Ad Albiate

Seicentotrenta pazienti sono rimasti senza medico di base

Il dottor Viganò ha spiegato i possibili scenari dopo la conclusione del servizio di Biraschi.

Seicentotrenta pazienti sono rimasti senza medico di base
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Seicentotrenta pazienti sono rimasti senza medico di base dal primo luglio ad Albiate. Una situazione dovuta al termine del servizio del dottor Pietro Biraschi che ha scatenato, nonostante la lettera di preavviso dell’Ats, non poche difficoltà soprattutto fra gli albiatesi più anziani o con patologie serie in essere.

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"La nostra è una situazione purtroppo analoga a quella di molti altri Comuni della Lombardia: gli incaricati vanno via per completare la propria formazione o per altre motivazioni penalizzando, senza colpe a loro ascrivibili, i propri pazienti – ha spiegato Filippo Viganò, medico di base ed ex primo cittadino che visita nell’ambulatorio di via San Fermo – Solo in Brianza si sono già trovate in questa stessa situazione 60 mila persone. Che dire? Mancano i medici di medicina generale perché evidentemente a monte ci sono stati degli errori nel loro reclutamento e nella regolamentazione degli accessi alla facoltà di Medicina".

Possibili soluzioni

Considerazioni a parte, Viganò si è già confrontato con l’Ats alla ricerca di possibili soluzioni.
"Come medico posso solo aggiungere che sono mortificato per quello che sta accadendo ai pazienti anche perché non è previsto che venga mandato un sostituto – ha proseguito – Ad ora ci sono dei posti liberi presso la nostra dottoressa Viorica Munteanu e a Triuggio per cui possono fare domanda lì usando i tre canali a disposizione dei cittadini: la richiesta tramite fascicolo sanitario elettronico, per mezzo dell’Ats territoriale o tramite la farmacia comunale".

In Comune se ne vanno due dipendenti

Questo, in ordine cronologico, solo l’ultimo problema per gli albiatesi che dovranno fare i conti anche con le dimissioni della nuova responsabile della Ragioneria Bruna Fiorella in quanto vincitrice di concorso in un altro Comune e da metà agosto della storica dipendente dell’Anagrafe, Anna Manzoni. Situazione che ha fatto tornare il centrosinistra all’attacco sulla “cattiva” gestione del personale da parte della Giunta Redaelli.

"Siamo agli ennesimi abbandoni che evidenziano una situazione di completa incapacità nella gestione del personale municipale – hanno, infatti, tuonato i consiglieri di Uniti per Albiate - Situazione che si trascina da anni senza nessun intervento strutturale per porvi rimedio e creare un clima di collaborazione tra i vari uffici a beneficio degli albiatesi"

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