Omicidio Attanasio: lo Stato non si è ancora costituito parte civile nel processo
"Speriamo lo faccia nella prossima udienza, è una questione di etica e dignità". Un imputato irreperibile, rinvio al 1 giugno
Omicidio Attanasio: lo Stato non si è ancora costituito parte civile nel processo. "Speriamo lo faccia nella prossima udienza, è una questione di etica e dignità". Un imputato irreperibile, rinvio al 1 giugno
Lo Stato non si è ancora costituito parte civile nel processo
Udienza rinviata al 1 giugno perché uno degli imputati è risultato irreperibile e lo Stato italiano che non si è ancora costituito parte civile. Rischia di andare per le lunghe il processo iniziato in Tribunale a Roma per l’omicidio in Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci. Nell’agguato del 22 febbraio 2021 è stato ucciso anche l’autista Mustapha Milambo.
Alla sbarra due funzionari del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, l’italiano Rocco Leone e il congolese Mansour Luguru Rwagaza, accusati di omicidio colposo per presunte omissioni sulla sicurezza della missione a cui stavano partecipando il diplomatico e il militare.
Un imputato irreperibile
Nell’udienza preliminare di oggi, giovedì 25 maggio, i legali del funzionario congolese hanno sollevato un'eccezione riguardante l'irreperibilità del loro assistito dovuta alla mancata notifica degli atti. Pertanto il giudice dovrà ora esaminare le carte per capire se andare avanti nel procedimento o riformulare la richiesta, quindi la decisione di rinviare l’udienza al 1 giugno.
Lo Stato non si è costituito parte civile
Ma in Aula si è fatta notare l’assenza dell’avvocatura di Stato per la costituzione di parte civile nel processo.
"Speriamo che lo faccia nella prossima udienza, è importante che lo Stato sia vicino alla magistratura e si costituisca parte civile in quanto parte lesa, è una questione di etica e dignità, non dimentichiamo che sono caduti in servizio due servitori dello Stato. Noi attendiamo, la speranza è l’ultima a morire" ha commentato Salvatore Attanasio, papà dell’ambasciatore, volato nei giorni scorsi a Roma per partecipare all’udienza. La speranza è appunto che il processo vada avanti: "Il nostro desiderio è ottenere giustizia e verità" ha aggiunto.
Chiedono allo Stato di costituirsi parte civile nel processo anche le associazioni di Limbiate e alcuni partiti. Il sodalizio Amici di Luca Attanasio ha scritto una lettera al presidente della Repubblica e alla presidente del Consiglio