Trasporti

Tramvia Milano-Limbiate, Terzi "Regione si è mossa da subito ma da Palazzo Marino nessuna risposta"

"Continuiamo a ribadire che è necessario mantenere questo servizio perché una volta chiuso sarà difficile riattivarlo".

Tramvia Milano-Limbiate, Terzi "Regione si è mossa da subito ma da Palazzo Marino nessuna risposta"
Pubblicato:
Aggiornato:

Sulla questione dello stop al servizio del tram Limbiate-Milano, Regione Lombardia intervniene oggi, giovedì 29 settembre, con una nota ufficiale a firma dell'assessore ai Trasporti Terzi.

Tramvia Milano-Limbiate, Terzi "Regione si è mossa da subito ma da Palazzo Marino nessuna risposta"

“Regione Lombardia si è mossa da subito per scongiurare la chiusura della tramvia Milano-Limbiate, peraltro appresa dai giornali e non per mezzo di comunicazioni ufficiali. Abbiamo infatti chiesto approfondimenti che il Comune di Milano non ha mai condiviso con i nostri uffici. E anche l’ultima richiesta di tavolo tecnico ha avuto riscontro negativo” - ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, in merito alla chiusura imminente della tramvia Milano-Limbiate decisa da Palazzo Marino.

“Continuiamo, quindi, - ha proseguito Terzi - a ribadire che è necessario mantenere questo servizio perché una volta chiuso sarà difficile riattivarlo. E ci aspettiamo che il Comune di Milano sia più sensibile alle richieste del territorio. Noi più che chiedere non possiamo fare: la partita è tutta in mano a Palazzo Marino perché questo è un servizio che non gestisce la Regione ma Milano attraverso Atm”.

La disponibilità della Regione

“Pur di scongiurare la chiusura – ha detto ancora l’assessore regionale - avevamo anche dato la nostra disponibilità alla compartecipazione delle spese della manutenzione straordinaria dei tram. Dal Comune, però, nessuna risposta. E mi sorprende anche il fatto che dal gruppo consiliare del Pd si continui a sollecitare Regione e a inviare lettere in cui si chiede il nostro coinvolgimento per evitare la chiusura di questo servizio pubblico molto importante per la Brianza. Forse il Pd ha semplicemente sbagliato destinatario: dovrebbe infatti suonare a Palazzo Marino, magari a loro rispondono”.

Monti: “Mantenimento della linea è una battaglia di civiltà"

Intanto in queste ore è tornato a parlare il vicecapogruppo regionale della Lega Andrea Monti che proprio ieri aveva annunciato, in merito all'interruzione del servizio tram tra Limbiate e Milano, l'organizzazione di un presidio sotto Palazzo Marino:

“Siamo tornati in piazza, come promesso, per protestare davanti a Palazzo Marino contro la decisione unilaterale del Comune di Milano di chiudere il “Frecciarancio”, la linea tramviaria Milano Limbiate che ogni giorno trasporta 3500 pendolari”.

“Ci avevano accusato di far manifestazioni solo per la campagna elettorale ma noi ritorniamo anche dopo il voto - ha proseguito Monti. È una battaglia di civiltà rispetto alle esigenze di tutti quei pendolari che vivono fuori Milano che hanno nel tram una possibilità di collegamento, tra l’altro a impatto zero dal punto di vista ambientale, con la grande metropoli. Sottolineo il fattore ambientale in quanto la decisione di sopprimere questa linea è contestuale alla decisione del Comune di Milano di lasciare fuori dalla città oltre 850 mila lombardi possessori di auto diesel Euro 5 e benzina Euro 2. Sotto questo profilo la politica milanese è assolutamente inconcepibile ed è necessario che il Sindaco di Milano cambi atteggiamento e inizi ad ascoltare Regione Lombardia che, per quanto riguarda la linea tramviaria Milano Limbiate, è disponibile a finanziare i lavori necessari per scongiurare la chiusura”.

"Gigi Ponti la smetta di prendere in giro i pendolari”

“Del tutto incomprensibile è l’atteggiamento del consigliere PD Luigi Ponti che continua a scrivere a Palazzo Lombardia quando la Regione ha già da settimane risposto positivamente dicendosi pronta ad aprire un tavolo tecnico e a finanziare i lavori. Ponti la smetta di prendere in giro i pendolari e telefoni piuttosto alla sua collega di partito e assessore milanese Arianna Censi tentando di farle cambiare idea”.

Seguici sui nostri canali
Necrologie