Grande commozione questa mattina, nella basilica di Giussano, per l’ultimo saluto a Sveva Ferrando, la studentessa 17 enne morta in un incidente in moto a Seregno mentre tornava a casa da scuola. Moltissimi amici e conoscenti hanno partecipato ai funerali, unendosi al dolore dei genitori e del fratello.
Basilica strapiena
C’erano i compagni di scuola dell’istituto Candia di Seregno, gli insegnanti, gli amici, i ragazzi dell’oratorio dove era animatrice, i compagni della squadra di nuoto della società Dimensione Sport di Verano e tanti conoscenti e parenti di famiglia per l’ultimo saluto a Sveva Ferrando, la studentessa 17enne morta, il 9 ottobre in un incidente in moto a Seregno, mentre tornava a casa da scuola. La basilica di Giussano era strapiena di gente e di commozione.
L’omelia
A celebrare la messa, oltre a don Giuseppe Corbari, sacerdote di Robbiano, anche don Giacomo Prandi, che è stato responsabile della pastorale giovanile e degli oratori fino a settembre, tornato a Giussano per questa triste circostanza e don Daniele Zilioli che ora lo sostituisce. Toccante è stata l’omelia che ha fatto don Giuseppe, per ricordare Sveva.
«Solare, aperta agli altri, accogliente, piena di luce, con un grande cuore, un cuore grande ed aperto, che ti faceva sentire accolto – ha ricordato il don – amava lo sport, in particolare il nuoto. Nell’acqua si sentiva libera e leggera, aveva insegnato acquaticità anche ai bambini piccoli. Brava a scuola, intelligente, legatissima alla sua famiglia e alle sue nonne, era amata da tanti e tutto questo amore si percepisce in questa basilica strapiena, con moltissimi giovani, amici e compagni».
Il ricordo della mamma in una lettera
Un dolore immenso è quello che stanno provando i genitori Simona ed Emanuele e il fratello Federico, ma altrettanto immenso è stato l’abbraccio corale e la vicinanza che hanno ricevuto in questi giorni di lutto. La mamma ha voluto ricordare la figlia con una lettera molto commovente, letta al termine della cerimonia funebre. Si è rivolta alla sua «stellina adorata» alla sua «piccola guerriera», che se n’è andata come un battito d’ali di un colibrì. Ha ricordato tutte le sue innumerevoli doti e qualità: la sua ambizione, determinazione, la voglia di scoprire il mondo; ma anche il momento della sua nascita, quando era “tutta pelosetta, come una scimmietta” e tutto il dolore che prova ora nell’averla persa.
Fiori e striscioni
A dimostrare l’affetto verso Sveva centinaia di giovani e di mazzi di fiori ma anche cartelli sull’altare per ricordare sempre che «Sveva Vive» e striscioni all’esterno della chiesa: uno firmato dai compagni di nuoto della S.S.D. Dimensione sport «Ciao Sveva, orca per sempre» e l’altro dai compagni di classe, «Non muore mai chi vive nel ricordo dell’amore».
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