Scontro istituzionale

Pedemontana, l'assessore replica: "I sindaci hanno perso un'occasione"

La replica dell'assessore regionale dopo la decisione del Vimercatese di abbandonare il tavolo di confronto.

Pedemontana, l'assessore replica: "I sindaci hanno perso un'occasione"
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"Oggi abbiamo perso una preziosa occasione per proseguire il dialogo e il confronto da tempo avviato con i sindaci interessati dal passaggio della tratta D breve della Pedemontana".

L'attacco dell'assessore dopo lo strappo dei sindaci

Così l'assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, ha voluto replicare ai sindaci del Vimercatese. I primi cittadini dei Comuni interessati dal tracciato della Dbreve, da Vimercate ad Agrate, convocati nella giornata di ieri, mercoledì 4 ottobre, a Milano, per un confronto sul progetto, avevano abbandonato l'aula dopo aver letto, per bocca del sindaco di Vimercate Francesco Cereda un comunicato molto duro. Nel testo le accuse a Regione, ribadite in più sedi, di non aver mai avviato un confronto e di aver convocato le amministrazioni locali a progetto già definitivo.

Nel replicare ai sindaci, al termine dell'incontro a cui hanno preso parte anche il presidente della Provincia di Monza e Brianza Luca Santambrogio e il presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda Luigi Roth, l'assessore regionale Terzi ha ribadito inoltre come l'opera sia strategica di interesse nazionale "e una delle infrastrutture autostradali più significative per il territorio lombardo e brianzolo, che da tempo soffre per la mancanza di collegamenti veloci adeguati".

"La Pedemontana - ha proseguito l'assessore Terzi - programmata per questa regione da più decenni, permetterà infatti un collegamento più funzionale, decongestionando l'autostrada A4, in particolare nel punto di attraversamento urbano di Milano, e fornendo un'alternativa autostradale a nord del corridoio della A4 per i traffici di media e breve percorrenza".

"Infrastruttura sostenibile"

"Quella di oggi - ha evidenziato Terzi - era un'ulteriore occasione per parlare con i sindaci di una serie di misure di compensazione ambientale, sociale e territoriale, che includono la creazione di nuovi parchi e boschi, risorse economiche per progetti comunali e sviluppo di una rete di piste ciclabili. Obiettivi, peraltro, che Regione Lombardia da sempre persegue e che abbiamo ribadito anche nei giorni scorsi in sede di approvazione in Giunta del progetto definitivo della variante alla tratta D. Nell'approvare il tracciato - ha concluso Terzi - infatti abbiamo posto particolare attenzione, allo sviluppo del territorio e alla sostenibilità dell'infrastruttura, per facilitare interconnessioni e spostamenti ma nel rispetto dell'ambiente e del territorio".

Corbetta (Lega): "Dai sindaci una posizione folle"

Duro contro i sindaci del Vimercatese anche il consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta.

"Con l’atteggiamento di abbandonare il tavolo di confronto sulla tratta D breve i Sindaci decidono di non lavorare per ottenere compensazioni viabilistiche e ambientali da realizzare sui loro territori - ha commentato il consigliere regionale Corbetta -  La tratta D breve si farà e consumerà meno territorio della D lunga. Il comportamento di questi Sindaci che decidono di lasciare un tavolo così importante significa che neanche vogliono ragionare sulle opere per attenuare l’impatto di questa autostrada. Una posizione folle e inaccettabile che non fa il bene del Vimercatese e della Brianza est”.

"I sindaci hanno gettato la maschera"

“Con il comportamento di oggi i Sindaci hanno gettato la maschera - prosegue Corbetta - ed è evidente che non vogliono ragionare con il buonsenso che imporrebbe il dialogo su una infrastruttura fondamentale e necessaria da decenni per la Brianza. L’unico intento è quello di buttarla ancora in caciara politica che, come ho sempre sostenuto, non porta a nessun risultato per il territorio”.

La replica del Partito democratico: "Sindaci presi in giro, Lega contro i territori"

"I comuni e i cittadini brianzoli coinvolti dalla tratta D della Pedemontana meritano tutto tranne che essere presi in giro dalla Lega e dall'assessora Terzi - hanno replicato a stretto giro la segretaria regionale Silvia Roggiani e il segretario di Monza e Brianza Lorenzo Sala Non c'é mai stata una vera volontà di dialogo e i fatti lo dimostrano. Il progetto definitivo è' stato depositato ai primi di agosto, appositamente per comprimere i tempi di approfondimento e valutazione del progetto, successivamente è stato avviato l'iter della conferenza di servizi al Ministero ed infine sono stati convocati i sindaci all'incontro di oggi dopo che Regione Lombardia aveva già dato parere favorevole al progetto. Cosa si aspettava la destra? Hanno fatto bene i sindaci ad abbandonare l'incontro perché c'è un limite a tutto e non meritano di essere presi in giro dalla Regione. Il Partito Democratico continuerà ad impegnarsi ad ogni livello affinchè questo progetto inutile ed insostenibile venga messo in discussione. I comuni hanno proposte alternative, perché non ascoltarli? Ma quale Lega vicina ai territori, qui c'è solo arroganza. Amministratori locali e cittadini vogliono altro".

Anche il Movimento 5Stelle sta con i sindaci

Al fianco dei sindaci anche il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle.

"Quello dei sindaci è un messaggio chiaro alla Giunta Regionale - ha commentato la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Paola Pizzighin - Da oggi nessun assessore e nessun esponente della maggioranza potrà più permettersi di mascherare il fallimentare progetto dell’autostrada più costosa d’Italia dietro lo slogan “lo chiedono i territori” o, se lo faranno, staranno raccontando una bugia. Pedemontana è un buco nero di risorse pubbliche, dal quale gli investitori privati sono scappati e che i territori non vogliono. L’unica domanda alla quale la Giunta e la sua maggioranza dovrebbero sentirsi in dovere di rispondere è il motivo per cui continuino ad accanirsi su questo colossale fallimento. È evidente che la tratta D breve è un'opera completamente diversa da quella progettata in origine e pertanto occorre fare un nuovo bando per aggiudicare una nuova opera, non proporre una variante fasulla. Adesso ci aspettiamo che i sindaci, che ancora hanno a cuore il proprio territorio e la legalità, impugnino gli atti e facciano cessare questo enorme spreco di denaro pubblico".

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