Rilancio

Nuova vita per la "Casa Famiglia" di Usmate Velate: il Comune avvia la progettazione

Chiusa dal 2021 dopo trent'anni di attività da parte dell'associazione "Monica Cantù", la struttura potrebbe diventare un Centro diurno per anziani

Nuova vita per la "Casa Famiglia" di Usmate Velate: il Comune avvia la progettazione
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Ha preso il via nei giorni scorsi il percorso di co-progettazione finalizzato all’attivazione di un Centro diurno per anziani nell’immobile di via Vittorio Emanuele II a Usmate Velate, dove per quasi trent’anni è stato attivo un servizio a supporto degli anziani fragili e delle loro famiglie attraverso una Casa Famiglia gestita dall’associazione "Monica Cantù".

La "Casa Famiglia" chiusa dopo trent'anni

L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di garantire la continuità socio-assistenziale della struttura a servizio della collettività dopo la chiusura dell'immobile nel dicembre del 2021 dopo oltre trent'anni di attività. Il Comune prevede dunque di affidare la gestione in concessione della struttura per realizzare unità di offerta sociale destinata ad anziani. Per tale ragione, era stata promossa una manifestazione di interesse esplorativa a cui ha dato risposta la cooperativa "L’Arcobaleno" di Lecco.

La proposta

La proposta progettuale, da cui si partirà in fase di co-progettazione, è quella di porre le basi per l’attivazione di un Centro diurno per anziani da collocare al piano terreno dello stabile, ragionando in una fase successiva sulla valorizzazione degli spazi posti al piano superiore dell’immobile.

“La proposta di partenza risponde all’obiettivo dell’Amministrazione comunale, ovvero quello di assicurare un concreto supporto alla popolazione anziana dotando il nostro paese di servizi specificatamente pensati per over 65 – afferma Greta Redaelli, assessore con delega alla Persona – Il progetto ha solide basi, dal momento che la trentennale esperienza della Casa Famiglia è stata certamente di valore per la nostra comunità”.

Valutazioni in corso

La co-progettazione prevede ora l’apertura di un tavolo di confronto al quale parteciperanno il soggetto proponente (cooperativa L’Arcobaleno) ed i responsabili dei settori comunali interessati, al fine di effettuare approfondimenti nel merito dei contenuti della proposta presentata. Nel corso del confronto, il ragionamento definirà tempi, risorse e ruoli dei soggetti coinvolti, oltre ad uno specifico approfondimento relativo ai 5 appartamenti posti al primo piano della struttura dove un ripensamento logistico potrebbe consentire di individuare spazi preposti a rispondere alle esigenze della fascia anziana della popolazione.

Il parere della cittadinanza

In questa direzione, è prevista anche una fase di sondaggio a livello locale tramite la quale intercettare le attuali esigenze dei cosiddetti “grandi anziani” per rispondere nel medio e lungo termine alle loro necessità.

"Siamo ben consapevoli del valore della struttura di via Vittorio Emanuele II e del ruolo che questo stabile ha svolto per anni grazie all’infaticabile lavoro dell’associazione Monica Cantù – aggiunge l’assessore Redaelli – Ora vogliamo aprire una nuova fase nella quale il Comune sia parte attiva nella stesura di un progetto condiviso e capace di proseguire nel tempo. L’impegno dell’Amministrazione comunale sarà tangibile in fase di co-progettazione e si tradurrà, ancor più concretamente, nella definizione di misure che consentano agli utenti di poter usufruire dei servizi anche, se necessario, con risorse economiche che consentano di mantenere le rette mensili vantaggiose in un’ottica di mercato”.

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