Pedemontana: c'è la data dell'udienza sul ricorso di Lesmo
Il ricorso al Tar verrà discusso in udienza pubblica il prossimo 14 luglio; intanto proseguono i confronti con i vertici dell'autostrada lombarda
Il dado è tratto: il ricorso presentato dal Comune di Lesmo contro Pedemontana verrà discusso dal Tar il prossimo 14 luglio 2023. Ad annunciare la data è stata la stessa Amministrazione del sindaco Francesco Montorio in una breve nota diffusa nelle scorse ore.
Pedemontana: c'è la data dell'udienza sul ricorso di Lesmo
L'udienza del Tribunale rappresenterà un passaggio cruciale, se non decisivo, nella vicenda Pedemontana. Il ricorso, ricordiamo, era stato presentato dal Comune di Lesmo contro la proroga della pubblica utilità dichiarata dall'autostrada lombarda nei confronti degli espropri dei terreni su cui sorgerà il tracciato. Per Lesmo si parla della tratta "C", ma potenzialmente la sentenza del Tar potrebbe avere importanti ripercussioni sull'intero tracciato. Insomma, la storia e le sorti di un'opera quanto mai controversa passeranno sicuramente dal 14 luglio.
"Il Tar Lombardia ha comunicato che la discussione del ricorso “Pedemontana” è fissata per l'udienza pubblica del giorno 14/07/2023 alle ore 12.00".
Le motivazioni del ricorso
Le motivazioni che hanno spinto l'Esecutivo Montorio a esporsi così direttamente (e in solitaria) sono state spiegate nel corso dell'assemblea indetta la scorsa settimana. L'intenzione dell'Amministrazione, espressa tramite il ricorso, non è tanto quella di bloccare la realizzazione di Pedemontana, ritenuta ormai impresa impraticabile, quanto più quella di ottenere il minor impatto possibile sul territorio di Lesmo. A oggi il progetto prevede la realizzazione di una trincea scoperta dalla rotonda della Yamaha sino alla Cascina Variona, a Peregallo; da qui, un percorso interrato sino ai Boschi di Arcore che transiterebbe alle spalle della Lega del Filo d'Oro e del cimitero.
Bastone e carota
Nei giorni immediatamente successivi al deposito del ricorso (datato 21 marzo), Pedemontana ha risposto sia con la forza, sia con la diplomazia. Perché da una parte sono sì spuntate nuovamente le trivelle in riva al Lambro, ma dall'altra è arrivata anche la telefonata da parte dei vertici di Apl e Cal (le concessionarie dell'opera) per invitare Lesmo a un tavolo di lavoro per confrontarsi sull'opera. Bastone e carota insomma. Anche perché, come ricordato, dallo stesso primo cittadino, con il ricorso "non è stata chiesta sospensiva perché al momento non sono stati riscontrati elementi di urgenza".