Una folla commossa ai funerali di Marta, scomparsa a 15 anni
Nella chiesa di San Giuseppe l'ultimo saluto alla ragazza vinta da un male incurabile. Intanto continua la raccolta fondi per la Terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale San Gerardo
Nel pomeriggio di oggi, sabato 22 dicembre, a Monza nella chiesa di San Giuseppe l’ultimo saluto a Marta Roncoroni, scomparsa a soli quindici anni dopo essere stata colpita, il 10 novembre scorso, da una emorragia cerebrale dovuta a un tumore maligno. A nulla sono valsi i quaranta giorni di ricovero presso il reparto di Terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale San Gerardo di Monza.
L'ultimo saluto a Marta
In chiesa tanti parenti, amici e conoscenti uniti nel dolore e stretti in un affettuoso abbraccio collettivo. La cerimonia funebre, alla presenza delle tante persone che le hanno voluto bene, è stata aperta dalla lettera dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini: un messaggio di cordoglio commosso tanto quanto sentito. Nell'omelia, seguita al vangelo di Marco con il passo dell'unzione di Gesù a Betanìa, il celebrante ha cercato le giuste parole di consolazione in una disgrazia che di parole ne lascia davvero poche.
Le ultime parole di Marta
È stata la stessa Marta a congedarsi attraverso una lunga lettera dai toni ora personali e ironici, ora più riflessivi e di profonda maturità. Tra i principali destinatari il papà Giovanni, la mamma Sara, il fratello Niccolò e le molte compagne di classe amiche di una vita, oltre naturalmente allo staff medico che nell’ultimo mese e mezzo ha dato tutto per tentare di strapparla a un destino terribile. È soprattutto il mondo ospedaliero e della sanità, con la sua drammatica realtà, ad occupare buona parte del messaggio nel quale si invita ad amare la vita, con passione e intensità.
Un seme di bontà
In memoria di Marta è stata lanciata una raccolta fondi su Gofundme per dotare di nuove attrezzature il reparto ospedaliero nel quale ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita. Le adesioni sono state subito numerose, con l’obiettivo di raggiungere e superare (come presto è stato fatto) la soglia di 50mila euro. Una ventata di amore, compassione e solidarietà, affinché dalla tragedia possa nascere qualcosa di buono.