Monza premia i suoi giovannini, c'è anche Stroppa
Stamattina consegnate le massime onorificenze ai meritevoli. Due premi alla memoria
Un omaggio alla Monza del saper fare e dei talenti che ha consentito la ripresa dopo due anni bui (e infatti l'anno scorso i Giovannini celebrarono gli eroi del Covid). Si è tenuta stamattina in Arengario dalle 9 la cerimonia di consegna del Giovaninno d'oro, le massime onorificenze della città in occasione del Santo Patrono di Monza, S. Giovanni, venerdì il 24 giugno 2022. Ecco i premiati e i loro discorsi.
Premio alla memoria di Cafagna
Due i premi alla memoria. Uno è andato a Nicolò Cafagna, giornalista e scrittore monzese classe 1983, mancato nel 2021. Tra le motivazioni l'aver "saputo trasformare la sua disabilità in una narrazione pubblica, capace di abbattere quelle barriere invisibili che spesso separano il mondo dei malati dalla società. La sua penna dissacrante, il suo sorriso ironico sulla vita e sul mondo fino all’ultimo giorno, hanno dimostrato come può essere affrontata la quotidianità nonostante una malattia implacabile, trovando anche forza ed energie per partecipare alla vita pubblica della propria città. Sempre con il sorriso sulle labbra". A ritirare il premio è stata la sorella Federica che ha detto: "Ieri sarebbe stato il suo compleanno e Nicolò sarebbe stato felice di questo omaggio". Sul palco con il sindaco Dario Allevi anche il consigliere comunale Paolo Piffer che ha proposto Cafagna per il premio: "Mi ha insegnato come ci si può approcciare alla vita anche quando le cose sono più difficili, con lui scherzavamo anche sulla morte e ho provato a trasmettere questa sua energia ai nostri amici".
Giovannino a Longoni
Il secondo premio alla memoria è andato a un altro giornalista, Angelo Maria Longoni, anche lui scomparso nel 2021. La motivazione: "Firma attenta e sagace, attraverso cui raccontava con arguzia l’evolversi della vita istituzionale di Monza. Ha vissuto in prima persona la scena politica cittadina e brianzola, battendosi nella tenace battaglia per la costituzione della Provincia di Monza e Brianza. Cattolico di grande Fede, cresciuto all’ombra di San Gerardo, è sempre stato in prima fila nel mondo del volontariato con grande generosità e spirito di servizio. Sportivo a tutto tondo e innamorato della montagna ci ha lasciato mentre scalava la vetta del monte Baldo". A ritirare il premio con grande commozione è stata la moglie Lucia, che ha ripetuto un grande grazie. "Ci manca vederlo passare da qui - ha ricordato anche l'ex sindaco Rosella Panzeri che con Piffer ha fatto parte della Commissione dei Giovannini - Ha scritto pagine bellissime della nostra città, ma per sé la più bella l'ha scritta nel volontariato, ha lasciato un grande vuoto come i più grandi, ma come loro non muore mai davvero. Lo immagino lassù a guardarci con il suo sorriso sornione".
Premiato l'imprenditore dal cuore d'oro
A ottenere il Giovannino d'oro dalle mani del sindaco Allevi per il suo "Energy Spring Park" e l'impegno per il sociale è stato poi l'imprenditore monzese Gian Maria Bellazzi. Le motivazioni: "Imprenditore, appartenente a una dinastia di capitani d’impresa, ha contribuito alla rigenerazione urbana di Monza attraverso l’ambizioso progetto di riqualificazione dell’area ex Philips, ora. Grazie alla sua generosa sensibilità ha messo a disposizione gli spazi per realizzare l’hub vaccinale di Monza, uno dei più importanti in Lombardia, dove sono state somministrate oltre 500.000 dosi nel periodo della pandemia. La stessa volontà concreta di partecipare a progetti di utilità sociale, consentirà a PizzAUT di insediarsi proprio in via Philips, contribuendo così a sostenere un felice percorso di integrazione lavorativa per persone autistiche". Bellazzi, visibilmente emozionato, non si aspettava il riconoscimento: "Al centro del nostro progetto ci sono le persone, per questo ringrazio tutti i volontari che per l'hub vaccinale si sono spesi e il nostro sindaco che ha sempre dimostrato grande sensibilità per i più fragili".
Giovannino a Stroppa e al Monza in A
Uno striscione da stadio srotolato dagli ultras: "San Giuan fa minga ingan" ha accolto la premiazione di un altro grande del 2022, ossia l'allenatore Giovanni Stroppa, colui che con Berlusconi e Galliani è riuscito nell'impresa di portare il Calcio Monza in A. Ecco la motivazione per il conferimento del Giovannino d'oro: "Calciatore nei gloriosi anni Ottanta esordisce come professionista il 20 settembre 1987, in Monza-Vis Pesaro. A soli 19 anni diventa una pedina fondamentale dei brianzoli, giocando tutte le 34 partite del campionato di Serie C1 1987-1988, culminato con la promozione in Serie B e con la vittoria della Coppa Italia Serie C. Dopo una carriera di successi e la convocazione in Nazionale da parte di Arrigo Sacchi, comincia la nuova avventura di allenatore all’inizio degli anni duemila. ll 28 maggio 2021 sigla un contratto con l’AC Monza, e dopo aver condotto la squadra brianzola al quarto posto nella stagione regolare, riesce poi a vincere i play-off eliminando il Brescia in semifinale e il Pisa in finale, consegnando ai biancorossi la prima storica promozione in Serie A". Stroppa ci ha tenuto a condividere il premio con tutto il Monza Calcio e con i tifosi: "Sono emozionato come non mai, questo Giovannino lo ritiro io ma dietro di me c'è una squadra straordinaria. Una cosa del genere non la si fa da soli, c'è una squadra eccezionale".
Il premio Corona Ferrea
A volontari che fanno tanto, troppo e a che a volte si sentono in pochi è andato invece il Premio Corona Ferrea, con un appello: "Chiunque abbia tempo libero, ci dedichi anche solo una mezza giornata". L'associazione monzese meritevole di menzione nel 2022 è risultata la Don Giulio Farina, che opera nel territorio monzese dal 1991, con sede presso l’Ospedale San Gerardo, a favore dei pazienti oncologici. Tra i tanti programmi promossi per accompagnare i percorsi di cura si segnala il trasporto dei malati al day hospital, i laboratori di bellezza, di musica e benessere, i corsi gratuiti di yoga. Variegata anche l’offerta di assistenza psicologica, di nutrizione clinica nonché di cure palliative, anche grazie a una valida rete di volontari generosi e al contributo di numerosi benefattori. Il presidente Paolo Perego, nel ringraziare i volontari generosi della onlus ha rivolto un appello per cercarne di nuovi.