Arcore

Parchimetri sigillati, scoppia la guerra legale tra Comune e «Borgolecco»

Per l’Esecutivo il privato (famiglia Perego) non avrebbe diritto agli utili del parcheggio che si trova accanto al Palaunimec

Parchimetri sigillati, scoppia la guerra legale tra Comune e «Borgolecco»
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La destinazione degli utili del parcheggio a pagamento che si trova in via Gilera ad Arcore, accanto al Palaunimec, potrebbe presto portare l’Amministrazione comunale di centrodestra guidata da Maurizio Bono e «Borgolecco Iniziative» (l’immobiliare della famiglia Perego, proprietaria del vicino terreno sul quale dovrebbe sorgere la casa di riposo) davanti al giudice.

Parchimetri sigillati, scoppia la guerra legale tra Comune e «Borgolecco»

Dopo il lungo braccio di ferro sulla realizzazione della casa di riposo, l’ultima puntata dello scontro tra Comune e privato è andato in scena nei giorni scorsi con quella che è stata ribattezzata «la guerra dei parchimetri».

Di cosa si tratta? Lo scorso 2 gennaio gli agenti della Polizia locale, alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Pino Tozzi e con l’ausilio degli operai comunali, hanno sigillato, con un sacco nero della spazzatura, le colonnine della sosta a pagamento. Stiamo parlando di un’area di proprietà della famiglia Perego che però è destinata a parcheggio pubblico. Ma i proventi della sosta sulle strisce blu sono stati sempre riscossi direttamente dal privato, forte di una convenzione firmata dallo stesso Cesare Lorini, amministratore delegato di «Borgolecco Iniziative», con la precedente Giunta guidata da Rosalba Colombo. Convenzione che vincola il posteggio per 90 anni a uso pubblico a fronte di lavori di riqualificazione dell’area, avvenuta una decina di anni fa.

Alla base della decisione di sigillare i parchimetri c’è la volontà dell’Esecutivo di vederci chiaro e di spulciare tutta la documentazione che era stata sottoscritta dal privato con la precedente amministrazione comunale, compresi gli accordi stipulati sull’utilizzo delle immagini che vengono registrate dalle telecamere ubicate nel parcheggio. Il sospetto della Giunta è che vi sia stata una irregolarità nella gestione economica dell’area di sosta, di proprietà privata, ma destinata a uso pubblico. Infatti il provvedimento sarebbe motivato dalla presunta assenza, negli atti firmati da Colombo e Lorini, di un documento ufficiale che autorizzi, nero su bianco, l’incasso delle tariffe da parte del privato. Insomma una prassi, iniziata nel 2018, che però non avrebbe fondamento giuridico. Così almeno avrebbero rilevato i controlli degli uffici di Largo Vela e della Polizia locale che nelle scorse settimane hanno scoperto la mancanza della documentazione durante alcuni controlli effettuati sulle aree di sosta cittadine, in occasione del rinnovo dell’appalto di gestione.

Le parole dell'assessore Tozzi

«Al momento non posso entrare nel dettaglio, posso solo aggiungere che è nostra intenzione capire i motivi che spinsero la precedente amministrazione comunale a concedere al privato la possibilità di incassare i proventi della sosta - ha sottolineato l’assessore Tozzi - Inoltre vogliamo capire se questa gestione è compatibile con la convenzione in atto».
A cercare queste risposte sono gli uffici comunali, tra le pieghe delle normative; se però emergesse un’irregolarità il Comune potrebbe valutare la possibilità di chiedere indietro i proventi della sosta e di annullare la concessione degli utili per i prossimi anni.

E quelle dell'amministratore delegato di «Borgolecco Iniziative», Cesare Lorini

Dall’altro, invece, Lorini, che rivendica il diritto di ottenere i soldi del parcheggio a fronte di un investimento fatto per riqualificare l’area di sua proprietà. «In tutta sincerità siamo venuti giù dal pero quando abbiamo visto i sigilli ai parchimetri poiché nessuno ci aveva avvisati di questo provvedimento - ha spiegato Lorini - Tutto è stato fatto alla luce del sole con la precedente amministrazione comunale, in un’ottica di reciproca collaborazione. Noi abbiamo investito oltre 150mila euro per riqualificare quell’area che era degradata e il diritto di trattenere gli introiti del parcheggio ci offre la possibilità di rientrare delle spese che abbiamo sostenuto e che continuiamo a corrispondere. Infatti non bisogna dimenticare anche la manutenzione ordinaria che viene effettuata periodicamente e che comprende il taglio degli alberi e delle siepi e il rifacimento delle strisce blu. Per non parlare dell’illuminazione pubblica che è a carico nostro. Spiace perché siamo passati per approfittatori quando così non è. Al momento non voglio aggiungere altro. I nostri legali hanno già incontrato il sindaco Bono che si è rivelato molto disponibile all’ascolto. Confidiamo in una rapida soluzione della querelle».

«Un provvedimento draconiano ingiustificato»

Quei sigilli sui parchimetri non sono andati giù all’ex sindaco Rosalba Colombo che non ha perso tempo per difendere il proprio operato e attaccare l’Esecutivo di centrodestra guidato da Maurizio Bono sulla querelle dei parchimetri riguardante «Borgolecco Iniziative».

«E’ sotto gli occhi di tutti che la questione andava trattata in maniera totalmente diversa, senza sbandierarla ai quattro venti e senza apporre sigilli sui parchimetri - ha attaccato Colombo - Il rischio è quello di far passare il privato, in questo caso la famiglia Perego, come un approfittatore senza alcuna giustificazione. Non si risolvono così le questioni riguardanti i rapporti tra l’Amministrazione comunale e un privato che, ricordo, ci ha messo dei soldi per riqualificare un’area della città e risolvere un problema molto sentito da tutto il quartiere. Ci sono delibere di Consiglio comunale che sanciscono la sosta a pagamento; se c’è stata qualche svista è da dimostrare e comunque ricordo che sull’intero iter hanno lavorato a quattro mani gli uffici e il nostro segretario comunale. Insomma, trovo davvero incredibile questa decisione che, secondo me, è figlia di un certo modo approssimativo di fare politica».

L'ex sindaco ripercorre l'iter sull'affidamento degli incassi

L’ex sindaco ha ripercorso a grandi linee l’iter riguardante l’affidamento degli incassi al privato. «Il privato aveva investito molti soldi per sistemare tutta l’area, in precedenza sterrata, riqualificarla, metterla in sicurezza e illuminarla - ha continuato Colombo - Quel luogo prima era meta di vandali; per non parlare della sporcizia e dei mezzi parcheggiati in maniera selvaggia. Molti residenti avevano sollecitato un intervento di riqualificazione dell’area. Ma di che cosa stiamo parlando? In quel caso mi spesi in prima persona per favorire l’accordo. Ora non ricordo della dicitura utilizzata nelle varie delibere ma è ovvio che possa trattarsi di una svista burocratica. Anzi, ricordo che durante i lavori avevamo fatto pagare a Borgolecco anche 26mila euro di tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Devo aggiungere altro?».

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