Residenza Amica: i servizi sanitari rischiano di passare a cooperative, mobilitazione tra i dipendenti
I sindacati hanno già inviato una lettera al sindaco e al cda della Fondazione

C'è agitazione tra il personale della casa di riposo di via D'Azeglio che si è già rivolto ai sindacati per scongiurare l'esternalizzazione e passare sotto il contratto di cooperative.
I sindacati scrivono al sindaco e al cda della Fondazione
Assistenti familiari, infermieri e Oss sono in agitazione, poichè potrebbero essere gestiti da cooperative esterne: sembrerebbe questo il futuro dei dipendenti della casa di riposo di via D’Azeglio. C’è molta preoccupazione tra i lavoratori di Residenza Amica, tanto da rivolgersi ai sindacati che informati di questo possibile scenario, hanno subito inviato una lettera al sindaco e a tutti i membri del cda della Fondazione. Le quattro organizzazioni sindacali cui fanno capo i dipendenti hanno subito espresso contrarietà e sono pronti a mettere in atto tutte le forme di protesta e di mobilitazione in loro potere, compreso il coinvolgimento dell’utenza e della cittadinanza a tutela della garanzia di un servizio di qualità e molto importante per le famiglie.
«Abbiamo inviato una lunga lettera, nella quale chiaramente sono stati espressi tutti i dubbi e le criticità su questo possibile scenario - precisa Silvia Papini della Cgil - non abbiamo ancora ricevuto però alcuna risposta".
Preoccupazione anche tra gli amministratori, all'opposizione
Da tempo, ormai, si vocifera, di una possibile esternalizzazione dei servizi in Residenza Amica, voci che già in passato il primo cittadino ha smentito, ora però, di fronte a questa concreta possibilità, se ne è torna a parlare e lo si fa direttamente in Aula, durante la seduta di Consiglio, che si è svolta mercoledì.
A sollevare la questione e a chiedere informazioni in merito è stato il capogruppo del Pd , Matteo Botta, che ad inizio seduta, si è rivolto direttamente al sindaco per avere delle risposte.
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