Giussano

Residenza Amica, si discute ancora sull’esternalizzazione di Oss e Asa

La discussione è aperta, ma il nodo da sciogliere è sui contratti

Residenza Amica, si discute ancora  sull’esternalizzazione di Oss e Asa
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Lo scorso martedì si è svolto  il primo incontro tra sindacati, direzione e cda della Fondazione: in discussione proprio la possibilità di appaltare a cooperative i servizi socio sanitari. Nodo da sciogliere sui contratti.

Dialogo aperto tra le parti

C’è un dialogo aperto e un confronto diretto tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza di Residenza Amica: martedì scorso si è svolto l’incontro tra le parti sollecitato proprio dai sindacati, preoccupati per il futuro dei dipendenti della struttura, alcuni dei quali potrebbero cambiare datore di lavoro, passando sotto cooperative.  L’ipotesi di esternalizzare alcuni servizi ha subito messo in allerta i sindacati, (Fp Cgil, Cisl e Uil Fpl),  ipotesi che però è stata allontanata dal presidente del cda della Fondazione Andrea Barzaghi che attraverso un comunicato, qualche settimana fa, aveva ribadito che «nessuna determinazione in termini di esternalizzazione del servizio sanitario è stata assunta, nemmeno in via preliminare». Di fatto però l’incontro che c’è appena stato, seppure all'insegna del confronto, ha fatto emergere una serie di problemi e criticità, legate proprio ai lavoratori, che in parte andrebbero nella direzione di esternalizzazione.

Il direttore generale

«Nessuna decisione è stata presa, ma è evidente che abbiamo un problema economico, non facilmente risolvibile e non per nostra incapacità ma per una situazione oggettiva legata ai due anni di emergenza sanitaria e ad una serie di aumenti e rinnovi contrattuali - ha spiegato il direttore generale Alessandro Giudici -Il nostro principale obiettivo è quello di lavorare unicamente nell’interesse dei nostri ospiti per dare loro il meglio in termini di servizi e assistenza, ma anche guardando alla sostenibilità economica. L’incontro con i sindacati è stato positivo, c’è un confronto aperto su tutto e la volontà di trovare soluzioni che potrebbero passare anche eventualmente dall’esternalizzazione, ma solo per gli ausiliari, ovvero una cinquantina di persone».

I sindacati

La cessione alle cooperative di una parte dei lavoratori è al momento un’ipotesi che comunque preoccupa le sigle sindacali. «Hanno iniziato a vagliare questa strada richiedendo alcuni preventivi ad alcune cooperative - ha sottolineato Silvia Papini, della Cgil - questa strada non piace però ai lavoratori poichè si creerebbero problemi con i loro contratti». La discussione che è aperta e vuole essere costruttiva da entrambe le parti si gioca proprio su aspetti contrattuali. Un secondo incontro è già stato organizzato a luglio. «Ci siamo dati del tempo per ragionare e trovare possibili soluzioni, ma per tutti i lavoratori di Residenza Amica la soluzione migliore è la non esternalizzazione».

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