Seicento anni di accoglienza agli Innocenti di Firenze
E' l'oggetto dell'interessante mostra allestita presso la Rotonda di Tregasio, frazione di Triuggio, su iniziativa dell'associazione "La Rotonda di Tregasio".

Una mostra allestita alla Rotonda di Tregasio, frazione di Triuggio, che ripercorre la storia dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, una delle più antiche istituzioni italiane dedicate all’accoglienza dei bambini.
Gli Innocenti di Firenze
«Il Rinascimento dei bambini: 600 anni di accoglienza agli Innocenti a Firenze» è il titolo della mostra allestita fino a domenica presso la chiesa La Rotonda di Tregasio. Un’iniziativa promossa dall’omonima associazione, nata di recente per valorizzare il monumento nazionale de La Rotonda, esempio eclatante di neoclassicismo. Ideatrice e curatrice della mostra è la professoressa Mariella Carlotto.
Pannelli illustrativi
Pannelli illustrativi raccontano come un’istituzione pubblica, ispirata dalla mentalità e dal sentire proprio del Cristianesimo, sia stata nei secoli luogo di accoglienza, capace di una reale educazione alla bellezza e alla grandezza della vita, per migliaia di minori abbandonati o rimasti senza famiglia. Durante l’inaugurazione di sabato il presentatore, Giovanni Casiraghi, ha saputo coniugare e raccontare una storia antica e sempre attuale, con la fede, la fiducia nelle opere buone degli uomini, l’impegno e il lavoro di tante persone, che nei secoli hanno saputo adeguarsi ai cambiamenti senza mai dimenticare che il fine è la vita dei bambini. «Questo di maggio è un evento che si ripete ormai da anni - ha sottolineato il vicepresidente dell'associazione La Rotonda di Tregasio, Luciano Ponzoni - Questa è una mostra particolare che scorre nel tempo». «Questa storia mi ha stupito molto perché siamo abituati a una Firenze che celebra i grandi ma in questo caso invece celebra i piccoli» la riflessione del parroco della comunità pastorale Sacro Cuore di Triuggio, don Damiano Selle.
La presentazione di Giovanni Casiraghi
"La prima pietra dell'ospedale fu posata il 17 agosto 1419 - ha spiegato Giovanni Casiraghi - E' uno di quei luoghi di Firenze che, tra tutte le bellezze di questa città, viene lasciato in secondo piano ma ci fa capire la fede di una città che in quegli anni era la capitale della cultura, dell'arte e anche dell'economia. Firenze è una città straordinaria che ha avuto una storia particolare: in epoca romana era solo un villaggio ma poi è diventata una delle città principali d'Europa. Deve il suo successo all'industria e al commercio della lavorazione di lana e tessuti".
Lo Spedale degli Innocenti
Lo Spedale degli Innocenti a Firenze è chiamato così perché, essendo un orfanotrofio, ospitava i bambini abbandonati, detti "innocenti" in riferimento all'episodio biblico della Strage degli Innocenti. Il nome "spedale" deriva dalla forma aferetica di "ospedale" utilizzata nel dialetto fiorentino. "Si tratta dell'opera più grande che il Medioevo cristiano abbia concepito, un luogo dove ci si prendeva cura dell'altro, non da intendere solo come un ospedale - ha sottolineato Giovanni Casiraghi - In quegli anni l'abbandono di neonati era una grossa piaga per una serie di ragioni. Spesso si trattava di bambini concepiti da relazioni clandestine, che venivano chiamati "figli della colpa". La costruzione dello Spedale fu commissionata al più grande architetto italiano del tempo, Filippo Brunelleschi, che ha realizzato un edificio straordinario, il primo edificio civile del Rinascimento, costruito per gli ultimi degli ultimi".
In 5 secoli ospitati 500mila bambini
Nel 1.484 i bambini ospitati erano 600, nel 1.600 duemila bambini con una media di 1.500 bambini all'anno. "In cinque secoli furono accolti nello Spedale 500mila bambini - ha sottolineato Giovanni Casiraghi - Era la loro casa, la loro famiglia, dove ricevano un'istruzione tra le più prestigiose e dove si educavano attraverso la bellezza. Lo Spedale è infatti pieno di opere d'arte. Il bambino veniva fatto passare attraverso una finestra con sotto la scritta "Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato ma il Signore mi ha accolto", citando il Salmo 26. Con l'Unità d'Italia, nel 1875 lo Spedale è diventato un Istituto, dove vi lavorano cento persone, ma non ha mai perso la sua radice cristiana e di carità: oggi accoglie minori e ragazze madri. Una storia straordinaria lunga sei secoli, un segreto rifugio di miserie e colpe alle quali è occorsa la carità, che non serba colpe ma accoglie e che ha fatto nascere tutto questo. Qui i bambini sono diventati figli di Dio". All'interno dello Spedale degli Innocenti sono presenti numerose opere d'arte come quadri del Botticelli: gli artisti che venivano commissionati dovevano realizzare opere in tema con la vita dei nocentini".
I prossimi eventi
"La nostra associazione è nata da poco, cerchiamo persona che la sostengano" l'appello del vicepresidente dell'associazione La Rotonda di Tregasio, Luciano Ponzoni. I prossimi eventi sono il concerto "Ave Maria" in onore della Madonna, in programma domenica 18 maggio alle 17.30. A esibirsi la Corale Monzese composta anche cantori del coro Sant'Ambrogio di Triuggio. Seguirà sabato 24 maggio, alle 21, presso la sala congressi di Villa Biffi a Rancate, "Il Giro di Nera", format curato dal giornalista Salvatore Garzillo, che racconta casi di cronaca giudiziaria accompagnando la narrazione con schizzi e disegni da lui realizzati in tempo reale nelle aule giudiziarie, dove spesso non sono ammesse telecamere. Verrà presentata la vicenda di Giulia Tramontano. Un evento organizzato dall'associazione Culturale la Rotonda di Tregasio in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo Valle del Lambro. Infine, a giugno, in Rotonda sarà allestita la mostra fotografica per la festa patronale di Tregasio dal titolo “La Rotonda” e “Scorci a Tregasio nelle quattro stagioni”. La mostra sarà realizzata da un gruppo di tregasini con la passione per la fotografia, che incentra l’attenzione su Tregasio per rendere omaggio alla Rotonda, gioiello ottocentesco riconosciuto Monumento Nazionale, e al suo territorio, ancora ricco di campi e boschi, ripreso nelle quattro stagioni con l’intento di mettere in risalto la sua bellezza e la sua unicità. Certamente l’occhio dei fotografi saprà cogliere il meglio. La mostra "Il Rinascimento dei bambini" si potrà visitare venerdì e sabato, dalle 16.30 alle 19, e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.




