Domenica scorsa

L’evento benefico di Teresa Bruno, che ha perso tutto il suo patrimonio artistico con l’alluvione

La scrittrice e pittrice domenica ha presentato il suo undicesimo libro di poesie in Villa Traversi: «Un inno all’amore»

L’evento benefico di Teresa Bruno, che ha perso tutto il suo patrimonio artistico con l’alluvione

L’alluvione del 22 settembre ha distrutto il suo intero patrimonio artistico, frutto di oltre mezzo secolo di carriera. Ma nonostante lo sconforto e l’amarezza, la pittrice e scrittrice Teresa Bruno, donna sensibile e profonda, ha voluto ribadire con forza il suo amore per la vita, che va avanti nonostante le difficoltà.

L’evento benefico di Teresa Bruno, che ha perso tutto il suo patrimonio artistico con l’alluvione

E così domenica pomeriggio, nella splendida cornice di Villa Antona Traversi a Meda, ha presentato il suo undicesimo libro di poesie, dal titolo «Il dono dell’amore», con l’intento di destinare il ricavato dell’evento alla Fondazione Besana Onlus, pesantemente danneggiata dall’esondazione del Tarò.

«Ho provato un immenso dispiacere quando mi sono resa conto di aver perso quasi 200 quadri e 400 libri, che conservavo in cantina», spiega l’artista, che abita in un condominio in via Mazzini, proprio nei pressi del torrente. «Avevo subito dei danni anche con le alluvioni del 2014 e del 2023, ma non di questa entità – prosegue – La cantina per me è una sorta di deposito, ci conservavo libri e opere frutto della mia professione, ma la furia del Tarò ha sommerso tutto. L’acqua è arrivata fino al soffitto».

A malincuore ha dovuto buttare tutto il materiale inzuppato. Fortunatamente le copie del suo ultimo libro si sono salvate, «perché erano arrivate qualche giorno prima dell’alluvione e le avevo conservate in casa».

E a circa un mese da quella data che ha segnato nel profondo la città di Meda, l’artista ha voluto mandare un messaggio di speranza, di rinascita, «perché anche dopo le esperienze più negative ci si può rialzare».

Tra poesie, musica e intense emozioni, il pomeriggio di domenica, curato da Maria Altomare Sardella con la regia di Patrizia Del Fabbro e l’aiuto organizzativo di Daniela Turati, è stato un inno alla vita, all’amore e alla solidarietà. Ad affiancare Teresa Bruno c’erano la compagnia Teatro vivo-Gli Antistress, che ha proposto delle letture, ma anche la pianista Laura Pappalardo e la mezzosoprano Irene Burla, che hanno eseguito degli intermezzi musicali. Note e parole per far risaltare l’intensità delle poesie raccolte nell’ultima opera di Bruno, che raccoglie 50 componimenti. Dal primo, «Il profumo dell’amore», all’ultimo, «Gezie oh mio Signore!», la poetessa fa emergere l’importanza di questo sentimento universale, che arricchisce la nostra vita e il mondo. «Se non c’è pace nel nostro cuore non ci può essere amore – il suo commento –

L’armonia, la fratellanza, il rispetto reciproco devono prevalere sulla guerra e sull’odio». Tanti i partecipanti, dagli assessori Fabio Mariani e Mara Pellegatta ai rappresentanti di varie associazioni medesi e della Fondazione Besana, ma anche amici pittori e artisti, che hanno rinnovato la propria stima a Teresa Bruno. L’artista ha anche donato un proprio quadro a donna Federica Priuli Traversi, in segno di ringraziamento per l’ospitalità.