Modifiche al servizio

Sciopero del trasporto pubblico venerdì 15 dicembre: autobus e metro a rischio

La mobilitazione è stata indetta dalle Organizzazioni Sindacali USB Lavoro Privato, AL COBAS e CUB Trasporti

Sciopero del trasporto pubblico venerdì 15 dicembre: autobus e metro a rischio
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Per venerdì 15 dicembre le Organizzazioni Sindacali USB Lavoro Privato, AL COBAS e CUB Trasporti hanno proclamato uno sciopero nazionale.

Sciopero del trasporto pubblico venerdì 15 dicembre: autobus e metro a rischio

In Brianza lo sciopero interesserà anche i lavoratori di NET Srl. In particolare a Monza l’agitazione del personale viaggiante e di esercizio sarà possibile dalle 9,00 alle 11,50 e dalle 14,50 al termine del servizio. Mentre per quanto riguarda il il Servizio Extra Urbano l’agitazione sarà possibile dalle 8,45 alle 15,00 e dalle 18,00 al termine del servizio.

Per quanto riguarda la zone di Seregno lo sciopero potrebbe interessare le linee urbane  gestite dalla Soc. STIE s.p.a. da inizio servizio alle ore 12:00 e dalle 16:00 a fine servizio;  le linee interurbane gestite da Autoguidovie s.p.a. da inizio servizio alle ore 5:29, dalle 8:30 alle 14:59, dalle 18:00 a fine servizio.

Metropolitane

Per quanto rigurda le linee metropolitane a Milano, lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle linee dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio. Due, quindi, le fasce di garanzia: i mezzi circoleranno da inizio servizio alle 8.45 e tra le 15 e le 18.

Le motivazioni

Le Organizzazioni USB Lavoro Privato e CUB Trasporti hanno indetto lo sciopero con motivazioni così riassumibili:

“per il libero esercizio diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; per il superamento salari di ingresso; contro il dispendio di soldi pubblici per appalti e subappalti che offrirebbero servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato – blocco delle privatizzazioni; per la sicurezza sul lavoro e del servizio; per il salario minimo; per una legge sulla rappresentanza; per il blocco delle spese militari.”. 

Per AL COBAS le motivazioni sono le seguenti:

contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero e abolizione di accordi sulla rappresentanza, superando monopolio costruito su complicità OO.SS. e associazioni datoriali; per il superamento dei salari di ingresso; contro appalti e  subappalti; per un piano di investimenti e assunzioni in tutti i settori di pubblica utilità; per la sicurezza e tutela della salute in tutti gli ambienti di lavoro; per il blocco delle spese militari; contro le grandi opere speculative”.

(foto archivio)

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