Arcore

L’allarme della ProSport: "Mancano le palestre per giocare le partite"

L’appello all’Amministrazione comunale guidata da Maurizio Bono lanciato dal vice presidente Massimo Vitali

L’allarme della ProSport: "Mancano le palestre per giocare le partite"
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La Prosport Arcore festeggia 20 anni ma lancia un appello all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Bono: "mancano le palestre per far giocare i nostri atleti".

Grande traguardo raggiunto dalla società sportiva di basket che nelle scorse settimane ha celebrato il tanto atteso anniversario. Nonostante le difficoltà incontrate nel corso degli anni la Prosport ha sempre trovato la forza e l’occasione per fare centro nel canestro e rialzarsi più forte di prima.

Un'idea vincente che nacque nel 2003

"Nasciamo nell’estate del 2003 grazie all’idea di Simone Sgura, nostro ex capitano – ha raccontato il dirigente Massimo Vitali – Questo perché noi siamo tutti ex giocatori di basket di Arcore e della Casati. Visto che eravamo fermi da un po’ di anni, Sgura ci ha chiamato e ci ha proposto di buttarci in quest’avventura". Inizialmente composta da soli dodici membri era appoggiata alla allora Pro loco Arcore e chiamata sezione Pro loco Arcore Pallacanestro.

"Era tutto autogestito, non avevamo sponsorizzazioni – ha proseguito – Un grande grazie va anche a Franco Sgura, papà di Simone e Lucio Zanetto, che ci hanno aiutato a mettere in piedi qualcosa di più professionale. Noi all’epoca eravamo ancora tutti ventenni, quindi avere qualche consiglio adulto era necessario». Passano gli anni e arriva Giancarlo Cogliati, ex allenatore, scomparso qualche anno fa. «Grazie a lui siamo riusciti a rimettere la testa nel cilindro e ripartire – ha affermato – Abbiamo vinto ben due campionati nell’annata 2008/2009 e 2009/2010. Cogliati ha poi avuto l’idea, anzi il desiderio di voler allenare anche i bambini e quindi in quelle annate abbiamo fatto partire la sezione di minibasket".

"Avevamo in organico anche una squadra femminile ma... "

Quest’ultimo progetto inizia prendere forma e a funzionare, sempre senza sponsorizzazioni, anche perché l’idea era che i soldi delle iscrizioni dei bambini rimanessero per gestire proprio il settore bambini. I senior invece, versavano una quota per tenere in piedi l’attività. Nel 2015 la Prosport riesce ad aprire anche una sezione femminile. A questo punto arriva direttamente una squadra fatta e finita, allenata da Chiara Bucci,. Intanto, anche la sezione senior cresce, ma la Prosport deve fare i conti con le prime difficoltà, ovvero la perdita graduale dell’omologazione del campo.

"Con l’arrivo del covid abbiamo chiuso la sezione femminile e senior – ha continuato Vitali – Inoltre c’era anche il dubbio di non riuscire proprio a ripartire. Ad oggi abbiamo ben 160 atleti tesserati dai più piccoli che hanno tre anni al più “vecchio” che è del ’76. Abbiamo tutte le categorie, eccetto quella degli esordienti".

Mancano gli spazi per far allenare i bambini

Resta un problema. Dove allenare i bambini? Nel corso degli anni la Prosport ha perso l’omologazione del campo di via San Martino. Tra il 2010 e il 2012 la Federazione ha tolto l’omologazione e con i nuovi regolamenti quel campo non sarà mai omologabile neanche in deroga, in quanto le pareti dei muri sono troppo vicine al campo. Il Palaunimec è proprietà della Casati, a livello societario la priorità della Casati sono la pallavolo e la ginnastica artistica che occupano buona parte delle ore settimanali fino a una fascia oraria che va anche oltre dopo le 20. Quindi, il campo da basket è disponibile solo tre volte a settimana. Dall’altra parte il Csi ha tolto l’omologazione del campo.

"Con i numeri attuali non sappiamo nemmeno dove far giocare i ragazzi – ha concluso Vitali – Quindi l’appello è ovviamente cercare qualcuno che possa aiutarci e finanziarci, altrimenti saremo costretti ad andarcene".

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