del XX secolo.
• Grappa Nardini risale al  1779 quando Bortolo Nardini fondò la propria grapperia a  Bassano del Grappa.
• L'amaro Fernet Branca fu inventato nel 1845 a Milano da Bernardino Branca.

L'alcol come rimedio per la salute

Una piccola divagazione su tema, il fernet era talmente considerato portentoso che già alla fine nel primissimo ‘900 ci furono delle imitazioni come il Fernet Brianza, e guardando la cartolina riportata non possiamo che essere certi della sua bellezza e sulla scelta azzeccata del nome.
Per concludere l’usare l’alcol per fini di salute, sicuramente, ha origini già nell’antichità e uno dei detti in voga era:  similia similibus curantur cioé le malattie si guariscono con i loro simili, che vede ad esempio il vino simile al sangue. Come tutte le «pseudo» medicine alcoliche… avevano le indicazioni da seguire, perché sbagliando dosi, si incorrevano in danni collaterali. Il principale la «ciocca» è noto, un altro rischio era legato, così si diceva, che bevendo troppo alcol da piccolo, si fermava lo sviluppo e l’altezza. Persone non alte di statura si diceva Gàn fà beff trop vèn da piscinen (gli hanno fatto bere troppo vino da piccolo). Aggiungiamo in verità, o meglio in molta verità, anche che il vino ed i liquori venivano usati non solo per fini terapeutici, ci siamo ben capiti…, con la scusa che servivano per quando qualcuno non stava bene ed erano presenti in casa e quindi ogni tanto… Vinum bonum laetificat cor hominis il vino allieta il cuore degli uomini. Questo è quanto mi ricordo, magari si è persa la memoria di qualche rimedio/uso, magari usato anche per guarire animali, lascio a voi il ricercare altre informazioni. Come brindisi finale, mi raccomando l’alcol, con moderazione, senza esagerà …

Il servizio completo è pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 29 agosto 2023.

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