Persiane rotte, infissi bloccati: «Biblioteca dimenticata dalla Giunta»
la denuncia del centrosinistra che fin dalla campagna elettorale spinge per una riqualificazione della «Peppino Pressi».

Un reportage fotografico dalla biblioteca civica di Besana in Brianza che testimonia le condizioni di salute precarie in cui versano i locali al primo piano di villa Filippini. A realizzarlo la coalizione di centrosinistra che fin dalla campagna elettorale spinge per una riqualificazione della «Peppino Pressi».
"Persiane rotte, infissi bloccati"
«Persiane rotte, cornicioni che si sgretolano, infissi bloccati che impediscono la corretta areazione degli ambienti, plafoni con rattoppi e aree chiuse al pubblico dall’autunno dello scorso anno con buchi nel soffitto, assenza di rete internet», la denuncia di Pd, Besana per Tutti e Besana4future, avvalorata dalle foto scattate all’interno della biblioteca. I tre gruppi consiliari suonano così la sveglia alla Giunta Pozzoli, chiamata a passare dalla parole - in particolare quelle dell’assessore alla Cultura Luca Viviani che sull’ultimo numero dell’informatore comunale ha dedicato alle biblioteche un’ode lunga una pagina intera - ai fatti: «stanziamenti concreti per la manutenzione, accesso a una rete internet adeguata, ambienti sicuri e confortevoli per tutti i cittadini».
"Servono investimenti"
Da mettere prima di tutto sulla carta - «l’Amministrazione non ha avanzato alcuna proposta concreta per rinnovare o migliorare la struttura, né tanto meno sembra interessata a sollecitare investimenti» - e poi da concretizzare con il coinvolgimento dei besanesi. Sul modello del percorso intrapreso a Lesmo dove la progettazione della nuova biblioteca sta passando attraverso tavoli di partecipazione aperti alla cittadinanza in partnership con gli studenti del Politecnico di Milano.
Il sindaco: "Interverremo"
E’ arrivato anche per la biblioteca «Peppino Pressi» il momento di finire sotto i ferri? Abbiamo girato la domanda al sindaco.
«Nei prossimi anni interverremo - ha garantito il sindaco Emanuele Pozzoli - Questo non significa che fino ad oggi siamo stati con le mani in mano: abbiamo lavorato per avere le risorse necessarie per i lavori».