Una perfetta miniatura della Rotonda di Tregasio
Opera di Giovanni Villa, 82 anni, ex salumiere, che ha realizzato una splendida riproduzione dell’oratorio della frazione.
Una riproduzione perfetta della «Rotonda» di Tregasio, frazione di Triuggio, l’oratorio neoclassico dedicato ai santi Martiri Gervaso e Protaso, situata a pochi metri dall’omonima chiesa, dichiarato monumento nazionale nel 1912.
Una miniatura della Rotonda di Tregasio
Un’opera nata dalle mani e dall’ingegno di Giovanni Villa, 82enne residente nella frazione, nato con la passione per l’aeromodellismo e la pittura, che di professione faceva il salumiere. Di lui abbiamo scritto anche nel 2017 quando completò la chiesa dei santi Pietro Paolo annessa al monastero benedettino di Brugora. Per realizzarla l’artista era andato alla ricerca di libri che parlassero della chiesa. Una volta messo all’opera, si era avvalso dell’aiuto dei nipoti Martina e Simone. I sassi utilizzati provengono dai santuari Madonna del Bosco, Lourdes, Fatima, Medjugorje e Caravaggio. Sul tetto sono posizionate 1.600 tegole.
Una riproduzione fedele
"600 tegole sono posizionate anche sulla Rotonda - spiega Giovanni Villa, accanto alla moglie Sandra che lo ha sempre incoraggiato nella realizzazione delle sue opere - Una volta la Rotonda era fatta così, non aveva la copertura in rame che c’è oggi. Fortunatamente ho trovato una vecchia cartolina in cui si nota chiaramente come era prima e l’ho riprodotta prendendo spunto da quell’immagine. L’ho realizzata grazie all’aiuto di una scultrice di Bergamo, Maria Chiara Persico".
Nato con la passione per il modellismo
«Ho sempre avuto la passione per il modellismo - ci confessa Giovanni Villa, soddisfatto e commosso davanti alla sua ultima opera che è un vero capolavoro - Nella mia vita ho costruito elicotteri, aerei, navi». Creazioni che sono il frutto di tante ore di lavoro e pazienza, riproduzioni fedeli che non trascurano alcun particolare. Persino le pietre utilizzate per la facciata sono state raccolte in diversi luoghi di pellegrinaggio e e hanno tutte una storia particolare che l’artista conserva gelosamente.