Giussano

Mensa gratis per i bambini ucraini

Il Comune si farà carico dei costi per tutto l'anno scolastico in corso

Mensa gratis per i bambini ucraini
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Il Comune  sta accanto ai giovani profughi ucraini: fino alla fine dell'anno scolastico potranno mangiare gratuitamente alla mensa scolastica.

L'Amministrazione si farà carico dei costi

Affiancandosi alle altre azioni di carattere locale e sovracomunale già in essere, il Comune di
Giussano ha deciso che si farà carico, sino al termine dell’annualità scolastica in corso, della spesa
relativa alla fruizione della mensa scolastica dei giovani profughi ucraini che si inseriranno nel
percorso scolastico cittadino. “Un’iniziativa che va nella direzione di garantire massima integrazione scolastica degli studenti in fuga dalla guerra, dando loro tutto il sostegno necessario – hanno affermato il sindaco Marco Citterio e l’assessore all’Istruzione Sara Citterio - La scuola rappresenta un primo luogo in cui ritrovare
socialità dopo un dramma che ha sconvolto le vite di adulti e giovani, da qui l’impegno economico
assunto dal Comune. Un ulteriore gesto che si unisce alla rete solidale che la nostra città ha saputo
mettere in campo sin dall’inizio dell’emergenza”.

Pasto gratis in tutti i plessi scolastici

Come deciso dalla Giunta, la mensa sarà gratuita presso tutti i plessi scolastici degli
Istituti Comprensivi “Gabrio Piola” di Giussano e “Don Rinaldo Beretta” di Paina. Attualmente, i
numeri sono comunque contenuti con i primi iscritti che stanno partecipando alle lezioni presso la
scuola primaria di Paina e la scuola secondaria di Giussano, dove stanno anche trovando pieno
supporto nella partecipazione tramite DAD ad alcuni momenti di formazione tenuti da insegnanti
rimasti in Ucraina.
“Ma anche se i numeri degli alunni ucraini dovessero aumentare, la gratuità della mensa resterà
per tutti, senza alcun distinguo – aggiunge l’assessore Citterio – in questo senso, Comune e
dirigenti scolastici stanno lavorando in strettissima collaborazione per garantire l’integrazione
scolastica degli studenti fuggiti dalla guerra, dando così un’ulteriore risposta in termini di
accoglienza”.

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