Una scultura di Guzzi per l'associazione Mosaico
L'opera si trova davanti a Casanostra, l'immobile confiscato alle mafie in via Milano a Giussano

Ormai da qualche giorno l'opera d'arte del noto scultore Carlo Guzzi abbellisce l'esterno di Casanostra, l'immobile confiscato alla Mafie in via Milano, ora nelle mani dell'associazione giussanese. Una scultura che parla di inclusione.
Arte ed inclusione
La scultura, dal titolo «Altro da me», è posizionata davanti ad una piccola «Casa», un rustico attualmente dismesso, anch’esso di proprietà dell’associazione, e assume forte impatto artistico. L’opera che non sarà un’installazione permanente, è stata realizzata tra il 2017 e il 2021 ed stata data «in prestito» all’associazione (fino a qualche mese fa era davanti alla biblioteca di Verano) che si occupa di disabilità e inclusione, proprio perchè il messaggio della scultura è quello anche dell'inclusione .
Chiunque può ammirarla, basta passare in via Milano, per notarla in tutta la sua grandezza e imponenza. La scultura è posta su una base solida (una grossa cassa di legno) che ne aumenta la percezione di opera ferma. Il mezzobusto è senza orecchie, bocca e occhi rendendo di fatto l’opera ulteriormente silenziosa. L’unico elemento dinamico è lo sguardo che porta lontano, oltre, da qui il titolo «Altro da Me». Un titolo che esprime un chiaro messaggio e, attraverso il suo simbolismo artistico, mira a far riflettere su ciò che possiamo fare insieme, condividendo esperienze, andando oltre.
La Casa
L’associazione il Mosaico sta portando avanti tanti progetti e obiettivi per chi vive Casanostra e ora anche quella che diventerà la "Casa". Attualmente lo stabile appare come un rustico inutilizzato, vuoto, inutile. In realtà aspira ad essere la risposta concreta di alcuni famigliari e amici dell’associazione riguardo a temi importanti e di non facile soluzione. Attraverso l’acquisto di questo immobile avvenuta nel 2015 l’associazione ha potuto dare corpo e avvio al progetto sociale Casanostra nell’edificio a fianco, che è divenuto luogo di inclusione sociale, di incontro con la comunità, palestra di autonomie e autodeterminazione delle persone con disabilità, centro di promozione della cultura della legalità.
«Riguardo alla destinazione e quindi riqualificazione di questo immobile, abbiamo attivato riflessioni e confronti sul tema del vivere in autonomia, della co-residenza, del lavoro protetto, della relazione e degli stage socializzanti - hanno spiegato dall’associazione - Genitori, persone con disabilità, servizi, progetti di alternanza scuola e lavoro stanno contribuendo ad arricchire di suggestioni questo luogo».
Tra le ipotesi c’è infatti un’abitazione per sperimentazioni di lunga durata (6 mesi /1 anno), degli spazi commerciali, uno spazio culturale/ricreativo. Per ora a renderla speciale l’opera di Guzzi.
L’idea dell’artista è stata quella di creare una sinergia tra l’opera e le persone che vi si trovano a transitare di fronte, generando un nuovo stile nel vivere il rapporto tra spazio pubblico dimensione privata.