Tavola rotonda

“Oltre 6 milioni di donne tra i 16 e i 75 anni hanno subito una forma di violenza almeno una volta nella vita”

Una serata dai temi forti e attuali con figure esperte, pronte a muoversi per prestare supporto e soccorso alle vittime di violenza di genere, quella organizzata ieri sera, giovedì 5 dicembre 2025, ad Arcore

“Oltre 6 milioni di donne tra i 16 e i 75 anni hanno subito una forma di violenza almeno una volta nella vita”

Una serata dai temi forti e attuali con figure esperte, pronte a muoversi per prestare supporto e soccorso alle vittime di violenza di genere. Ieri sera, giovedì 4 dicembre 2025, all’Istituto Comprensivo Statale di Arcore, si è tenuta una serata di confronto dedicata a un tema che purtroppo continua a segnare in profondità la nostra società: la violenza di genere. Un incontro organizzato dall’Amministrazione comunale insieme all’associazione di avvocati Ius et vis dal titolo “Il soccorso (pronto) alle vittime di violenza di genere”.

Un incontro aperto a tutta la cittadinanza, per comprendere meglio un fenomeno che non è solo cronaca, ma realtà quotidiana e sempre più diffusa soprattutto tra i giovani. A introdurre la serata è stato il sindaco di Arcore Maurizio Bono, che ha ricordato quanto sia essenziale affrontare questi argomenti proprio a scuola, luogo dove si formano le coscienze di domani: “Questi incontri sono fondamentali per aiutarci a capire e conoscere i problemi della nostra società. Sono temi estremamente attuali ed è importante che se ne parli soprattutto a scuola”.

“La violenza non è una questione legale ma culturale”

Il primo intervento è stato dell’avvocato Angelo Scarano, che ha sottolineato come la violenza non sia solo una questione legale, ma culturale: “Oggi diamo il nostro contributo a una situazione che riguarda tutti. Dobbiamo entrare nei problemi con un elemento di cultura che possa prevenire, per quanto possibile”.

A fornire un quadro ancora più preciso è stata l’avvocata Romina Signorini, che ha ricordato come la violenza non si manifesti soltanto con aggressioni fisiche: “Esiste la violenza economica, sociale, psicologica. Spesso portiamo dentro di noi modelli culturali che, se non correttamente interpretati, creano stereotipi e comportamenti discriminatori”.

Numeri impressionanti

I numeri sono impressionanti: circa 6 milioni e 400 mila donne tra i 16 e i 75 anni hanno subito una forma di violenza almeno una volta nella vita. Il 24% violenze sessuali, il 18% fisiche, il 4% tentate aggressioni. Signorini ha ripercorso anche le principali tappe legislative italiane, ricordando che fino al 1996 non esisteva il reato di stupro all’interno del matrimonio. Solo negli ultimi vent’anni, grazie a una trasformazione culturale, si sono ottenuti passi concreti, come il Codice Rosso del 2019 e le più recenti riforme sulle misure preventive, fino alla legge sul femminicidio appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

“Spesso la violenza sessuale avviene proprio all’interno della coppia”

Una prospettiva diretta dal campo è arrivata dalla dottoressa Sonja Riva, counselor di Telefono Donna, centro antiviolenza con sede anche all’Ospedale Niguarda di Milano: “La violenza di genere nasce da una disparità. C’è sempre qualcuno che impone e qualcuno che subisce”.

Ha spiegato come molte donne arrivino a chiedere aiuto confuse, perché la violenza segue un ciclo, alternando momenti di tensione a fasi di apparente serenità che disorientano le vittime. Spesso la violenza sessuale avviene proprio all’interno della coppia, e i racconti sono parziali per paura o vergogna.

La testimonianza del Commissario Moretti

Molto forte anche la testimonianza del Commissario Capo Monica Moretti, che ha mostrato un video per far comprendere come il controllo e la manipolazione possano insinuarsi nella quotidianità: un messaggio apparentemente affettuoso, un controllo sul telefono, un ordine su come vestirsi. Gesti che diventano segnali da non sottovalutare. Moretti ha poi illustrato le difficoltà operative, ricordando che molte denunce arrivano nei weekend o nei giorni festivi, quando intervenire può essere più complesso.

A concludere la serata l’avvocata Marta Villa del Foro di Monza, che ha richiamato l’attenzione sul ruolo dei social: “Il telefono è diventato un’arma. Revenge porn, pedinamenti digitali, messaggi ossessivi: a volte basta un click per ferire profondamente”. Da qui, l’appello a educare i più giovani a un uso consapevole della tecnologia.