Limbiate

Un'ondata di polemiche sul party in piscina per sole donne musulmane

Dall'impianto natatorio riferiscono che dopo il polverone hanno deciso di annullare l'evento.

Un'ondata di polemiche sul party in piscina per sole donne musulmane
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E' stato travolto da un'ondata di polemiche il party in piscina riservato esclusivamente alle donne musulmane organizzato per sabato 8 luglio in una piscina di Limbiate. Dall'impianto natatorio riferiscono che l'evento è stato annullato dopo le dure reazioni di alcuni rappresentanti della Lega, tra cui il capogruppo in Consiglio regionale, Alessandro Corbetta.

Bahja pool party per donne musulmane

"Il primo acqua-park per donne musulmane", "Libera di divertirti": con queste frasi, riportate su una locandina insieme al prezzo di ingresso e all'orario, era annunciata la manifestazione dedicata alle islamiche, per consentire loro di immergersi "in un'esperienza unica e con totale serenità".

"L’evento si svolgerà in un acqua park immerso negli spazi verdi della Brianza (località Limbiate) con ben quattro piscine di cui una olimpionica per oltre due mila metri quadri di piscine, con enormi scivoli e trampolini da tuffo - era spiegato nel post pubblicato sulla pagina Facebook dell'evento - Finalmente riesci a conciliare la bellezza e l’orgoglio del Hijab, con i tuoi bisogni di svago e di cura verso te stessa".

Un'iniziativa pensata per tutte le donne musulmane "che desiderano trascorrere un'estate in piscina in piena libertà e all'insegna del divertimento, libere da tutte le preoccupazioni e da sguardi indiscreti".

L'eurodeputata Tovaglieri: "E' segregazione"

La notizia di questa iniziativa è arrivata anche alle orecchie dell'eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, membro della commissione Diritti delle donne e parità di genere del Parlamento europeo, che subito ha manifestata la sua contrarietà e il suo sdegno:

"Apprendiamo con sconcerto che sabato prossimo, 8 luglio, un intero acquapark di Limbiate sarà riservato esclusivamente alle donne musulmane per un party all’insegna della segregazione, nel quale mancheranno anche alcune misure di sicurezza, con le telecamere di sorveglianza che verranno spente per permettere alle ospiti di trascorrere una “giornata di sole libere dagli sguardi indiscreti”, come promette la pubblicità dell’evento. Il sito che promuove il party garantisce inoltre alle bagnanti di fede islamica l’assenza di palazzi alti nelle vicinanze, il divieto assoluto di fare foto o video all’interno della struttura e la presenza di sole bagnine donne, così da poter uscire dalla vasca “con il burkini senza imbarazzo” e di poter “conciliare la bellezza e l’orgoglio del jihab con il bisogno di svago”. A lasciare sgomenti è infine la possibilità di acquistare il biglietto ridotto per le bambine dai 5 ai 9 anni, che in questo modo vengono indottrinate prematuramente e in modo subdolo, anche attraverso un’occasione di svago, alla segregazione e alla sottomissione. Non possiamo più accettare l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile, quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri, che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente».

Isabella Tovaglieri

Il consigliere regionale Corbetta: "Questo evento ci riporta indietro di secoli"

L'onda della polemica è stata cavalcata anche dal capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Alessandro Corbetta:

"Noi siamo per il rispetto fra le varie culture ma questo party, se così può essere definito, va esattamente nella direzione contraria e non aiuta l’integrazione. Fa molto riflettere infatti che le donne musulmane, per poter stare liberamente in costume da bagno, siano obbligate a partecipare a specifici eventi riservati solo a loro, senza uomini, a telecamere di video sorveglianza spente e con il divieto totale di realizzare riprese video e foto. Tutto ciò è molto lontano dalla nostra cultura in cui la donna da tempo è emancipata e libera, mentre eventi come quello organizzato a Limbiate ci riportano indietro di secoli. Condanniamo dunque la scelta di fare business a scapito del rispetto dei nostri valori europei e ci auguriamo che questo tipo di feste non si ripetano e soprattutto che non ci siano altre location disposte a ospitare eventi del genere. Sarebbe un bel segnale che a boicottare eventi simili siano proprie le donne islamiche in Italia, dimostrando di essere le prime a volersi emancipare invece che a rinchiudersi tra di loro per poter stare in costume da bagno".

Bosco delle Querce
Alessandro Corbetta

L'evento è stato annullato

L'evento ha insomma fatto scoppiare un putiferio, a tal punto che gli organizzatori avrebbero deciso di annullarlo. Questo almeno è quanto riferito dal personale della piscina:

"Avevamo affittato l'impianto a un privato che voleva organizzare questa iniziativa. Dato tutto quello che è successo abbiamo deciso di annullarlo".

 

 

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