Una vita a cento all'ora: addio allo storico batterista amante della montagna
Una figura che ad Arcore ha segnato un'epoca: i funerali laici sono stati celebrati giovedì pomeriggio

Una vita a cento all'ora, sempre con il piede sull'acceleratore. Arcore dice addio a Marino Villa, storico batterista e amante della montagna, una figura conosciuta in tutta la città che ha segnato un'epoca.
Una vita a cento all'ora
Dall'infanzia nelle cascine alla scuola elementare (in quella che oggi è l'ex Olivetti), dal salto precoce dalla scuola al lavoro, fino a diventare protagonista nel piccolo mondo di paese come figura riconosciuta, perché bravo a battere le bacchette sulla batteria e perché, dice chi l'ha conosciuto, "decisamente figo" per l'epoca in cui ha vissuto. Impossibile non ricordare il Villa con il capello lungo e biondo, i tatuaggi sulle braccia, vestito sempre alla moda del tempo e con la camicia rigorosamente sbottonata a incorniciare un petto rigorosamente abbronzato.
"Dalla infanzia nelle cascine, poco diverse da quelle descritte da Olmi nel "Albero degli Zoccoli" ai viaggi transatlantici alla ricerca di sole ristoratore, ma non solo, forse di orizzonti e di stili di vita nuovi, allorché si è giunti ad un momento critico della propria vita - ha ricordato un amico - Il resto del percorso della sua vita è proceduto in sintonia col tempo, scandito dai passaggi scuola, in generale poca, come avveniva per gran parte delle persone, lavoro, molto per quasi tutti , famiglia e obiettivo pensione, raggiunto e goduto"
Addio allo storico batterista amante della montagna
Ad Arcore tutti conoscevano Marino Villa, una figura quasi mitologica che in città ha segnato un'epoca. Figlio di un pittore, non ha cercato in quell'arte il senso della vita, ma lo ha fatto con la musica. E dal legno del pennello, è passato a quello delle bacchette di batterista, impegnato in uno dei complessi musicali più noti nella Brianza degli anni '80 e '90. Ma oltre alla musica, per Villa c'è stato di più. Iscritto al Cai e al Cea di Arcore, ha amato fortemente la montagna e l'avventura, senza però scordarsi dell' impegno sociale, scegliendo di fare il delegato sindacale nel proprio posto di lavoro.
I funerali
L'ultimo saluto a Marino Villa è stato dato giovedì pomeriggio al cimitero cittadino nel corso di una cerimonia laica:
"Se n'è andato un altro pezzo di quella che è, od ormai è stata, la generazione nata nell'immediato dopoguerra. Quella che ha camminato lungo un percorso unico nella storia per i cambiamenti dei quali è stata partecipe. È stato figlio del suo tempo, anni che si sono succeduti ad anni e che ci costringono a parlare di tempo al plurale, quindi di tempi. Ecco, Marino con la sua storia normale nella quale si può specchiare la generazione dei nati negli anni successivi alla guerra, certo con varianti anche importanti nei percorsi e nelle mete, ma con una traccia comune, segnata e che ha indirizzato chi da lì è partito nel cammino della vita"