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Monza al buio, i cittadini mappano i lampioni spenti

Oltre 120 le segnalazioni raccolte, ma il bando dell'illuminazione è fermo al palo

Monza al buio, i cittadini mappano i lampioni spenti
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Monza è sempre più al buio. In  una settimana i cittadini hanno già raccolto oltre cento segnalazioni di vie poco illuminate o di lampioni non funzionanti. Il problema è che il bando della nuova illuminazione è fermo al palo per intoppi burocratici.

Monza al buio, i cittadini fanno la mappa

Insomma,  adesso i cittadini si sono stancati della situazione e hanno deciso di mappare tutti i punti in cui l’illuminazione è carente. L’idea è del monzese Umberto Tesoro che ha deciso di creare un form in cui segnalare la via del lampione non funzionante per poi creare una mappa su Google con tutte le manutenzioni necessarie in ogni via. Non solo, da qualche giorno c’è anche un gruppo su Facebook che si chiama «Monza al buio» dove arrivano in tempo reale centinaia di segnalazioni. «E’ il segnale che la situazione è in continuo peggioramento e che in città c’è un grande interesse che non immaginavo per questo tema, ma in effetti i cittadini hanno ragione: una città buia è una città potenzialmente pericolosa - ha spiegato l’ideatore Tesoro - Monza è capoluogo di Provincia, terza città di Lombardia, non si merita una gestione del genere, con vecchie lampade al vapore di mercurio».

Uno strumento non una polemica

Guai però a pensare che quella di Tesoro, residente a San Donato con la famiglia, una laurea in filosofia, oggi professore, con grande esperienza in ambito digitale, sia una protesta. «Non vorrei che fosse strumentalizzata per fini politici. Io sono solo un cittadino che ha messo le sue conoscenze a disposizione per creare uno strumento di segnalazione efficace per mappare tutti i lampioni su cui occorre una manutenzione. E’ un risultato che sono pronto a donare all’Amministrazione perché possa intervenire. Insomma, l’ho fatto per loro e non contro di loro». Il perché è presto detto. «Oggi la segnalazione di una strada buia è un’operazione complessa e poco immediata - spiega ancora Tesoro - Occorre segnalare al gestore (e non al Comune) il numero di lampione guasto. Può andare bene per piccole strade, ma in viale Marconi che è per un buon tratto al buio è impossibile fermarsi per leggere il numero dei lampioni così come in altre strade trafficate».

Alcuni esempi

Leggendo quali sono le situazioni problematiche o anche solo osservando la mappa pubblicata in alto, si capisce che il problema riguarda un po’ tutti i quartieri. E che nei mesi sono stati numerosi gli appelli dei cittadini. «l lampione al numero 44 di via Enrico da Monza. Segnalato più volte da noi cittadini e anche dal nostro amministratore di condominio, ma niente», scrive una monzese. Idem in via Vecellio: «Sono più di due anni che un lampione non funziona». E ancora si lamentano a San Fruttuoso per la via Tanaro al buio e con il conseguente scarico abusivo di rifiuti facilitato proprio dall’illuminazione assente. E poi ci sono i vialoni di scorrimento, come viale Brianza, buona parte al buio come viale Marconi. E perfino la centralissima piazza Trento, simbolo della città, sotto il Comune, in parte è al buio, come fa notare un’altra attenta cittadina: «Sono spenti due lampioni e uno è tranciato, oltre ad essere rotte tutte le lampade a terra. Quella piazza la sera è spettrale». E poi ci sono le situazioni assurde, come via Scarlatti che ha il pilone ma non la lampada. E inevitabilmente la zona buia diventa terra di brutte frequentazioni. «Da più di un mese il lampione in via Zanata angolo via Mapelli non funziona e il fine settimana durante le serate di movida diventa l’angolo perfetto per imboscarsi ad assumere sostanze illecite. Ho mandato due mail al comune e mi hanno risposto dicendomi che avrebbero avvisato il settore competente», aggiunge un altro cittadino.

Il bando è bloccato

Se la situazione è nota, purtroppo la soluzione non è così facile. Il bando per il restyling dell’illuminazione pubblica di fatto per colpa di ricorsi, contro-ricorsi e inghippi burocratici è fermo al palo da più di cinque anni. «Lo abbiamo ereditato dalla scorsa Amministrazione, ci sembrava un bel progetto di project financing e lo abbiamo portato avanti. Peccato che ci sia poi stato un iter burrascoso», spiega l'assessore Simone Villa. «Ora stiamo incrociando le dita, questo potrebbe essere il mese buono per l’aggiudicazione definitiva, ma ho paura ad annunciarlo perchè ormai i bandi pubblici ci hanno abituato a meccanismi farraginosi che allungano a dismisura i tempi. E il Comune ne diventa la vittima e di conseguenza anche la città che si trova con grossi problemi di illuminazione». Insomma, l’assessore più che di una «mappa» dei lampioni spenti avrebbe bisogno di una bacchetta magica per riaccenderli. E la rabbia è pensare che c’è lì «sul piatto» un project con un investimento da 10 milioni di euro per l’illuminazione pubblica che prevede nuovi lampioni a led, una riduzione dell’inquinamento luminoso, la dotazione di una friba ottica comunale per servizi di smart city.

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