I dati della Prefettura

Reati in Brianza: quali sono quelli in aumento e quelli in calo nell'ultimo anno

Nell’anno 2023 la provincia di Monza e della Brianza è stata la quinta in Lombardia per numero di reati commessi, dopo i territori di Milano, Brescia, Bergamo e Varese.

Reati in Brianza: quali sono quelli in aumento e quelli in calo nell'ultimo anno
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Nella giornata di ieri si è tenuta in Prefettura una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, nel corso della quale è stato condotto un esame dell’andamento della delittuosità sul territorio della provincia di Monza e della Brianza, con un focus specifico sul comune Capoluogo. L’incontro, coordinato dal Prefetto Patrizia Palmisani, oltre alla partecipazione dei responsabili provinciali delle Forze di polizia, ha registrato gli interventi del Procuratore della Repubblica Claudio Gittardi, del Sindaco di Monza Paolo Pilotto e dell’Assessore Ambrogio Moccia.
L’analisi condotta ha riguardato i numeri dei reati denunciati nell’anno 2023, recentemente consolidati sulla banca dati SDI (Sistema Di Indagine), l’applicativo interforze alimentato dalle denunce raccolte dalle Forze di polizia nel periodo di riferimento.

Reati in Brianza: quali sono quelli in aumento e quelli in calo

I numeri dei reati del 2023 sono stati poi confrontati con quelli degli anni 2021 e 2022, allo scopo di coglierne le tendenze in una chiave comparativa.

Guardando ai dati di carattere generale, è stato rilevato che nell’anno 2023 la provincia di Monza e della Brianza è stata la quinta in Lombardia per numero di reati commessi, dopo i territori di Milano, Brescia, Bergamo e Varese.
Il numero complessivo in provincia è cresciuto marginalmente rispetto all’anno precedente (+1,86%), mentre si è registrato un calo, seppure lieve, sul territorio della città di Monza (-0,69%).

I dati

Esaminando le macrocategorie di reati più rilevanti, è stata riscontrata una riduzione dei reati contro la persona (-7,9% in provincia; -26,6% a Monza), rilevata anche con riferimento ai reati che determinano l’attivazione della procedura del ‘codice rosso’ (-8,4% in provincia; -25,5% a Monza); un aumento contenuto dei reati contro il patrimonio (+3,8% in provincia; +2,1% a Monza); un aumento dei reati in materia di stupefacenti (+8,8% in provincia; +56,7% a Monza); un aumento dei delitti tributari (+38%); con riferimento, infine, ai reati in materia di armi, è stato registrato un aumento in provincia (+7,8%) e una riduzione a Monza (-3,1%).

Nel prendere in considerazione le singole fattispecie, le riduzioni più confortanti sono state riscontrate con riferimento alle rapine (-1% in provincia; -22,8% a Monza), alla detenzione abusiva di armi (-14,2% in provincia; -33,3% a Monza) e agli atti persecutori (-16,8% in provincia; -56% a Monza).

In aumento le truffe, le violenze sessuali e lo spaccio

Gli aumenti più importanti, invece, hanno riguardato le truffe (+8,6% in provincia; +13,5% a Monza), comprese quelle con modalità informatiche (+20,6% in provincia; +109,2% a Monza); il porto abusivo di armi (+7,14% in provincia; +200% a Monza, con tre casi riscontrati nel 2023 a fronte di uno nel 2022); le violenze sessuali (+14,29% in provincia; +5,2% a Monza); la detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio (+27,7% in provincia; +217,6% a Monza).

Anche i maltrattamenti in famiglia hanno fatto registrare un aumento in provincia (+8%), mentre è stata riscontrata un’importante riduzione nella città di Monza (-21,4%).

Con riguardo al fenomeno odioso delle truffe, che spesso colpiscono le fasce anziane della popolazione, è stata rilevata l’importanza di portare avanti un’azione capillare di comunicazione finalizzata a mettere in guardia le potenziali vittime. Con riferimento a quelle realizzate con modalità informatiche, è stato evidenziato che gli episodi denunciati sono rilevati tenendo conto del luogo di residenza o domicilio delle vittime, mentre i responsabili sovente operano anche da luoghi molto lontani.

Per quanto concerne i reati del codice rosso, è stato rilevato che l’importante lavoro di informazione e di sensibilizzazione sulle violenze di genere ha contribuito anche in provincia di Monza e della Brianza a una maggiore emersione del fenomeno, come dimostrato dalla crescita del numero delle vittime che hanno scelto di denunciare e che hanno trovato il sostegno delle istituzioni.

Con particolare riferimento, invece, alle tendenze fatte registrare dai reati che più frequentemente si verificano sulla pubblica via (come la riduzione delle rapine e del porto abusivo d’armi, ovvero l’aumento delle denunce per spaccio), è stato osservato che le stesse si spiegano anche con l’importante lavoro di presidio e vigilanza assicurato quotidianamente dalle Forze di polizia, con l’ausilio determinante delle Polizie Locali e dei militari di Strade Sicure.

I controlli

Nel corso dell’anno 2023, infatti, sono stati pianificati numerosi servizi di controllo del territorio nelle zone più sensibili del Capoluogo e della provincia, che hanno consentito di registrare un forte aumento del numero di veicoli controllati (+21,4% in provincia; +24% a Monza), del numero di persone identificate (+18,3% in provincia; +22,5% a Monza) e del numero di arresti realizzati (+9,6% in provincia; +19% a Monza).

Il commento del Prefetto

Il Prefetto Palmisani ha osservato che

«l’andamento dei dati è coerente con le tendenze registrate negli anni passati, in particolare successivamente al periodo dell’emergenza epidemiologica. Le riduzioni registrate nei reati contro il patrimonio e contro la persona sono ottimi segnali, e rappresentano il risultato di una precisa strategia di presidio e vigilanza che si continuerà a portare avanti grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine. Il controllo del territorio ha infatti consentito di raggiungere risultati importanti anche nel contrasto allo spaccio di stupefacenti, con un aumento importante del numero di denunce e di sequestri. Lo spaccio resta tuttavia un problema in grado di incidere negativamente anche sulla percezione di sicurezza da parte dei cittadini e pertanto deve essere fronteggiato con una strategia più generale, che vada oltre la sola dimensione dei controlli e che sia in grado di arrivare ad incidere sulla domanda da parte degli acquirenti».

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