Ospedale di Comunità: 31 ricoveri a Giussano nei primi tre mesi di apertura
Un "modello" secondo il direttore generale Welfare della Regione, in visita alla struttura
Il direttore generale del Welfare in Regione, Giovanni Pavesi è arrivato oggi per una visita all'Ospedale di Comunità di Giussano. E' stata l'occasione per inaugurare ufficialmente la struttura, aperta il 12 giugno. In questi primi tre mesi ci sono già stati 31 i ricoveri, per pazienti che necessitano di assistenza a bassa intensità.
Tour nell'Ospedale di Comunità
Giovedì mattina il direttore generale dell’assessorato Welfare in Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, ha fatto visita alla struttura di via Milano, accompagnato dal direttore di Asst Brianza, Marco Trivelli, dal direttore sanitario Guido Grignaffini e dal sindaco di Giussano, Marco Citterio. Presente anche il presidente del consiglio regionale Federico Romani, i consiglieri Alessia Villa (Fratelli d'Italia), Jacopo Dozio (Lombardia Ideale), Gigi Ponti (PD) e Alessandro Corbetta (lega) e i diversi sindaci della zona, da Carate, a Besana, Lentate: un tour nell'ospedale di Comunità che ha aperto ufficialmente il 12 giugno con 10 posti letto destinati a pazienti che necessitano di assistenza a bassa intensità.
Primo bilancio
L’attività in questi primi tre mesi ha visto 31 ricoveri (18 femmine e 13 maschi). Di essi (22 over 80), 26 sono stati “inviati” dal territorio ovvero dai medici di medicina generale e 5 dagli ospedali per acuti di ASST Brianza. La media di ricovero per paziente è stata di 16 -17 giorni. La dotazione di posti letto dell’ospedale di Comunità si aggiunge ai venti letti, già attivi a Giussano, dal gennaio 2022 per le cure sub acute. Letti impegnati da pazienti già “transitati” in reparti ospedalieri o in Pronto Soccorso, che superata la fase critica e raggiunta una certa stabilità clinica, hanno bisogno ancora di assistenza e di terapia di media complessità che difficilmente potrebbero essere gestite a domicilio.
Risultati che fanno ben sperare
Risultati che fanno ben sperare e che rappresentano un «modello», secondo Pavesi.
«Gli ospedali di comunità sono la giusta via per supportare gli ospedali che si occupano delle urgenze e degli acuti - ha ribadito Pavesi - grazie alla collaborazione con i medici di base si sta creando la giusta rete di medicina territoriale. Il modello c’è e funziona e migliorerà nel tempo».
Un "modello" da portare avanti
Ha parlato di modello anche il presidente del Consiglio regionale.
«Il modello delle Case e degli Ospedali di Comunità nasce da un concetto semplice, ma vincente: la medicina territoriale è la “cinghia di trasmissione” che collega il cittadino e l’ospedale - ha rimarcato Romani - Con la riforma sanitaria abbiamo migliorato l’assetto organizzativo del sistema sanitario e sociosanitario, rendendo la sanità più vicina e più accessibile».
L'emozione del sindaco di Giussano
Si è poi detto un pochino emozionato il sindaco di Giussano nel vedere finalmente «rinascere» il Borella.
«Dieci anni fa il nostro ospedale si stava svuotando, poi con perseveranza, progetti e volontà è tornato a riempirsi di servizi. E’ stato un percorso lungo, reso possibile grazie alla sensibilità di tutti, che ha portato oggi ad un risultato concreto, con nuovi attività all'interno dell'Ospedale di Comunità di Giussano, importanti per i cittadini».
Ultima tapa del tour in hospice
La delegazione di politici e medici è poi proseguita verso l’hospice, dove c’era il dottor Matteo Beretta responsabile delle cure palliative e la presidente dell’associazione Arca, Annamaria Colombo ad accogliere gli ospiti; qui i volontari che seguono i pazienti terminali del reparto hanno offerto, per la speciale occasione, anche un piccolo rinfresco.
Il reparto hospice, parte integrante dell’ospedale ha 19 posti letto, ed è uno dei più tassi di occupazione della Regione.