Cittadini infuriati

Pioggia di polemiche e rabbia all’incontro con gli alluvionati

Giovedì sera l'incontro tra Amministrazione comunale e residenti pesantemente colpiti dall'esondazione del 22 settembre.

Pioggia di polemiche e rabbia all’incontro con gli alluvionati

«Non ci interessano numeri e statistiche, vogliamo risposte concrete. Abbiamo perso tutto, c’è gente che non è potuta ancora rientrare in casa per i danni subiti. Adesso basta». Pioggia di polemiche, rabbia e amarezza giovedì 11 dicembre 2025, nell’aula magna delle scuole medie di Lentate sul Seveso, alla serata organizzata dall’Amministrazione comunale per confrontarsi con i cittadini pesantemente danneggiati dall’alluvione del 22 settembre.

L’incontro con gli alluvionati

Un incontro pensato per fare il punto della situazione, presentare il piano di Protezione civile comunale redatto dall’ingegnere Mario Stevanin e annunciare l’intenzione di organizzare un’esercitazione in estate per affrontare meglio eventuali altri eventi meteorologici estremi. Ma fin da subito la serata ha preso un’altra piega, con i partecipanti che, come un fiume in piena, hanno travolto gli amministratori comunali e l’estensore del documento, che non è riuscito a concludere la presentazione. L’esperto stava infatti spiegando che il 22 settembre dalla Regione era stata diramata un’allerta meteo meno grave di quanto poi si è effettivamente verificato e che eventi come quello statisticamente si verificano ogni 1685 anni.

“Cosa ce ne facciamo dei dati? Vogliamo risposte concrete”

«Cosa ce ne facciamo delle parole? Non ce ne frega nulla di questi dati, vogliamo andare alla sostanza: altro che mille anni, dal 2014 ad oggi l’acqua c’è entrata in casa diverse volte», hanno tuonato alcuni alluvionati. «Dal punto di vista climatologico non era un evento così imprevedibile – è intervenuto l’ex consigliere comunale Massimiliano Costantin, che non ha avuto pesanti conseguenze nella sua abitazione a Lentate, ma parecchi danni a Meda, dove lavora – Stiamo parlando delle prospettive future come se non ci fossero responsabilità per il passato. In tutta la Brianza penso che manchi la capacità di smaltire l’acqua nel sottosuolo, le tubazioni del sistema fognario sono insufficienti per questo scenario».

Le testimonianze degli alluvionati

«Il Seveso si è alzato in un batter d’occhio e non solo per colpa della pioggia – ha detto una lentatese residente in via Padova – L’acqua è arrivata tutta dalla ferrovia, un’ondata di fango che mi ha distrutto la casa». «C’è gente che ha rischiato la vita e nessuno è venuto ad aiutarci – ha aggiunto un’altra – Abbiamo dovuto far uscire da soli i disabili, siamo rimasti sei giorni senza corrente. E’ una vergogna». «Abbiamo avuto 100mila euro di danni – un altro sfogo – Abbiamo fatto andare il riscaldamento a manetta per asciugare le pareti. Ringraziamo la Caritas che ci ha fornito i deumidificatori».

I residenti di vicolo Fiume e via Tintoretto

Presenti anche alcuni residenti in vicolo Fiume, dove una palazzina è stata dichiarata inagibile per problemi strutturali.

«Siamo stati due mesi fuori casa e siamo potuti rientrare dopo la presentazione di una perizia statica – ha detto una condomina – Ma adesso chi ci risarcisce dei danni che abbiamo subito?». Fortemente colpita anche via Tintoretto: «Non vogliamo più i condizionali, non ci bastano più le parole», hanno detto Laura Cè e Andrea Garavaglia, che da anni devono fare i conti con l’esondazione del Seveso. Così come Luigi Caspani, la cui mamma Tina Romanò, 90 anni, era rimasta ferita durante le operazioni di soccorso e attualmente si trova a Firenze dalla figlia «perché la sua casa è andata completamente distrutta».

Il sindaco: “Abbiamo scritto agli Enti competenti”

Tante le richieste di chiarimento dei cittadini, dal materiale proveniente dal depuratore di Carimate all’effettivo funzionamento dell’area golenale in via Tintoretto (conclusa ma non collaudata) e della vasca di laminazione in via Brianza (realizzata per un terzo), per arrivare ai risarcimenti.

«Il 17 novembre abbiamo scritto a Regione, Aipo, BrianzAcque e ComoAcqua per avere risposte sulla gestione del rischio alluvionale e una valutazione sul corretto funzionamento delle due opere, ma anche sulle voci che si sono rincorse sulla presunta apertura di una diga a nord, nel Comasco – ha detto il sindaco Laura Ferrari, presente con il vicesindaco Marco Boffi e l’assessore al Territorio Matteo Turconi Sormani – Se non dovessimo avere risposte entro i 30 giorni previsti valuteremo il da farsi. Potremmo anche andare per vie legali».

La community su whatsapp e il censimento delle persone fragili

Il primo cittadino ha anche spiegato che sul sito del Comune, attraverso un sistema widget, è possibile consultare l’allerta meteo in tempo reale attraverso un collegamento con quella emessa dalla Regione.

«Avevamo attivato un gruppo whatsapp per l’emergenza Seveso, ma le nuove normative impongono, per questioni di privacy, di creare una community con degli amministratori – ha proseguito – Nei prossimi giorni la Giunta si riunirà per definire il tutto».

Il Comune ha anche pensato di rendere disponibili altri due numeri, oltre a quello unico di emergenza (112), in caso di necessità dovute al maltempo: sono quello della Polizia Locale (0362 515218) e dei Servizi sociali (0362 515206). Infine, «in collaborazione con la Croce Rossa, effettueremo un censimento delle persone fragili che abitano sull’asta del Seveso, in modo da poter intervenire in modo puntuale in caso di emergenza».