Macherio

Prima del cavalcavia...

L'approfondimento dello storico Angelo Cecchetti di Triuggio ci riporta ai primi anni del Novecento e alla costruzione della linea tramviaria.

Prima del cavalcavia...
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"Prima del cavalcavia" è il titolo dell'approfondimento dello storico di Triuggio, Angelo Cecchetti, che ci riporta a Macherio ai primi anni del Novecento e alla costruzione della linea tramviaria.

Prima del cavalcavia

"Prima del cavalcavia…. non è una indicazione stradale, ma è un ricordo di come fosse il territorio prima della sua costruzione - scrive Angelo Cecchetti - Molte volte non ci rendiamo conto che lo stato attuale delle costruzioni, delle vie di comunicazione e del territorio non è sempre stato così. Non si conoscono le trasformazioni avvenute nel corso degli anni da quelle più antiche alle più recenti. Prendiamo una piantina del G. Brenna del 1838. Come si può notare i due paesi erano pressoché distanti, non c’era la “continuità” di ora ed è stato così fino all’inizio del 1900".

Il cavalcavia ha quasi cento anni

"Arriviamo a parlare del cavalcavia che unisce Macherio e Sovico che ha quasi cent’anni. Difficile ricostruire il paesaggio basandoci solo sulle indicazioni verbali, come ad esempio quando qualche anziano dovesse dire “… Che una volta ghera nient, imagina un spianada d’erba…” (Qui una volta non c’era niente, immagina una radura d’erba). Non è facile, allora meno male, ci vengono in soccorso le fotografie antiche come questa, che inquadra la stazione di Macherio-Sovico con il nulla sullo sfondo".

Macherio La ricerca di Angelo Cecchetti Prima del cavalcavia

Divagando un po’: si tratta di una immagine della fine del 1800, spedita nel 1904 e subito balza all’occhio che di costruzioni ghe n’era ben pocc (poche costruzioni), strade in terra battuta, sulla sinistra solo alberi verosimilmente muròn (gelsi) che servivano per l’allevamento del baco da seta, una bella locomotiva a vapore, ricordando anche che il treno passò per la prima volta nel 1888 e del cavalcavia ancora nessuna traccia".

Arriviamo agli anni Venti

"Arriviamo intorno agli '20 del ‘900 e aiutandoci con la cartolina vista dall’attuale via Manzoni a Sovico ci mostra un'aumentata presenza di costruzioni, Macherio sta evolvendo, la presenza ancora di muron e si intravede la vecchia cupola della chiesa prima del crollo avvenuto nel 1951".

Via Alessandro Manzoni a Sovico com'è attualmente
Via Alessandro Manzoni a Sovico com'è attualmente

Progetti di costruzione della linea tramviaria

"Per arrivare alla costruzione del cavalcavia occorre di nuovo ricordare che le uniche strade che congiungevano Monza a Carate Brianza erano le strade “interne” quelle che passavano, per la maggior parte, davanti alle chiese. Successivamente, in funzione della nuova costruzione della linea tramviaria elettrica, che avrebbe dovuto appunto sostituire il tram a vapore che seguiva appunto il percorso delle strade interne, si è pensato di creare una nuova strada rettilinea per stendere le rotaie della nuova linea tramviaria a sostituire l’ormai cessato tram a vapore. Cominciano i primi progetti, si veda il disegno degli anni '30 del ‘900 di Biassono dove ci sono i primi abbozzi per l’impianto della nuova linea tramviaria".

Disegno - Biassono 1930
Disegno - Biassono 1930

Il tram elettrico: una novità assoluta

"Sicuramente all’epoca avere un tram elettrico era una novità assoluta, un passo avanti del progresso. Anche qui due uniche fotografie dell’epoca che erano quasi sicuramente appartenute a un addetto ai lavori con al retro riportato quanto segue: “… Sistemazione strada provinciale Monza-Carate. Deviazione periferica di Macherio con sovrappasso alla ferrovia Usmate-Seregno – 21 ottobre 1932…”

"Strada terra battuta – traffico inesistente (oggi utopia pura) le uniche persone presenti in mezzo alla strada a cascià ball e da notare, visto il periodo, sulle spalle del ponte lo stemma del fascio littorio. Questo breve scritto non è un’ode al cavalcavia … è solo un promemoria per rammentarci di quanto, alle volte, non si tenga conto di quanto ciò che ci circonda non sempre è stato così. La nostra storia, non solo la Storia con la S maiuscola, ma anche la storia locale ha la sua importanza e dovrebbe ricordarci che l’odierno è frutto di trasformazioni, sia giuste e e non sempre azzeccate. Sperando di non avere annoiato, quale custode temporaneo, invito i più giovincelli a curiosare nella memoria dei più grandi… per spronarli a raccontare".
Il servizio completo è pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 7 gennaio 2025.

 

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