Senza appello

Tribunale al collasso, la denuncia degli avvocati

Carenza di spazi e di personale al foro di Monza le cui inefficienze si ripercuotono sui cittadini

Tribunale al collasso, la denuncia degli avvocati
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E’ una sentenza netta e senza appello quella sulle condizioni del Tribunale di Monza. La carenza di spazi e di personale non fa che peggiorare e le inefficienze si ripercuotono su tutti i cittadini. Gli esponenti delle associazioni degli avvocati si sono uniti nel chiedere al Governo un intervento non più rimandabile.
L’appello di Camera Penale, Camera Civile, Ordine Avvocati, presidenza del Tribunale e Aiga al Ministero è stata ribadita ieri, lunedì, ma sono anni che le associazioni di categoria sono inascoltate dal Ministero: «A Monza servono spazi e personale. Parliamo del sesto Tribunale d’Italia, non possiamo più essere ignorati», hanno ripetuto in coro gli avvocati brianzoli.

Mancano spazi idonei

Le aule del Tribunale intanto sono vetuste, anguste e spesso prive di areazione come ben illustra Noemi Mariani, presidente della Camera Penale. «L’aula al piano terra di via Vittorio Emanuele è inagibile da anni - spiega - nell’archivio di via Toniolo ci sono ratti e scarafaggi».  Non solo.  «In autunno dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione dell’ala Est del Tribunale attesi da due anni la cui fine era prevista per il 2026, il che significa che il Tribunale stipulerà contratti di affitto per spostare uffici in via Annoni per la sezione Lavoro e in via Prina nell’ex Prefettura per la sezione famiglia»,  rivela  l’avvocato Enrica Malberti, vicepresidente dell'Ordine degli avvocati Mb. Il risultato oggi è che tutte queste lacune si ripercuotono sul lavoro di avvocati, magistrati e cancellieri, ma soprattutto sui cittadini. Eppure una soluzione migliore rispetto alla frammentazione degli uffici giudiziari sul territorio ci sarebbe eccome secondo l’Ordine degli avvocati brianzoli che si sono esposti in piena sinergia con la presidenza del Tribunale: «I vertici del foro avevano individuato degli uffici in via Cavallotti dove c’era la banca nell’area Ex Comit con 140 posti di parcheggio interni - spiega ancora Malberti - Così gli spazi sarebbero stati esaustivi, ma l’immobile va acquistato e il Ministero si rifiuta avendo un’area come l’ex Caserma di piazza San Paolo. Peccato che non ci sia confronto: da una parte abbiamo uffici pronti con pochi lavori di adattamento, dall’altro uno spazio per cui servono lavori di anni che non sono nemmeno finanziati».

Carenza di personale

Insomma, mancano aule, ma anche personale. Si stima che ci sia dal 40 al 50 per cento in meno del personale amministrativo richiesto. «Come penalisti oltretutto abbiamo visto nell’ultimo anno e mezzo un continuo avvicendamento di giudici, trasferiti a Milano, pensionati o spostati ad altre funzioni che non sono stati subito sostituiti - ha spiegato l’avvocato Mariani - E così sono due anni di continui rinvii di interi ruoli di processo perché i nuovi giudici quando finalmente arrivano devono giustamente avere il tempo di informarsi cui casi. E così non c’è giustizia per nessuno». Basti pensare che l’attuale presidente vicario del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci oltre a essere facente funzioni del presidente sopperisce anche alla mancanza del dirigente amministrativo (che non c’è più da due anni) ed è pure coordinatore dei Gip.
Insomma, tre ruoli in uno per una professionista che letteralmente sta facendo i miracoli per mandare avanti il sesto Tribunale d’Italia.
Eppure nonostante i continui appelli dei professionisti monzesi, nessuno da Roma si sta ponendo il problema.

Disservizi per i  cittadini

«Pensare di rispondere con mesi di ritardo a istanze di pignoramento e sfratti solo per fare un esempio, si traduce in un vulnus per i cittadini monzesi e brianzoli di cui non sono tutelati i diritti», ha chiosato Malberti.  E’ lapidario anche Stefano Parravicini, presidente della Camera Civile di Monza e Brianza, associazione storica che raduna gli avvocati civilisti del territorio: «Le disfunzioni sono tante e non riguardano solo Monza, il problema è a monte. Se c’è un problema di gestione del processo esecutivo, puoi avere anche una sentenza che ti dà ragione, ma se non riesci ad attuarla, che vittoria è?», spiega. Di esempi concreti se ne potrebbero fare molti. Uno sfratto iscritto a ruolo oggi non sarà discusso prima di aprile 2023, anche per indisponibilità di aule. O ancora è assurdo e non risponde alle esigenze dei cittadini fissare l’udienza in una controversia di lavoro a 5- 6 mesi dal deposito del ricorso. «Per quanto ne so una causa normale in Tribunale a Monza in due annetti si conclude, tre al massimo, sotto questo aspetto il foro conserva tempestività ed efficienza, ma la carenza di personale crea inefficienze che si ripercuotono sui cittadini», chiosa Parravicini.

La posizione di Aiga

«Lo diciamo da anni ormai: questo territorio, che é il motore della nostra bella Italia, merita una macchina giudiziaria all'altezza dei suoi cittadini e dei suoi imprenditori», spiega anche Giulia Somaschini, presidente dell'Associazione Monzese Giovani Avvocati.
Tra i principali problemi per i giovani avvocati ci sono anche le limitazioni imposte dalla pandemia: «Gli Uffici devono tornare ad essere accessibili senza preclusioni per gli operatori della giustizia e devono tornare ad essere luogo di vivo confronto e arricchimento reciproco - ha spiegato Somaschini - Le difficoltà di accesso alla professione unite al distacco con le figure dei giudici e dei cancellieri hanno comportato una palpabile disaffezione verso un sistema del cui malfunzionamento dobbiamo pure dare giustificazione alla clientela, con gli ovvi disagi del caso».  Innegabile è inoltre che il protrarsi di questa situazione di incertezza ed immobilismo abbia un impatto evidente sullo sviluppo delle competenze, specialmente dei praticanti, che sono sempre meno.
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