Le "Interviste che scottano" mettono gli uomini a nudo ma fanno infuriare il Pd
L’evento si è svolto sabato in Villa Borromeo, ad Arcore, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne
Per una volta a prendere la parola sono stati gli uomini che hanno accettato di mettersi a nudo, di farsi intervistare e di raccontare la propria esperienza personale con il mondo femminile e con la violenza, soprattutto rispetto a tutto ciò che gravita attorno al loro vissuto sia in famiglia che sul posto di lavoro.
Una chiacchierata molto intima
L'Amministrazione comunale di Arcore ha scelto di celebrare così la Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenza contro le donne. Una lunga chiacchierata che ha toccato diversi punti: dall'importanza dell'educazione sulla parità di genere al ruolo fondamentale degli uomini come alleati nella lotta contro la violenza.
Sabato pomeriggio Villa Borromeo si è trasformata in un luogo intimo, quasi come un salotto di casa, nel quale il sindaco Maurizio Bono, i consiglieri comunali Luca Monguzzi, Federico Bove e Cheikh Tidiane Gaye (tutti di opposizione), dal giornalista del Giornale di Vimercate e di primamonza.it Rodrigo Ferrario e dal "padre" della Sinistra arcorese Roberto Sala hanno raccontato il loro vissuto emotivo, il ruolo dell’uomo nella violenza, i meccanismi che generano sottomissione e violenza, sia quella quotidiana e silenziosa che quella esplosiva e distruttrice di vite umane.
Le foto dell'evento
(foto by Marco Radaelli)
Una giornata carica di significato
Oltre due ore di dibattito guidato e curato dalla presidente del Consiglio comunale Laura Besana e dall’assessore al Bilancio Serenella Corbetta, ideatrici dell’evento. Un pomeriggio arricchito dalla presenza del gruppo teatrale «Artisthis» che ha realizzato intermezzi musicali e monologhi sul ruolo e sul rispetto delle donne, prendendo spunto dai tanti pregiudizi di cui è ancora piena la nostra società su questi temi.
"Arriviamo a questa giornata sulla spinta di una grande carica emotiva - hanno spiegato Besana e Corbetta all'inizio della tavola rotonda - Negli ultimi giorni molti gli episodi di violenza sulle donne. Ma sicuramente l’omicidio di Giulia, dalle mani di Filippo, ha smosso, più di ogni altro un impeto nell’intera società italiana. Forse perché hanno solo 22 anni o forse perché su Giulia, è difficile che si abbattano pregiudizi, talvolta utilizzati per attenuare le colpe, per creare giustificazione. Abbiamo volutamente invitato a parlare solo uomini perché il nostro intento è che loro stessi siano coloro che possano distruggere gli stereotipi. In un momento in cui la sensibilizzazione sulla violenza di genere è essenziale, pensare di radunare attorno ad un ipotetico tavolo un gruppo di uomini portatori di esperienze diverse per età, professionalità e cultura ci è sembrato il presupposto ideale per discutere e affrontare la questione della violenza. La presa di coscienza maschile è un fatto nuovo, che merita attenzione e noi oggi vogliamo dare spazio a questa presa di coscienza, provocando le reazioni e le considerazioni degli uomini attraverso gli uomini e non raccontandoli noi o ipotizzandoli".
Le domande
Tante le domande che Corbetta e Besana hanno sottoposto ai loro ospiti con un ritmo incalzante, quasi senza lasciare fiato. Un lungo viaggio interiore partito dalle origini della famiglia patriarcale per arrivare ai giorni d'oggi, purtroppo intrisi di pregiudizio e violenza nei confronti del mondo femminile. Risposte non semplice ma argomentate, frutto in primis delle esperienze personali e anche dei retaggi culturali nei quali si è cresciuti. L'unica certezza, sottolineata in coro dagli ospiti, è che è arrivato il momento di mettere in atto una rivoluzione culturale, che possa basarsi innanzitutto sul rispetto verso le donne. Ci vorranno anni, forse decenni, prima di raccogliere i frutti di questo lungo e faticoso percorso. Ci vorrà innanzitutto un progetto che coinvolga sempre più le giovani generazioni, il nostro futuro.
Le polemiche e gli "utili idioti"
Un evento che, nei giorni precedenti alla tavola rotonda di sabato, era stato oggetto di un feroce attacco sferrato da parte del Partito democratico arcorese che non aveva visto di buon occhio il fatto che non era stato invitato, al dibattito, Michele Calloni, unico consigliere di opposizione uomo escluso dagli inviti.
"Sono stati invitati tutti i consiglieri uomini tranne il sottoscritto e neppure uno di maggioranza", aveva scritto Calloni in un post su Facebook. Ancor più duro il commento di Emilio Caglio, marito dell’ex sindaco Rosalba Colombo e iscritto del Partito democratico arcorese che ha definito, sui Social, "utili idioti" gli invitati alla tavola rotonda.
"Noi utili idioti?... ma non vigliacchi"
Una presa di posizione che ha scatenato la dura presa di posizione di Sala e Monguzzi i quali non hanno perso tempo per replicare a Caglio.
"Noi non ci riteniamo idioti e se pure lo fossimo non utilizzeremmo insulti per sostenere le nostre idee - la dura replica a Caglio - In politica ci mettiamo la faccia, non operiamo dietro le quinte. Non ci nascondiamo dietro affermazioni che giudicano persone facilmente individuabili da tutti senza però avere il coraggio di chiamarli per nome. Sono metodi da ventennio che ci impegniamo ogni giorno a combattere".
Il segretario del circolo Pd di Arcore Davide Pennati ha voluto ribadire che Caglio "ha parlato a titolo esclusivamente personale".