Pedemontana: sì alla mozione contro l'autostrada, ma il Consiglio di Lesmo si spacca
Grande partecipazione per l'Assise convocato ad hoc per discutere del tema; ad emergere sono le prese di posizione, ma anche le proposte e soprattutto la volontà di Lesmo di proseguire nel ricorso al Tar anche a costo di correre da soli
Chi si aspettava una serata frizzante e pungente non è rimasto affatto deluso. La mozione contro Pedemontana discussa a Lesmo ieri, martedì 14 marzo, è passata con i voti della maggioranza e del consigliere di opposizione Tino Ghezzi. L'ex sindaco Marco Desiderati ha bocciato il documento, mentre Luca Zita (Fratelli d'Italia) si è astenuto. Ma l'assemblea, aldilà delle singoli prese di posizioni, ha però fatto emergere molti spunti interessanti.
Sì alla mozione contro Pedemontana
Maggioranza compatta contro Pedemontana. La mozione presentata dal consigliere Andrea Forlini è stata votata favorevolmente dall'intera squadra di Lesmo Amica. Aldilà della mera esposizione del documento che invita il sindaco Francesco Montorio a esprimere la propria formale contrarietà a "questo tipo di autostrada", ma anche a intraprendere qualsiasi confronto al fine di tutelare il territorio di Lesmo e non solo, anche a costo di valutare i possibili scenari di riprogettazione dell'opera o intraprendere azioni giudiziali. Un passaggio piuttosto delicato quest'ultimo su cui torneremo più avanti.
Desiderati dice no
Come detto, Marco Desiderati si è schierato contro la mozione. L'ex sindaco ha ripercorso la "propria" storia di Pedemontana, chiarendo come a suo tempo avesse chiesto e ottenuto non solo l'eliminazione degli svincoli a Peregallo, ma anche il minor impatto ambientale possibile grazie a lunghi tratti interrat
i sul territorio lesmese. Ma nonostante la condivisione (e la parziale modifica) del testo, Desiderati ha votato "no", chiarendo come "sul mio giudizio influisce la mancanza di un progetto esecutivo che potrebbe recepire modifiche veramente importanti (ovvero gallerie lungo tutta la tratta lesmese, ndr) in grado di salvaguardare davvero Peregallo", proponendo altresì di rinviare la mozione e indire un nuovo Consiglio comunale aperto invitando l'Amministrazione a convocare i tecnici di Pedemontana per illustrare il progetto e fare chiarezza una volta per tutte.
Fratelli d'Italia non si espone
Luca Zita, rappresentante di Fratelli d'Italia, si è invece astenuto, ma ha condiviso parzialmente gli stessi dubbi di Desiderati. Non sono mancate frecciate sulla mozione, definita "più che un atto utile alla cittadinanza, un teatro allestito per un appagamento personale". Il documento è stato definito troppo generico e sconclusionato, "che getta fumo negli occhi della gente paventando la possibilità di fermare un'opera già decisa e finanziata: sarò impopolare, ma racconto i fatti". L'unica soluzione possibile arrivati a questo punto, secondo Zita, è quella di mitigare il più possibile gli effetti del passaggio di Pedemontana. L'invito dell'avvocato, sostenuto su questo fronte anche dal segretario della Lega, Luca Vimercati, e di Forza Italia, Carlo Colombo, è quello di collaborare, di sedersi intorno al tavolo delle trattative con la Regione e cercare di ottenere più compensazioni viabilistiche e ambientali possibili al fine di tutelare Lesmo, proprio come stanno facendo altri Comuni.
Pollice alto di Ghezzi
In ultimo, il voto di Tino Ghezzi: l'esponente di "IdeaLesmo" si è espresso in maniera favorevole alla mozione vivendo a pochi metri da dove passerà il tracciato di Pedemontana. Ma si è detto anche molto amareggiato per la mancata compattezza della politica intorno a una battaglia così importante per il territorio, lamentando anche una serie di ritardi nell'agire concretamente da parte di istituzioni e movimenti ambientalisti.
Montorio e le Termopili
Al termine del Consiglio, spazio all'assemblea. Impossibile riassumere in poche righe tutto ciò che si è detto, ma l'attenzione del pubblico, come prevedibile, si è concentrata sull'ipotesi che il Comune di Lesmo possa rivolgersi al Tar per cercare di bloccare l'autostrada. Si parla al singolare poiché l'Amministrazione del sindaco Francesco Montorio è rimasta sola in questa battaglia, mentre gli altri colleghi si sono sfilati davanti alla possibilità di intraprendere un'azione giudiziale così forte. Le motivazioni sono diverse, ma in estrema sintesi i sindaci la ritengono una causa fin troppo temeraria, che poggerebbe su basi poco solide e che non porterebbe ai risultati auspicati. Il ricorso, ricordiamo, riguarda la proroga della pubblica utilità legata agli espropri dei terreni per la realizzazione delle corsie e la scadenza per presentarlo è fissata per il prossimo martedì 21 marzo. E qualcuno paragona Montorio addirittura a Leonida, il re di Sparta che si sacrificò (da solo) alle Termopili per salvare l'intera Grecia. Ambientalisti e cittadini hanno confermato tutto il proprio supporto al sindaco, che dal canto suo ha lanciato un nuovo appello ai colleghi per unire le forze. Il tempo stringe, Lesmo è chiamata a prendere una decisione.
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