Vimercate

Palloncini e primule sulla tomba di Simone per festeggiare i suoi 25 anni

I parenti del giovane ucciso a coltellate nel 2021 si sono ritrovati al cimitero per il giorno del suo compleanno

Palloncini e primule sulla tomba di Simone per festeggiare i suoi 25 anni
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Venticinque primule, simbolo di rinascita, speranza e amicizia. Una per ciascuna delle candeline che sabato scorso, 30 marzo, avrebbe spento circondato dalla famiglia e dagli amici. Così invece non sarà per Simone Stucchi, il giovane di Vimercate ucciso a coltellate in occasione di una zuffa tra gruppi di ragazzi scoppiata nel settembre del 2021 a Pessano con Bornago.

Palloncini e primule sulla tomba di Simone per festeggiare i suoi 25 anni

Da allora la mamma Daniela, papà Massimiliano, la sorella Andrea, la zia Elena (che ha voluto posare le 25 primule, altrettanti lumini e anche un «Non ti scordar di me»), gli altri parenti e gli amici non hanno mai smesso di battersi per ottenere giustizia e per ricordare Simone. E’ nata anche un’associazione, «Long Live Limo», dal soprannome del ragazzo, che promuove eventi di divertimento e intrattenimento ma anche momenti di sensibilizzazione sul rispetto della vita, soprattutto tra i ragazzi.

Simone Stucchi

Una sorta di «festa» di compleanno quella organizzata venerdì pomeriggio al cimitero cittadino con tanto di palloncini colorati perché il ricordo di Simone, sfacciato e sorridente, non potrà mai essere scalfito. Accanto ai palloncini e alle primule anche il bel disegno realizzato dalla cuginetta Sofia Elena e dall’amica Annalisa accompagnato da una frase commovente: «Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore. Puoi perdere la loro presenza, la loro voce, il loro profumo, ma ciò che tu hai da loro imparato, ciò che ti hanno lasciato, quello non lo perderai mai!».

Tutti insieme provando per qualche minuto a dimenticare il calvario, anche giudiziario, che la famiglia di Simone sta vivendo da anni.

«Una situazione terribile - racconta mamma Daniela davanti alla tomba - Da parte degli autori dell’omicidio non abbiamo mai avuto un gesto di pentimento. Nessuno ha mai chiesto scusa, nessuno ci ha mai contattato».

Oltre a ciò anche la questione delle pene a dir poco ridotte, grazie a sconti e patteggiamenti, fino ad ora comminate anche agli autori materiali del delitto. Una seconda ferita che si aggiunge a quella, che non si può rimarginare, della perdita di un figlio. Provando a non perdere anche il sorriso, almeno nel giorno del compleanno di Simone.

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