Mobilitazione

Presidio in Regione a difesa della fauna selvatica

La protesta ha coinvolto anche le associazioni animaliste brianzole, tra cui Enpa Mb

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Un momento di protesta molto forte sotto alla Regione Lombardia ha coinvolto anche le associazioni ambientaliste e animaliste brianzole, tra cui Enpa Monza e Brianza. Oggi, giovedì 2 marzo 2023, a Milano si è tenuto un presidio delle associazioni ambientaliste lombarde  col fine di porre attenzione sulle minacce che incombono sul futuro della fauna selvatica e della biodiversità in Lombardia.

Il presidio in Regione per la fauna selvatica


Forte la presa di posizione di Enpa Monza e Brianza che era presente in presidio e durante il corteo sotto il Pirellone in cui le associazioni hanno più volte gridato: "Vergogna, giù le mani dalla fauna selvatica".

"In Lombardia  si ricomincia a parlare di caccia in deroga ai piccoli uccelli protetti, riapertura degli impianti di uccellagione per arrivare addirittura all’assurda richiesta di fermare la fondamentale attività antibracconaggio dei Carabinieri Forestali in uno dei più importanti black-spot della caccia illegale del bacino del Mediterraneo, cioè le valli della provincia di Brescia e Bergamo. I prossimi mesi saranno cruciali anche per quanto riguarda il Piano Faunistico (che non è mai redatto nonostante gli obblighi di Legge), per la tutela dei valichi di migrazione (mai attuata) e per la emanazione del Calendario venatorio, che già si annuncia essere un altro pacco regalo per le doppiette", la posizione dei manifestanti espressa nel loro manifesto.

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Le motivazioni della protesta animalista

Al presidio, cui hanno aderito anche Europa Verde Milano, Luca Paladini neoeletto consigliere regionale in Lombardia con la Lista Majorino e i futuri consiglieri del Movimento 5stelle Lombardia Paola Pollini e Paola Pizzighini,  sono state espresse critiche anche alla politica nazionale in tema di tutela della biodiversità "per il divieto di uso di munizioni in piombo limitato alle sole zone umide tutelate dalla Convenzione di Ramsar, non ottemperando al divieto generale per tutte le zone umide previsto dal Regolamento europeo che è entrato in vigore in questi giorni".
"Ancora una volta i cacciatori condizionano il destino della fauna selvatica anche infischiandosene della salute umana (tra le 1.400 e le 7.800 tonnellate di piombo vengono rilasciate nell’ambiente durante l’attività venatoria solo nelle Zone Umide europee)", hanno chiosato i manifestanti.

Forte anche la posizione dei Cinque Stelle lombardi: "Nella legislatura che si sta chiudendo numerosi sono stati i tentativi di eludere e aggirare la legge 157 del 1992, il testo base che regolamenta l'attività faunista. Altrettante sono state le volte in cui Regione Lombardia si è trovata a soccombere di fronte a un Tribunale Amministrativo o addirittura di fronte alla Corte costituzionale a causa di norme e delibere illegittime, sul tema caccia.  Noi non abbiamo nulla contro i cacciatori, ma non possiamo tollerare tutti quei tentativi volti a indebolire o eludere le norme a tutela della fauna selvatica e tanto meno quelle iniziative volte a favorire una attività illecita e penalmente perseguibile come bracconaggio".

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