Avvenne nel 1842

L'eclissi totale di sole in Brianza

La gente di allora credeva fosse arrivata la fine del mondo: del fenomeno ne parla lo storico triuggese Angelo Cecchetti.

L'eclissi totale di sole in Brianza
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Dopo oltre due anni di attesa è di nuovo caccia al «Sole nero»: ieri, lunedì 8 aprile, è tornata infatti l'eclissi totale di sole, l'evento astronomico dell'anno. Il fenomeno purtroppo non è stato visibile dall'Italia, ma soltanto dal Nord e Centro America, dal Messico al Canada.
Sul tema riportiamo qui di seguito uno scritto dello storico e ricercatore di Triuggio, Angelo Cecchetti.

Brianza, l'eclissi del 1842

"Mi è capitata tra le mani una stampa dal titolo “Eclisse totale di sole – 8 luglio 1842” - spiega Angelo Cecchetti - Ho iniziata a “studiarla” in quanto non riporta nessun segno di riconoscimento per quanto concerne il luogo rappresentato, solo il nome dell’autore Dom. Bonatti fece. A tal proposito trovo sul web Bonatti Domenico Senior (1781/187) – incisore – tecnica di stampa all’acquatinta. Dal volume “Relazione” del 1842, stampato in proprio dallo stesso Domenico Bonatti, con annessa carta geografica incisa in rame dell’Italia superiore si può osservare il territorio interessato dalla traccia dell’ombra lunare, comprendendo naturalmente la Brianza".

Il fenomeno

"Torniamo all’eclisse, sicuramente il fenomeno ha scatenato una curiosità non indifferente anche per abitanti della Brianza

“… ha destato le meraviglie non solo, ma anche una specie di panico timore in molte persone, benché preventivamente avvertite di giornali, fenomeno che tutto ha turbato il regno animale e fors’anche il vegetabile; fenomeno insomma che nessuno dei viventi ha osservato… la totale oscurazione, che ebbe una durata di minuti 2 e 16 secondi e cinque decimi fu causa di grande sorpresa, e fors’anche di timore agli uccelli, ai bruti (Bruti da internet – Esseri privi della ragione nda) ed agi animali d’ogni genere Le rondini infatti furono vedute aleggiare incerte, e taciturne ritirarsi nei loro nidi; poco prima della totale scomparsa della lue solare, alcune si abbassarono quasi fino a terra, per rialzarsi all’apparire del primo raggio luminoso. Furon veduti i falchi ritirarsi nei loro nidi … Le anitre dette Faraone all’avvicinarsi d’un tale istante spiccarono un rapido volo verso le loro case. Tutte le bestie che trovavansi al pascolo o fuggirono precipitose verso le proprie stalle o rimasero come incantate cogli occhi rivoti al Sole … Il cane del cacciatore fu veduto accovacciarsi ai piedi del proprio padrone tutto tremante, mandando latrati di lamento”… “L’avvenuta oscurazione totale produsse un magico effetto anche sugli esseri dotati di ragione. Chi più chi meno fu preso da una specie di passeggero timore, e narrasi che nelle campagne furono veduti i contadini abbandonar tremanti il proprio lavoro, e non poche contadinelle correr frettolose al tempio per inalzar preghiere all’Altissimo, credendo che la totale privazione di luce fosse un certo indizio della fine del mondo”.

L'eclissi a Monza

"Da altro testo ho conforto nel trovare conferma di quanto avevo “investigato” nel cercare di dare una posizione certa all’incisione con la locomotiva e dalle mie osservazioni avevo dedotto:
• La locomotiva riporta il nome Lombarda e con la sorella Milano serviva la Strada Ferrata Milano Monza inaugurata il 17 agosto 1840;
• In basso a sinistra si intravede un ponte con un fiume e l’unico fiume che è vicino alla linea ferroviaria Miano – Monza è il Lambro ed è per questo motivo che sicuramente si tratta di Monza e con l’aiuto di Google maps, con una buona propabilità , si arriva allo stabile in Via Gaetano Casati .

Vediamo cosa riporta il testo a proposito: “… E nella parta appartenente alla superficie terrestre è rappresentata la Locomotiva detta la Lombarda, la quale trovavasi sulla strada ferrata da Milano a Monza conducente alcuni vagons pieni di viaggiatori. Essa, nell’istante della totale oscurazione, passa innanzi ad alcuni rustici casolari situati sulla linea dopo Sesto…” Da Via G.Casati al confine di Sesto San Giovanni sono qualche centinaia di metri. Che dire su cosa effettivamente avessero provato i nostri concittadini di fronte a questo evento che nel 1842 qualche momento di sgomento sicuramente l‘ha generato. Difficile immedesimarsi oggi e confrontarsi con la conoscenza e la mentalità di allora. Sarebbe stato davvero divertente poter osservare qualche situazione un po' sciabalada…

Il servizio completo è pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 9 aprile 2024.

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