Lesmo nella morsa di Pedemontana: viabilità e cantieri i grandi incubi
Grossi disagi in vista con la partenza dei lavori: impianto di betonaggio di fronte alla scuola materna e linee ferroviarie bloccate per nove mesi
Grande afflusso di cittadini all'assemblea pubblica organizzata dal gruppo "No Pedemontana" di Lesmo. Lunedì sera in sala consiliare i partecipanti hanno espresso la loro preoccupazione alla realizzazione della Tratta C: tra i pericoli maggiori, quelli legati a viabilità e cantieri.
Lesmo nella morsa di Pedemontana
Tra gli argomenti che hanno fatto più discutere c'è la realizzazione del cantiere a due passi dalla scuola materna di Peregallo, come spiegato dai relatori della serata: Angelo Pozzoli, Massimo Stucchi e Giovanna Gattel.
"Il peggio deve ancora arrivare. Su un tratto di 3 kilometri, forse qualche centinaia di metri in meno, purtroppo noi dovremo subire un cantiere operativo e due aree tecniche che sorgeranno a due passi dalle abitazioni e dalla scuola materna".
Il cantiere, ricordiamo, si installerà di fianco alla Casa Cantoniera a Peregallo e occuperà 17mila metri quadri, dotato di tutto ciò che è necessario a chi lavora. Avrà un ingresso dalla strada provinciale 135 (via Caduti per la Patria). All'interno si troverà una portineria, servizi, uffici, infermeria, spogliatoi, lavaggio mezzi, magazzino, sei baracche ad uso deposito, una presa per gli automezzi, distributore di gasolio, dissabbiatore, otto parcheggi per i mezzi pesanti, tredici parcheggi auto per chi lavora, accumulo di acqua per impianto di betonaggio con riscaldatore, impianto misto stabilizzato, area di stoccaggio materiali, officina, tettoia di protezione dalla sabbia, deposito di prodotti chimici. Ma ciò che preoccupa di più è l'impianto di betonaggio, attivo per 10 ore al giorno, nella parte centrale del cantiere.
Cantiere alla ex Blaschim?
Si teme quindi anche l'impatto acustico e tutte le altre cause che porterà il passaggio di camion, terra per le strade, pericoli per le auto e i cittadini che circolano nei pressi del cantiere.
"Noi abbiamo contestato a Pedemontana il cantiere - hanno proseguito i membri del comitato - Vicinissimo alle case di via Ungaretti e via Caduti per la Patria, ma soprattutto un cantiere di fronte alla scuola materna? Una follia. Pedemontana ha sminuito dicendo che non ci saranno problemi, ma noi dubitiamo con i mezzi pesanti che vanno avanti e indietro, l'impianto di betonaggio e chi più ne ha ne metta, che non ci saranno problemi".
Da qui la richiesta di trasferire l'insediamento del cantiere nell'area della ex Blaschim, l'azienda chimica oggi dismessa che si trova a Peregallo, al confine con Biassono, lontana da centri abitati e luoghi sensibili. La società autostradale ha già annunciato che le cantierizzazioni verranno discusse in sinergia con i Comuni, ma Lesmo, al momento, si trova commissariato e senza Amministrazione: una bella gatta da pelare nel momento più critico.
Viabilità e linea ferroviaria bloccata
Altre criticità importanti riguardano il traffico e la linea ferroviaria che rimarrà bloccata per nove mesi. Le slides mostrate dal gruppo "No Pedemontana" hanno permesso ai cittadini di immaginare come sarà la Lesmo che prenderà forma a partire verosimilmente da giugno; da quando cioè entrerà in funzione il cantiere. La galleria "Lesmo 1" verrà allungata di 100 metri (d 184 a 284 metri), frutto di accordi precedenti tra il Comune e la società autostradale. La galleria "Lesmo 2" passerà sotto la Strada Provinciale e sarà lunga 490 metri fino al cimitero sempre per merito dell'accordo stipulato dall'Amministrazione uscente. Il problema principale sarà però il traffico sulla Sp135, che interferirà con la viabilità locale e la ferrovia, nella tratta Canonica-Buttafava. Tutti aspetti che hanno lasciato i cittadini a bocca aperta, incapaci di credere ai molteplici disagi che l'opera causerà per un lungo periodo a Lesmo.
"Tutto questo lavoro comporterà grandi sacrifici per noi - hanno spiegato - Ci hanno assicurato che al posto della linea ferroviaria verrà introdotto un pullman sostitutivo, ma non è abbastanza. Abbiamo chiesto di valutare il ripristino della linea ferroviaria Seregno - Carnate che congiunge Como, Milano e Lecco. Ma non sappiamo come andrà".
Da una parte il gruppo, rivelatosi per l'ennesima volta molto compatto e unito non ha intenzione di rinunciare alla propria "lotta", dall'altra parte però è entrata in gioco un po' di rassegnazione e delusione per un'opera ritenuta non necessaria che andrà a causare un forte impatto sul paese e sugli abitanti.