Desio

Marco e Stefano con la carovana delle Iene per salvare donne e bambini dalle bombe

Dopo un viaggio di 1.539 chilometri hanno portato in Italia una coppia che ha potuto così riabbracciare la loro figlia: "Vedere i loro volti commossi e pieni di gioia ha ripagato tutti i nostri sforzi".

Marco e Stefano con la carovana delle Iene per salvare donne e bambini dalle bombe
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La carovana delle Iene per salvare donne e bambini dalle bombe in Ucraina è partita anche da Desio.

Marco e Stefano con le Iene per salvare chi fugge dalla guerra

La carovana delle Iene è partita anche da Desio.  Tra coloro che hanno riposto all’appello lanciato su Instagram da Ismaele La Verdera, inviato del programma «Le Iene», ci sono anche Marco e Stefano, entrambi residenti a Desio. "Non appena io e Stefano siamo venuti a conoscenza dell’iniziativa, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: Partiamo!", ci ha raccontato Marco Corbetta, 33enne desiano che attualmente lavora come impiegato in una ferramenta. "Noi siamo nati nella parte fortunata del mondo ed è nostro dovere aiutare coloro che non lo sono", ha continuato il giovane,  spiegandoci la motivazione che ha spinto lui e l’amico Stefano a intraprendere quel lungo viaggio.

Il viaggio e l'arrivo a Przemyśl

Sabato 12 marzo, i due desiani sono partiti in direzione Udine, punto di ritrovo per la partenza di tutti coloro che avevano aderito all’iniziativa: "Nel parcheggio dello stadio di Udine c’erano ben sessanta macchine e un pullman - ci ha spiegato Marco - Molte auto, compresa la nostra, erano cariche di materiale utile da portare in dono ai profughi di guerra". Ha guidato per 1.539 chilometri. Il viaggio, intervallato da qualche sosta carburante, si è completato domenica 13 marzo quando i due ragazzi, insieme agli altri volontari, sono arrivati a Przemyśl, cittadina polacca al confine con l’Ucraina. "Una volta arrivati in Polonia ci siamo recati nei pressi di un centro commerciale che era stato adibito a ufficio immigrazione - ha proseguito - Mentre parlavo con mia madre al telefono, di fronte a me alcune bambine di massimo cinque anni salutavano i loro papà prima di essere portate lontane dal conflitto. Gli uomini erano distrutti,  mentre le bambine sembravano non rendersi conto di quello che stava accadendo attorno a loro. E’ stata una scena che mi ha toccato nel profondo".

Missione compiuta: il viaggio di ritorno

"L’obiettivo mio e di Stefano era quello di portare in salvo più persone possibili; avevamo tre posti in macchina e volevamo occuparli tutti", ci ha raccontato il desiano. Così Marco e Stefano hanno scritto un messaggio in ucraino su un cartoncino, invitando a salire sulla loro auto chiunque avesse bisogno di un passaggio verso le altre cittadine posizionate lungo la strada del ritorno. Ad accettare il loro aiuto è stata una coppia: Nathan e Valery, entrambi over 60 e desiderosi di ricongiungersi con la figlia, residente a Milano. Nonostante qualche difficoltà dovuta alla lingua ma felice per aver completato la loro missione, i due ragazzi si sono rimessi in viaggio, questa volta in direzione Milano. "Il viaggio è stato duro e stancante ma vedere i volti commossi e pieni di gioia della ragazza che ha potuto riabbracciare i suoi genitori ha ripagato tutti i nostri sforzi - ha concluso Marco - Ne è valsa assolutamente la pena".

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